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Sospensione condizionale: preclusa con due condanne

Un soggetto, condannato per bancarotta fraudolenta, aveva ottenuto la sospensione condizionale della pena. La Procura ha impugnato la decisione, evidenziando che l’imputato aveva già due precedenti condanne a pene detentive. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la sospensione condizionale della pena è preclusa a chi ha già riportato due condanne a pena detentiva per delitto, a prescindere dalla durata complessiva. La sentenza è stata annullata con rinvio limitatamente alla concessione del beneficio.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione Condizionale della Pena: La Cassazione chiarisce i Limiti

La sospensione condizionale della pena rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento, volto a favorire il reinserimento sociale del condannato evitando gli effetti desocializzanti del carcere per reati di minore gravità. Tuttavia, la sua concessione è subordinata a precisi requisiti di legge. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 21877/2024) ha ribadito con forza i limiti invalicabili per l’applicazione di questo beneficio, in particolare in presenza di precedenti condanne a carico dell’imputato.

I Fatti del Caso: Una Condanna per Bancarotta Fraudolenta

Il caso trae origine da una sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare di Bergamo, che aveva condannato un imprenditore per il reato di bancarotta fraudolenta documentale. All’esito del giudizio abbreviato, all’imputato era stata inflitta una pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione, con la concessione della sospensione condizionale della stessa.

Il Ricorso e i Limiti della Sospensione Condizionale della Pena

Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Brescia ha proposto ricorso per cassazione avverso tale sentenza, contestando proprio la concessione del beneficio. La motivazione del ricorso era netta: l’imputato non poteva beneficiare della sospensione condizionale a causa del suo passato giudiziario. Dal certificato del casellario giudiziale emergevano, infatti, due precedenti condanne a pena detentiva per delitto, di cui una già sospesa condizionalmente. Secondo il Procuratore, tale circostanza violava palesemente l’articolo 164 del codice penale, che pone paletti rigorosi alla concessione del beneficio per la seconda volta e ne esclude l’applicabilità quando la somma delle pene supera determinati limiti.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso pienamente fondato. Gli Ermellini hanno annullato la sentenza impugnata, ma limitatamente alla parte in cui era stata concessa la sospensione condizionale, rinviando il caso al Tribunale di Bergamo per un nuovo giudizio su questo specifico punto.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato e inequivocabile. La sospensione condizionale della pena è assolutamente preclusa a chi abbia già riportato due precedenti condanne a pena detentiva per delitto. Questo divieto, ha sottolineato la Corte, opera indipendentemente dalla durata complessiva delle pene cumulate.

I giudici hanno richiamato un proprio precedente (sentenza n. 41645/2014), nel quale si era già stabilito che la presenza di due condanne ostative esclude a priori la possibilità di concedere il beneficio. Nel caso di specie, l’imputato non solo aveva due precedenti, ma la somma della nuova pena con quelle già inflitte superava ampiamente i limiti previsti dall’art. 163 c.p., rendendo la concessione del beneficio doppiamente illegittima. La decisione del primo giudice, pertanto, era viziata da un’evidente violazione di legge.

Conclusioni

Questa pronuncia riafferma il rigore con cui deve essere valutata la concessione della sospensione condizionale. Non si tratta di un beneficio automatico, ma di una misura subordinata a una prognosi favorevole sulla futura condotta del reo, che la legge esclude categoricamente in presenza di una carriera criminale già segnata da più condanne. L’annullamento con rinvio impone ora al Tribunale di Bergamo di rideterminare il trattamento sanzionatorio senza poter applicare la sospensione. La Corte di Cassazione ha peraltro aperto uno spiraglio, suggerendo che, in assenza della sospensione, si potrebbe valutare l’applicazione di una pena sostitutiva alla detenzione, come previsto dalla recente normativa (art. 20-bis c.p.), se ne sussistono i presupposti.

È possibile ottenere una seconda sospensione condizionale della pena?
No, la sentenza chiarisce che chi ha già usufruito una volta della sospensione condizionale non può ottenerla una seconda volta. Il beneficio è inoltre precluso se la pena da infliggere, sommata a quella già sospesa, supera i limiti stabiliti dalla legge.

Due precedenti condanne a pena detentiva impediscono sempre la concessione della sospensione condizionale?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la concessione della sospensione condizionale della pena è preclusa a chi abbia riportato due precedenti condanne a pena detentiva per delitto, a prescindere dalla durata complessiva della reclusione risultante dal cumulo delle pene.

Cosa succede se la Corte di Cassazione annulla la concessione della sospensione condizionale?
La Corte annulla la sentenza solo su quel punto specifico e rinvia il caso a un nuovo giudice per una nuova valutazione. Quest’ultimo dovrà decidere il trattamento sanzionatorio senza poter concedere la sospensione, ma potrà considerare l’applicazione di pene sostitutive al carcere, qualora ne ricorrano le condizioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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