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Sospensione condizionale pena: esclusa per la multa

La Corte di Cassazione ha stabilito che quando la pena detentiva è fissata al limite massimo di due anni, la sospensione condizionale della pena non può essere estesa anche alla pena pecuniaria. La sentenza ha annullato la decisione di un giudice che aveva concesso il beneficio per l’intera sanzione, inclusa una multa di 4.000 euro, in violazione dell’art. 163 del codice penale.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sospensione Condizionale della Pena: La Cassazione chiarisce i limiti per la multa

La sospensione condizionale della pena rappresenta uno degli istituti più importanti del nostro ordinamento penale, ma la sua applicazione presenta confini precisi che non possono essere superati. Con la recente sentenza n. 23460 del 2024, la Corte di Cassazione è intervenuta per ribadire un principio fondamentale: quando la pena detentiva inflitta raggiunge il limite massimo di due anni, il beneficio non può estendersi anche alla pena pecuniaria. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una sentenza del Giudice per le indagini preliminari di Vicenza. Due imputati, giudicati con il rito abbreviato, venivano condannati alla pena di due anni di reclusione e quattromila euro di multa ciascuno. Il giudice di primo grado, nel concedere il beneficio della sospensione condizionale, lo estendeva all'”intera sanzione”, comprendendo quindi sia la parte detentiva che quella pecuniaria.

Il Ricorso del Pubblico Ministero e la Sospensione Condizionale della Pena

Contro questa decisione, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello proponeva ricorso per cassazione. Il motivo del contendere era chiaro: la violazione dell’articolo 163 del codice penale. Secondo il ricorrente, una volta applicata una pena detentiva pari a due anni, ovvero il massimo concedibile per il beneficio, non residuava alcun margine per estendere la sospensione anche alla sanzione pecuniaria. L’eventuale conversione della multa in pena detentiva, ai sensi dell’art. 135 c.p., avrebbe infatti comportato il superamento della soglia massima prevista dalla legge per la concessione del beneficio.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso pienamente fondato. I giudici supremi hanno chiarito che la sospensione condizionale della pena è un beneficio con limiti invalicabili. La legge stabilisce in due anni la soglia massima della pena detentiva per la quale può essere concessa la sospensione.
Nel caso di specie, la pena detentiva inflitta era già di “due anni”. Di conseguenza, il beneficio era stato interamente assorbito dalla sanzione detentiva. Non vi era, pertanto, alcuno “spazio residuo” per poter includere nella sospensione anche la pena pecuniaria di quattromila euro. Estendere il beneficio anche alla multa avrebbe significato, di fatto, sospendere una pena complessivamente superiore al limite legale, vanificando la ratio della norma.
La Corte ha quindi annullato senza rinvio la sentenza impugnata, ma solo nella parte in cui estendeva la sospensione condizionale alla pena pecuniaria, che viene quindi esclusa dal beneficio.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La pronuncia della Cassazione ha un’importante implicazione pratica e serve come monito per i giudici di merito. Essa riafferma che la discrezionalità del giudice nell’applicare la sospensione condizionale della pena non è illimitata, ma strettamente vincolata ai paletti normativi. In sintesi, quando un imputato viene condannato alla pena di due anni esatti di reclusione, la sospensione potrà riguardare unicamente la pena detentiva. Qualsiasi pena pecuniaria accessoria dovrà essere eseguita, poiché non vi è più margine per la concessione del beneficio. Questa decisione garantisce un’applicazione uniforme e rigorosa della legge, evitando estensioni indebite di un istituto pensato per finalità ben precise.

La sospensione condizionale può coprire sia la pena detentiva che la multa?
Sì, ma solo se la somma della pena detentiva e della pena pecuniaria (convertita in detentiva) non supera il limite massimo di due anni previsto dalla legge per la concessione del beneficio.

Cosa accade se un imputato viene condannato esattamente a due anni di reclusione e a una multa?
In questo caso, come chiarito dalla sentenza, la sospensione condizionale della pena si applica esclusivamente alla pena detentiva di due anni. La multa è esclusa dal beneficio e deve essere pagata.

Per quale motivo la Corte di Cassazione ha annullato la precedente sentenza?
La Corte ha annullato la sentenza perché il giudice di primo grado aveva violato l’articolo 163 del codice penale, estendendo la sospensione condizionale alla pena pecuniaria nonostante la pena detentiva fosse già pari al limite massimo di due anni, superando così la soglia di concedibilità del beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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