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Sorveglianza speciale: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per la violazione degli obblighi di sorveglianza speciale. L’imputato, trovato fuori casa oltre l’orario consentito, ha contestato il luogo dei controlli di polizia. La Corte ha ritenuto il motivo manifestamente infondato, confermando la decisione dei giudici di merito che avevano correttamente accertato la violazione e negato le attenuanti generiche per assenza di elementi positivi.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sorveglianza speciale: quando il ricorso in Cassazione è manifestamente infondato

L’applicazione della misura della sorveglianza speciale comporta obblighi stringenti, la cui violazione integra una fattispecie di reato. Ma cosa succede quando un soggetto condannato per tale violazione si appella alla Corte di Cassazione sostenendo che i controlli sono stati effettuati nel luogo sbagliato? Con una recente ordinanza, la Suprema Corte ha chiarito i limiti di ammissibilità di tali ricorsi, ribadendo principi consolidati sia sulla valutazione delle prove sia sulla concessione delle attenuanti generiche.

I Fatti del Caso: Violazione dell’Obbligo di Domiciliazione Notturna

Il caso esaminato riguarda un individuo sottoposto al regime di sorveglianza speciale, il quale era stato condannato per aver violato l’obbligo di permanenza notturna presso la propria abitazione. La violazione era stata accertata in due distinte occasioni, a seguito di controlli effettuati dalle forze dell’ordine che avevano riscontrato la sua assenza dal domicilio ben oltre l’orario consentito.

L’Impugnazione e i Motivi del Ricorso

L’imputato ha presentato ricorso per Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello, basandolo su due motivi principali:

1. Erronea motivazione: Il ricorrente sosteneva che i controlli di polizia fossero avvenuti presso un domicilio errato e che, pertanto, non potessero provare la sua assenza dal luogo corretto. A suo dire, i controlli ulteriori rispetto a quelli su strada non erano rilevanti ai fini della sussistenza del reato.
2. Mancato riconoscimento delle attenuanti generiche: Si censurava la decisione dei giudici di merito di non concedere le circostanze attenuanti previste dall’art. 62-bis del codice penale.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Sorveglianza Speciale

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile, ritenendo entrambi i motivi privi di fondamento.

La Manifesta Infondatezza del Motivo Principale

Sul primo punto, la Corte ha osservato come il ricorso non facesse altro che sollecitare un nuovo apprezzamento dei fatti, attività riservata esclusivamente al giudice di merito. La sentenza impugnata aveva infatti ampiamente motivato, evidenziando che l’attività di ricerca dell’imputato si era estesa dal domicilio formalmente dichiarato a quello di fatto, coincidente con l’abitazione della madre. L’argomentazione del ricorrente è stata quindi giudicata come un tentativo di contrapporre la propria versione dei fatti a quella, logicamente argomentata, dei giudici, senza confrontarsi con l’intero percorso motivazionale della sentenza.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche la censura relativa al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è stata giudicata inammissibile. La Corte ha richiamato il consolidato principio giurisprudenziale secondo cui la concessione di tali attenuanti non costituisce un diritto per l’imputato, nemmeno in assenza di elementi negativi a suo carico. Il giudice può legittimamente negare il beneficio motivando semplicemente con l’assenza di elementi o circostanze di segno positivo che possano giustificare una mitigazione della pena. Nel caso di specie, il ricorso si limitava a una richiesta generica, senza indicare elementi positivi concreti che i giudici di merito avrebbero trascurato.

Le Conclusioni: Inammissibilità e Condanna alle Spese

In conclusione, la Corte Suprema ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, confermando la condanna. Questa decisione ribadisce che il ricorso per Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Quando i motivi sono generici, si limitano a riproporre questioni di fatto già vagliate o sono manifestamente infondati, l’esito è la declaratoria di inammissibilità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

È sufficiente contestare il luogo del controllo di polizia per annullare una condanna per violazione della sorveglianza speciale?
No, secondo questa ordinanza non è sufficiente, specialmente se i giudici di merito hanno motivato adeguatamente che l’attività di ricerca delle forze dell’ordine si è estesa dal domicilio dichiarato a quello di fatto, accertando l’assenza della persona da entrambi i luoghi.

La concessione delle circostanze attenuanti generiche è un diritto dell’imputato se non ci sono elementi negativi a suo carico?
No, la Corte ribadisce che non si tratta di un diritto. Il giudice può legittimamente negare le attenuanti motivando la decisione con la semplice assenza di elementi positivi nella personalità del soggetto o nelle circostanze del fatto, che possano giustificare una riduzione della pena.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, come nel caso di specie, al versamento di una somma di denaro (in questo caso tremila euro) in favore della Cassa delle ammende, qualora non vi siano elementi per escludere la sua colpa nel promuovere un’impugnazione inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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