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Società schermo e sequestro: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società (definita ‘società schermo’) i cui conti correnti erano stati sottoposti a sequestro preventivo per equivalente. Il sequestro era relativo a un reato tributario commesso dagli amministratori di un’altra società, ma gestita dalla stessa persona. La Corte ha confermato che, quando una società è utilizzata come mero schermo fittizio, i suoi beni sono considerati nella piena disponibilità dell’amministratore, legittimando così il sequestro per equivalente su di essi.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Società Schermo e Sequestro: Legittimo Aggredire i Beni Formalmente di Terzi

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 16971 del 2025, offre un importante chiarimento sul sequestro preventivo per equivalente in casi di reati tributari, specialmente quando viene utilizzata una società schermo. La pronuncia stabilisce che è possibile sequestrare i beni di una società, anche se estranea al reato contestato, qualora questa sia in realtà un mero strumento nelle mani dell’indagato, priva di una reale autonomia. Approfondiamo i dettagli di questa decisione.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP. La misura era finalizzata alla confisca, anche per equivalente, del profitto derivante da un reato di omesso versamento di IVA (art. 10 ter, D.Lgs. 74/2000), commesso dagli amministratori della società “Beta S.r.l.”.

In fase di esecuzione, il sequestro colpiva i rapporti bancari intestati a un’altra società, la “Alfa S.r.l.”, il cui legale rappresentante era lo stesso amministratore della “Beta S.r.l.”. La difesa della “Alfa S.r.l.” presentava appello cautelare, sostenendo l’illegittimità del vincolo. A loro avviso, la “Alfa S.r.l.” era un’entità giuridica distinta, non menzionata nel decreto di sequestro e non beneficiaria del risparmio d’imposta generato dall’illecito della “Beta S.r.l.”.

Il Tribunale della Libertà respingeva l’appello, affermando che la “Alfa S.r.l.” fosse priva di autonomia e rappresentasse uno schermo fittizio attraverso cui l’amministratore agiva come effettivo titolare dei rapporti bancari. Contro questa ordinanza, la società proponeva ricorso per Cassazione.

La Decisione della Cassazione sul Ruolo della Società Schermo

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la piena legittimità del sequestro. I giudici hanno sottolineato che il ricorso non riusciva a confrontarsi efficacemente con la motivazione del Tribunale, la quale si basava su una ricostruzione fattuale precisa: l’amministratore utilizzava le due società come schermi fittizi per la propria attività d’impresa.

La Corte ha chiarito un punto cruciale che distingue la confisca diretta da quella per equivalente:

* Confisca diretta: Colpisce il bene che rappresenta il profitto diretto del reato (nel caso specifico, il risparmio di spesa per l’IVA non versata).
* Confisca per equivalente: Interviene quando non è possibile agire sulla confisca diretta. Essa non richiede un nesso di derivazione tra il bene sequestrato e il reato, ma solo che i beni abbiano un valore equivalente al profitto del reato e siano nella disponibilità del reo.

Proprio su questo concetto di “disponibilità” si fonda la decisione. Se la società schermo è un’entità fittizia, priva di reale autonomia e mero strumento dell’amministratore, i beni a essa intestati sono considerati nella piena ed effettiva disponibilità di quest’ultimo.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della sentenza impugnata è stata ritenuta adeguata e immune da vizi logici o giuridici. Il Tribunale aveva correttamente evidenziato come l’amministratore, per sottrarsi alle conseguenze dei debiti erariali accumulati con la società “Beta”, avesse trasferito l’intero complesso aziendale (clienti, fornitori, macchinari) alla nuova società “Alfa”, lasciando la prima gravata dei soli debiti. Questa operazione dimostrava che la “Alfa S.r.l.” non era altro che la prosecuzione della stessa attività imprenditoriale sotto una diversa veste giuridica, un mero schermo per proteggere i patrimoni.

La Cassazione ha ribadito che, in tema di confisca per equivalente per reati tributari, la natura di società schermo è compatibile con l’operatività della stessa. Il fatto che la società svolga un’attività economica non ne esclude la natura fittizia se è dimostrato che essa non possiede una reale autonomia decisionale rispetto a chi la gestisce. Di conseguenza, la questione se le somme presenti sui conti della “Alfa S.r.l.” fossero o meno connesse al beneficio derivante dall’omesso versamento dell’IVA da parte della “Beta S.r.l.” diventa irrilevante. Ciò che conta, ai fini del sequestro per equivalente, è l’effettiva disponibilità giuridica e di fatto dei beni in capo all’indagato.

Conclusioni

Questa pronuncia consolida un principio fondamentale nella lotta ai reati economici e tributari: le forme giuridiche non possono essere usate per eludere le responsabilità penali e patrimoniali. Quando una persona giuridica è ridotta a mero strumento personale dell’amministratore, i suoi beni diventano aggredibili per i reati commessi da quest’ultimo. La decisione conferma che il sequestro per equivalente può colpire beni formalmente intestati a terzi (in questo caso, una società schermo), a condizione che sia provato che tali beni rientrino nella sfera di effettiva disponibilità dell’indagato. Si tratta di un monito importante per gli amministratori che tentano di nascondere i proventi illeciti dietro complesse strutture societarie.

È possibile sequestrare i conti di una società non direttamente coinvolta nel reato tributario?
Sì, è possibile se tale società viene qualificata come ‘società schermo’. La Corte di Cassazione ha stabilito che se una società è un mero strumento fittizio, privo di autonomia, i suoi beni sono considerati nella piena disponibilità dell’amministratore indagato e possono quindi essere oggetto di sequestro per equivalente.

Cosa si intende per ‘società schermo’ in questo contesto?
Per ‘società schermo’ si intende un’entità giuridica che, sebbene formalmente esistente e operativa, è di fatto priva di reale autonomia e viene utilizzata da una persona fisica come copertura per svolgere la propria attività economica e per detenere beni, sottraendoli alle proprie responsabilità personali.

Qual è la differenza tra sequestro diretto e sequestro per equivalente?
Il sequestro finalizzato alla confisca diretta colpisce il profitto specifico derivato dal reato. Il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente, invece, si applica quando il profitto diretto non è rintracciabile e colpisce beni di valore corrispondente che si trovano nella disponibilità del reo, senza che sia necessario un legame di provenienza diretta dal reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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