Sequestro Probatorio: Quando e Come si Può Impugnare in Cassazione?
Il sequestro probatorio è uno strumento investigativo cruciale nel processo penale, ma i suoi presupposti e le modalità di impugnazione sono rigorosamente definiti dalla legge. Con una recente pronuncia, la Corte di Cassazione ha ribadito i principi fondamentali che regolano l’ammissibilità del ricorso contro le ordinanze che dispongono o confermano tale misura, chiarendo quando un vizio di motivazione diventa una vera e propria violazione di legge. Analizziamo la decisione per comprendere meglio questi importanti confini.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine da un’indagine per i reati di trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. Il Pubblico Ministero emetteva un decreto di perquisizione e sequestro probatorio, successivamente confermato dal Tribunale competente. Uno degli indagati, ritenendo illegittimo il provvedimento, proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un’errata valutazione da parte del giudice.
La Questione Giuridica sul Sequestro Probatorio
La questione giuridica centrale non riguarda il merito della vicenda, ma un aspetto puramente procedurale: quali sono i limiti entro cui è possibile contestare un’ordinanza in materia di sequestro probatorio davanti alla Corte di Cassazione? La legge stabilisce che il ricorso è ammesso solo per “violazione di legge”. La Corte è stata quindi chiamata a precisare cosa rientri in questa definizione, specialmente in relazione ai difetti di motivazione del provvedimento impugnato.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, in via preliminare, ha riaffermato un principio consolidato nella sua giurisprudenza. Il ricorso per cassazione contro le ordinanze emesse in materia di sequestro probatorio è un rimedio circoscritto alla sola violazione di legge. Questa nozione, tuttavia, ha un’accezione ampia e comprende:
1. Errores in iudicando: errori nell’individuazione o nell’applicazione della norma di diritto al caso concreto.
2. Errores in procedendo: violazioni delle norme processuali.
3. Vizi di motivazione radicali: non qualsiasi difetto di motivazione consente l’accesso alla Cassazione, ma solo quelli talmente gravi da rendere l’apparato argomentativo del giudice del tutto assente, meramente apparente, o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza. In pratica, la motivazione deve essere così viziata da risultare incomprensibile nel suo percorso logico.
Citando numerose sentenze precedenti, tra cui una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 25932/2008), la Corte ha sottolineato che una motivazione illogica o contraddittoria, che non permette di ricostruire l’iter decisionale del giudice, si traduce in una violazione di legge, poiché un provvedimento immotivato o con motivazione apparente non è conforme al modello previsto dal legislatore.
Conclusioni
La sentenza in esame, pur non decidendo nel merito la specifica vicenda, svolge un’importante funzione di nomofilachia, ovvero di garanzia dell’uniforme interpretazione della legge. Si conferma che il controllo della Cassazione sul sequestro probatorio non è una terza istanza di merito dove si possono rivalutare le prove o l’opportunità della misura. Il suo ruolo è garantire che il provvedimento sia stato emesso nel rispetto della legalità, sia sostanziale che processuale. Per gli operatori del diritto, ciò significa che un ricorso avrà successo solo se si è in grado di dimostrare un errore di diritto palese o un’argomentazione del giudice talmente deficitaria da equivalere a una sua totale assenza.
È sempre possibile fare ricorso in Cassazione contro un’ordinanza di sequestro probatorio?
No, il ricorso per cassazione contro le ordinanze in materia di sequestro probatorio è ammesso solo per il motivo della violazione di legge, e non per riesaminare nel merito la decisione.
Cosa si intende per “violazione di legge” in questo contesto?
Per violazione di legge si intendono sia gli errori nell’applicazione delle norme di diritto sostanziale o processuale (rispettivamente, “errores in iudicando” e “in procedendo”), sia i vizi di motivazione così gravi da renderla inesistente, apparente o manifestamente illogica.
Un difetto di motivazione nell’ordinanza di sequestro giustifica sempre il ricorso in Cassazione?
No, solo i vizi di motivazione “radicali” possono essere considerati come violazione di legge. Una motivazione semplicemente sintetica o non pienamente condivisibile non è sufficiente. Il difetto deve essere tale da non rendere comprensibile l’itinerario logico seguito dal giudice per arrivare alla sua decisione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 27866 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 2 Num. 27866 Anno 2025
Presidente: IMPERIALI NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 02/07/2025
SECONDA SEZIONE PENALE
COGNOME IMPERIALI
Sent. n. sez. 1280/2025
CC – 02/07/2025
R.G.N. 16201/2025
– Relatore – ha pronunciato la seguente
sul ricorso proposto da preso atto che non Ł stata avanzata richiesta di trattazione orale in presenza, ai sensi dell’art. 611., commi 1bis e 1ter , cod. proc. pen.;
lette le conclusioni scritte depositate in data 29/05/2025 dal Sostituto Procuratore generale, NOME COGNOME che ha chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata;
Con l’ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Pistoia ha confermato il decreto di perquisizione e sequestro probatorio emesso dal Pubblico Ministero in data 21/11/2024 ed eseguito il giorno 9/01/2025 anche nei confronti di NOME COGNOME indagato per i delitti di cui agli art. 512 bis e 648 bis cod. pen in concorso con il padre NOMECOGNOME
2. In via preliminare, deve essere rilevato che il ricorso per cassazione contro le ordinanze emesse in materia di sequestro probatorio Ł ammesso solo per violazione di legge, in tale nozione dovendosi comprendere sia gli ” errores in iudicando ” o ” in procedendo “, sia quei vizi della motivazione così radicali da rendere l’apparato argomentativo posto a sostegno del provvedimento del tutto assente, meramente apparente, o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza e quindi inidoneo a rendere comprensibile l’itinerario logico seguito dal giudice (Sez. U, n. 25932 del 29/05/2008, COGNOME, Rv. 239692 e successivamente Sez.5, n. 43068 del 13/10/2009, COGNOME, Rv. 245093; Sez. 5, n. 35532 del 25/06/2010, COGNOME, Rv 248129; Sez. 2 n. 18952 del 14/03/2017, Napoli, Rv. 269656; Sez. 2, n. 49739 del 10/10/2023, COGNOME, Rv. 285608).
Così Ł deciso, 02/07/2025
Il Consigliere estensore NOME COGNOME
Il Presidente NOME COGNOME