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Sequestro probatorio: legittimo per accertare i fatti

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva disposto la restituzione di un’arma sequestrata. Secondo la Suprema Corte, il sequestro probatorio è indispensabile fin dalle indagini preliminari per accertare la natura dell’oggetto (arma vera o riproduzione) e per permetterne il riconoscimento da parte della persona offesa, garantendo così la corretta qualificazione del fatto di reato.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro probatorio: quando è legittimo e perché?

Il sequestro probatorio è uno strumento fondamentale nelle mani degli inquirenti, ma il suo utilizzo deve essere sempre bilanciato con i diritti dei cittadini. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 19216/2024) ha ribadito l’importanza di questo istituto, chiarendo i presupposti che ne giustificano l’applicazione anche quando riguarda beni legalmente detenuti.

Il Caso in Esame

Nell’ambito di un procedimento penale per il reato di minaccia (art. 612 c.p.), il Pubblico Ministero disponeva il sequestro probatorio di una pistola, un caricatore e diverse cartucce, legalmente detenuti da un indagato. L’obiettivo era duplice: permettere alla persona offesa di riconoscere l’arma che sarebbe stata usata per minacciarla e accertare la natura stessa dell’oggetto mostrato.

Tuttavia, il Tribunale del Riesame, pur riconoscendo la corretta motivazione del decreto del PM, lo annullava. La ragione? Evitare di mantenere un vincolo reale per anni su un bene legalmente detenuto, in attesa di un futuro dibattimento, ritenendo che il riconoscimento potesse essere effettuato in una fase anteriore.

Il Ricorso in Cassazione e la validità del sequestro probatorio

Il Procuratore della Repubblica ha impugnato la decisione del Riesame, sostenendo che la restituzione dell’arma impediva di fatto lo svolgimento di accertamenti cruciali. In particolare, era necessario verificare se l’oggetto mostrato alla vittima fosse un’arma vera o, come ipotizzato dalla stessa persona offesa, una semplice riproduzione grafica come un tatuaggio. L’impossibilità di compiere questo accertamento pregiudicava la corretta qualificazione del fatto.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Pubblico Ministero, annullando senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame. Gli Ermellini hanno riaffermato un principio cardine: l’obbligo di motivazione di un decreto di sequestro probatorio deve essere modulato in base al fatto ipotizzato e alla relazione tra il bene e il reato.

Nel caso specifico, il decreto era pienamente legittimo. La finalità probatoria era chiara e indispensabile sin dalla fase delle indagini preliminari. Era fondamentale accertare:
1. La natura dell’oggetto: verificare se la pistola, effettivamente trovata in possesso dell’indagato, fosse vera o meno.
2. Il nesso con il reato: stabilire se proprio quell’arma fosse stata mostrata alla persona offesa con intento intimidatorio.

Questi accertamenti sono essenziali per qualificare correttamente la condotta dell’indagato e per verificare la fondatezza stessa dell’ipotesi di reato. Contestare la sussistenza di questo nesso, come faceva la difesa, equivale a contestare il merito dell’accusa, un’attività non consentita in sede di riesame del sequestro.

Conclusioni

La sentenza rafforza il ruolo del sequestro probatorio come strumento insostituibile per l’accertamento della verità processuale. La necessità di compiere verifiche fattuali concrete prevale sull’esigenza di restituire immediatamente un bene, anche se legalmente detenuto. Il Tribunale del Riesame ha commesso un errore di diritto nel ritenere che la finalità probatoria potesse essere ‘anticipata’ o bypassata per ragioni di opportunità. La ricerca della prova, ha concluso la Corte, non può essere ostacolata da una valutazione che anticipa il giudizio di merito, ma deve essere garantita finché sussiste la sua concreta necessità investigativa.

Quando è legittimo un decreto di sequestro probatorio?
Un decreto di sequestro probatorio è legittimo quando è motivato in relazione al fatto ipotizzato, al tipo di illecito, alla relazione tra le cose da sequestrare e il reato, e alla concreta finalità probatoria perseguita. Non è sufficiente un mero richiamo agli articoli di legge.

Può il Tribunale del Riesame annullare un sequestro per accelerare la restituzione di un bene legalmente detenuto?
No. Secondo la Corte, il Tribunale del Riesame non può annullare un sequestro probatorio legittimamente motivato solo per evitare che il vincolo sul bene si protragga nel tempo. La necessità di accertare i fatti prevale su questa esigenza, specialmente durante le indagini preliminari.

Qual è la finalità principale del sequestro probatorio in un caso di minaccia con arma?
La finalità è verificare la fondatezza dell’ipotesi di reato. Ciò include accertare se l’arma sequestrata sia vera o meno e se sia stata effettivamente quella mostrata alla persona offesa con intento intimidatorio, elementi indispensabili per la corretta qualificazione giuridica del fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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