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Sequestro probatorio: la Cassazione sulla motivazione

La Corte di Cassazione ha annullato un sequestro probatorio di una cospicua somma di denaro a carico di un soggetto indagato per spaccio di stupefacenti. Sebbene la Corte abbia ritenuto sussistente il ‘fumus’ del reato e il nesso di pertinenzialità tra il denaro e l’attività illecita, ha accolto il ricorso per la totale mancanza di motivazione riguardo alle specifiche esigenze probatorie che giustificassero il mantenimento del vincolo. La motivazione del tribunale, basata su future ed eventuali misure di confisca, è stata giudicata meramente apparente e non idonea a sostenere un sequestro a fini di prova.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro Probatorio: Annullato se Manca la Motivazione sulle Esigenze di Prova

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha ribadito un principio fondamentale in materia di misure cautelari reali: un sequestro probatorio di denaro, anche se legato a un fondato sospetto di reato, è illegittimo se il provvedimento non spiega in modo specifico e concreto quali siano le effettive esigenze di prova che ne giustificano il mantenimento. Analizziamo insieme questa importante decisione.

Il Caso: Sequestro di Denaro e Accusa di Spaccio

La vicenda trae origine da un’operazione di polizia giudiziaria durante la quale un soggetto viene fermato e trovato in possesso di sostanze stupefacenti. La successiva perquisizione domiciliare porta al rinvenimento di un’ulteriore quantità di droga e di una cospicua somma di denaro contante, pari a oltre 41.000 euro, nascosta in un comodino. Il pubblico ministero convalida il sequestro della somma, ritenendola profitto dell’attività di spaccio. Il Tribunale del riesame conferma il provvedimento, ma l’indagato, tramite il suo difensore, ricorre in Cassazione.

I Motivi del Ricorso: Due Censure Distinte

Il ricorso si basa su due principali motivi di doglianza:

1. Mancanza del vincolo di pertinenzialità: Secondo la difesa, non vi era una prova concreta che collegasse la somma di denaro al reato di spaccio. Le argomentazioni del Tribunale erano ritenute mere supposizioni, non ancorate ai fatti specifici del caso.
2. Motivazione apparente sulle esigenze probatorie: Il ricorrente lamentava che il provvedimento non spiegasse perché il denaro fosse necessario per l’accertamento dei fatti, limitandosi a menzionare future e ipotetiche possibilità di confisca.

L’Analisi della Corte sul sequestro probatorio

La Suprema Corte ha esaminato separatamente i due motivi, giungendo a conclusioni opposte.

Sulla Pertinenza del Denaro: il ‘Fumus’ è Sufficiente

Sul primo punto, la Cassazione ha ritenuto il motivo infondato. Ha chiarito che il sequestro probatorio è un ‘mezzo di ricerca della prova’ e, per la sua legittimità, è sufficiente la sussistenza del cosiddetto fumus commissi delicti, ovvero un quadro indiziario che renda plausibile la commissione del reato. Nel caso di specie, il rinvenimento di una somma così ingente, composta da banconote di vario taglio, in casa di una persona senza un’occupazione stabile e sorpresa a cedere droga, costituisce un quadro logico sufficiente a presumere che il denaro sia il profitto dell’attività illecita. La motivazione del Tribunale, su questo aspetto, non era quindi né mancante né apparente.

Sulle Esigenze Probatorie: Un Difetto di Motivazione Fatale

Sul secondo punto, invece, la Corte ha dato pienamente ragione al ricorrente. Ha affermato che, secondo un consolidato orientamento, il denaro ‘corpo del reato’ può essere oggetto di sequestro probatorio solo a condizione che il giudice fornisca una motivazione idonea non solo sul nesso di pertinenzialità con il reato, ma anche sulle specifiche esigenze probatorie che rendono necessario il vincolo. Il Tribunale del riesame aveva giustificato il sequestro affermando che la sproporzione tra le somme detenute e i redditi (pari a zero) avrebbe potuto rendere ipotizzabili ‘ulteriori vincoli a fini di confisca’.

Le Motivazioni della Decisione

Questa argomentazione è stata giudicata dalla Cassazione meramente apparente e illogica. Confondere le esigenze probatorie, che servono ad accertare i fatti nel presente, con le future ed eventuali esigenze preventive di confisca, che hanno uno scopo diverso, costituisce un vizio di motivazione insanabile. Un provvedimento di sequestro probatorio non può essere sostenuto da mere ipotesi su futuri sviluppi ablatori. Le ragioni per cui quel denaro è ‘prova’ del reato devono essere esplicitate e concrete. Poiché tale spiegazione mancava del tutto, il provvedimento è risultato illegittimo.

Le Conclusioni: Un Principio di Diritto Cruciale

In accoglimento del secondo motivo, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata e il decreto di sequestro, ordinando l’immediata restituzione della somma all’avente diritto. Questa sentenza riafferma un principio di garanzia fondamentale: ogni misura che incide sul patrimonio di un cittadino deve essere sorretta da una motivazione puntuale e non apparente, che ne giustifichi la necessità in relazione alle finalità specifiche previste dalla legge. Per il sequestro probatorio, non basta dire che un bene ‘potrebbe’ essere il profitto di un reato; è necessario spiegare perché la sua apprensione sia indispensabile, qui e ora, per le indagini.

Per disporre un sequestro probatorio sono necessari gravi indizi di colpevolezza?
No, per la legittimità di un sequestro probatorio non è richiesta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, ma è sufficiente il cosiddetto ‘fumus commissi delicti’, ovvero la ragionevole probabilità che sia stato commesso un reato.

Basta dimostrare che un bene è collegato al reato per giustificare il sequestro probatorio?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte, oltre a motivare sulla sussistenza del nesso di derivazione o di pertinenza tra il bene e il reato, è indispensabile che il giudice fornisca una idonea motivazione anche sulle specifiche esigenze probatorie che rendono necessario mantenere il vincolo sul bene.

Perché il sequestro del denaro è stato annullato in questo caso specifico?
Il sequestro è stato annullato perché la motivazione del Tribunale era mancante riguardo alle esigenze probatorie. Il provvedimento giustificava il sequestro non sulla base della sua necessità per l’accertamento dei fatti, ma ipotizzando futuri ed eventuali provvedimenti di confisca, che appartengono a una logica preventiva e non probatoria. Questa è stata considerata una motivazione meramente apparente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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