LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Sequestro preventivo truffa: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’ingegnere contro un’ordinanza di sequestro preventivo per truffa aggravata legata ai bonus edilizi. La Corte ha stabilito che la condotta dell’indagata, pur intervenuta in una fase avanzata, rientrava in un disegno criminoso unitario. Per disporre il sequestro preventivo per truffa è sufficiente il ‘fumus boni iuris’, e nel concorso di persone ogni partecipe risponde per l’intero reato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro Preventivo Truffa: La Cassazione sul Disegno Criminoso Unitario

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 29981 del 2024, offre importanti chiarimenti in materia di sequestro preventivo truffa, specialmente nei casi di reati complessi come quelli legati ai bonus edilizi. Il caso analizzato riguarda il concorso di più professionisti in una presunta truffa aggravata finalizzata a ottenere illecitamente crediti d’imposta. La decisione sottolinea come, ai fini della misura cautelare, sia sufficiente la sussistenza del fumus boni iuris e come la condotta di ogni concorrente vada inquadrata in un disegno criminoso unitario, anche se realizzata in momenti diversi.

I Fatti del Caso: Una Certificazione Contestate

Il Tribunale del Riesame aveva confermato un decreto di sequestro preventivo per un valore di oltre 464.000 euro nei confronti di un’ingegnere. L’accusa era di aver attestato falsamente, in concorso con un altro professionista, uno stato di avanzamento lavori (SAL) al 60% per la ristrutturazione di un immobile, al fine di maturare i crediti d’imposta previsti dalla normativa sui bonus edilizi.

La difesa dell’indagata sosteneva che la sua condotta non potesse configurare una truffa consumata. Al momento della sua asseverazione, infatti, i crediti fiscali relativi a una precedente certificazione (al 30%), redatta da un altro soggetto, erano già stati ceduti a terzi. Pertanto, il profitto illecito era già stato conseguito da altri. Secondo la difesa, la sua azione, successivamente revocata, poteva al massimo configurarsi come un tentativo di truffa, seguito da desistenza volontaria.

La Decisione sul sequestro preventivo truffa

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. I giudici di legittimità hanno chiarito che il ricorso contro le misure cautelari reali, come il sequestro, è consentito solo per violazione di legge e non per vizi di motivazione, a meno che questa non sia del tutto assente o meramente apparente. Nel caso di specie, la motivazione del Tribunale è stata giudicata idonea e logica.

La Visione Unitaria del Disegno Criminoso

Il punto centrale della decisione è l’interpretazione della condotta dell’indagata non come un episodio isolato, ma come una tessera di un più ampio mosaico fraudolento. Il Tribunale, con un ragionamento condiviso dalla Cassazione, ha ritenuto che l’obiettivo non fosse la singola attestazione, ma il conseguimento dell’intero importo del bonus. L’operazione criminale era stata concepita come unitaria, da realizzarsi attraverso diverse fasi (i vari SAL), con l’accordo, anche tacito, di tutti i professionisti coinvolti. In questa ottica, l’intervento dell’ingegnere non era slegato dal resto, ma costituiva un contributo consapevole all’esecuzione del piano complessivo.

Il Principio Solidaristico nel Concorso di Persone

La Corte ha ribadito un principio cardine del diritto penale: nel concorso di persone nel reato, vige un principio solidaristico. Ciò significa che a ciascun concorrente viene imputata l’intera dinamica delittuosa. Non è necessario, specialmente nella fase cautelare, definire con precisione millimetrica l’apporto di ciascuno. È sufficiente che emerga la partecipazione a un meccanismo truffaldino unitario, finalizzato a un profitto ingiusto. La condotta dell’indagata, predisponendo certificati falsi, si inseriva pienamente in questo schema.

le motivazioni

La motivazione del Tribunale, secondo la Cassazione, non è affatto apparente. Essa si confronta con le argomentazioni difensive e offre una lettura logica e coerente della vicenda, sufficiente a giustificare il mantenimento della misura cautelare. Per l’emissione di un sequestro preventivo è necessario e sufficiente il fumus del reato, ovvero la plausibilità dell’accusa, senza che sia richiesta una prova piena della responsabilità, il cui accertamento è riservato alle fasi successive del procedimento.

le conclusioni

Questa sentenza conferma un orientamento rigoroso in materia di truffe aggravate, in particolare quelle legate ai bonus statali. Stabilisce che, in presenza di un disegno criminoso unitario, anche chi interviene in una fase successiva può essere chiamato a rispondere dell’intero reato in concorso. Per la validità di un sequestro preventivo truffa, è decisiva la sussistenza del fumus boni iuris e una motivazione logica che inquadri la condotta individuale all’interno di un progetto fraudolento condiviso, anche solo tacitamente.

Quando è possibile ricorrere in Cassazione contro un sequestro preventivo?
Il ricorso in Cassazione contro un’ordinanza in materia di misure cautelari reali, come il sequestro preventivo, è consentito solo per violazione di legge e non per vizi della motivazione, a meno che questa non sia completamente assente o meramente apparente.

In una truffa a più fasi, come viene considerato il contributo di chi interviene dopo il primo illecito profitto?
Secondo la Corte, se la persona agisce con la consapevolezza di contribuire a un disegno criminoso unitario, il suo intervento viene considerato parte integrante dell’intera truffa. In virtù del principio solidaristico del concorso di persone, ciascun partecipe risponde per l’intero reato, indipendentemente dal momento in cui ha fornito il proprio contributo.

Cosa basta per disporre un sequestro preventivo per truffa?
Per l’emissione di una misura cautelare reale come il sequestro preventivo è sufficiente il cosiddetto fumus boni iuris, ovvero la parvenza dell’esistenza del reato. Non è necessario in questa fase un accertamento completo e specifico del contributo individuale di ciascun indagato, che sarà oggetto del successivo approfondimento processuale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati