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Sequestro preventivo: la motivazione è obbligatoria

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro preventivo a fini di confisca per totale assenza di motivazione sul ‘periculum in mora’. La sentenza sottolinea che il Tribunale del Riesame non può integrare una motivazione mancante, ma deve annullare il provvedimento. Il caso riguardava un sequestro per reati fiscali e frode, dove l’assenza di giustificazione del pericolo di dispersione dei beni ha reso illegittima la misura cautelare.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro Preventivo Nullo Senza Motivazione: La Cassazione Stabilisce un Principio Cruciale

Il sequestro preventivo è uno degli strumenti più incisivi a disposizione dell’autorità giudiziaria, capace di vincolare il patrimonio di una persona prima ancora di una condanna definitiva. Proprio per la sua invasività, la legge prevede requisiti rigorosi per la sua applicazione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 14732/2024) ribadisce un principio fondamentale: l’obbligo di motivazione non è un mero formalismo. In particolare, l’assenza totale di giustificazione sul cosiddetto periculum in mora, ovvero il pericolo che i beni vengano dispersi, rende il provvedimento radicalmente nullo.

I Fatti del Caso: Dal Sequestro Iniziale al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Palermo per reati di natura tributaria e di frode. Il Tribunale del Riesame, adito dall’indagata, aveva parzialmente annullato il provvedimento, riducendo l’importo vincolato ma confermando l’impianto cautelare. L’indagata, tuttavia, ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando un vizio capitale: il decreto originario del G.I.P. mancava completamente di qualsiasi motivazione riguardo al periculum in mora, cioè non spiegava per quale ragione concreta si ritenesse necessario anticipare gli effetti della confisca, temendo una dispersione del patrimonio.

La questione giuridica e i limiti del riesame

Il cuore della questione legale ruotava attorno a due punti cardine: l’obbligatorietà della motivazione sul pericolo di dispersione patrimoniale e i poteri del Tribunale del Riesame di fronte a una sua totale assenza.

La Totale Assenza di Motivazione sul “Periculum in Mora”

La difesa ha sostenuto che il provvedimento iniziale era nullo perché non conteneva alcuna argomentazione sul rischio che l’indagata potesse vendere, nascondere o comunque disperdere i propri beni. Questo requisito è essenziale per giustificare l’apposizione di un vincolo così forte come il sequestro a fini di confisca per equivalente.

I Limiti del Potere Integrativo del Tribunale del Riesame

Il secondo punto, strettamente connesso al primo, riguarda il ruolo del Tribunale del Riesame. Secondo la ricorrente, di fronte a un’assenza motivazionale così radicale, il Riesame avrebbe dovuto semplicemente annullare il decreto, e non tentare di “sanare” il vizio introducendo una propria, peraltro tardiva e apodittica, motivazione sul pericolo. Il potere del Riesame è di controllo e di eventuale rettifica di vizi parziali, non di surroga a una motivazione inesistente.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché il sequestro preventivo è stato annullato

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le tesi difensive, affermando principi di estrema importanza. Citando consolidata giurisprudenza, anche delle Sezioni Unite, ha chiarito che il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca deve contenere una concisa, ma effettiva, motivazione anche sul periculum in mora.

La Corte ha specificato che una “totale carenza di motivazione” su questo punto non è un vizio sanabile. Essa determina una “radicale nullità” del provvedimento. Di conseguenza, il Tribunale del Riesame non ha il potere di integrare o sostituire la motivazione mancante. Il suo compito, in un caso del genere, è uno solo: annullare il provvedimento genetico. Agire diversamente significherebbe esercitare un potere sostitutivo che la legge non gli conferisce.

La Cassazione ha equiparato la mancanza assoluta di motivazione sul periculum in mora (nella cautela reale) a quella sulle esigenze cautelari (nella cautela personale), entrambe cause di nullità insanabile in sede di riesame. Pertanto, ha annullato senza rinvio sia l’ordinanza del Riesame sia il decreto di sequestro originario, ordinando l’immediata restituzione dei beni all’avente diritto.

Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia rafforza le garanzie difensive nel procedimento penale. Stabilisce in modo inequivocabile che i provvedimenti cautelari reali devono essere fondati su una motivazione completa, che non può limitarsi al fumus commissi delicti (la parvenza di reato), ma deve estendersi anche al pericolo concreto e attuale di dispersione dei beni. Per i giudici, ciò significa un richiamo alla necessità di redigere provvedimenti motivazionalmente autosufficienti. Per gli avvocati, rappresenta un’arma potente per contrastare sequestri basati su motivazioni assenti o meramente apparenti, ribadendo che il controllo del Tribunale del Riesame non può trasformarsi in un’occasione per colmare le lacune originarie del provvedimento impugnato.

Un decreto di sequestro preventivo a fini di confisca può essere emesso senza una motivazione sul ‘periculum in mora’?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il provvedimento deve contenere una concisa motivazione anche su questo punto, spiegando le ragioni che rendono necessaria l’anticipazione dell’effetto della confisca. L’assenza totale di motivazione ne causa la nullità.

Se il provvedimento di sequestro iniziale manca di motivazione, il Tribunale del Riesame può ‘correggerlo’ aggiungendone una?
No. In caso di omissione assoluta della motivazione sul ‘periculum in mora’, il Tribunale del Riesame non può esercitare un potere integrativo. Deve limitarsi ad annullare il provvedimento coercitivo originario, poiché la mancanza di motivazione è un vizio radicale che non può essere sanato in quella sede.

Cosa succede ai beni dopo che la Cassazione annulla senza rinvio il sequestro preventivo?
La Corte ordina il dissequestro e la restituzione immediata di quanto sequestrato all’avente diritto. La decisione è definitiva e pone fine alla misura cautelare reale, restituendo la piena disponibilità dei beni al proprietario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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