LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Sequestro per equivalente: i poteri del Riesame

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 37167/2024, ha chiarito i poteri del Tribunale del Riesame in materia di sequestro per equivalente. La Corte ha stabilito che il Riesame può integrare una motivazione ‘carente’ ma non ‘insussistente’ del provvedimento originario riguardo al ‘periculum in mora’. Viene inoltre ribadito che la scelta dei beni da sottoporre a sequestro è di competenza del Pubblico Ministero in fase esecutiva, non del giudice che emette il provvedimento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro per Equivalente: La Cassazione Chiarisce i Poteri del Riesame

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 37167 del 2024, offre importanti chiarimenti sulla disciplina del sequestro per equivalente, con particolare attenzione ai poteri del Tribunale del Riesame. La pronuncia affronta due questioni cruciali: l’individuazione dei beni da sequestrare e la possibilità per il Riesame di integrare la motivazione del provvedimento originario quando questa risulti carente. Analizziamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: dal Sequestro al Ricorso

Il caso trae origine da un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, emesso ai sensi dell’art. 648-quater del codice penale nei confronti di una persona fisica. Il Tribunale del riesame di Napoli confermava il provvedimento.

Contro questa decisione, la difesa proponeva ricorso per cassazione, sollevando due principali motivi di doglianza:
1. L’illegittimità del sequestro sui beni personali della ricorrente, sostenendo che si sarebbero dovuti aggredire i beni nella disponibilità della società nella quale era confluito il profitto del reato.
2. La violazione di legge per illegittima integrazione, da parte del Tribunale del Riesame, della motivazione relativa al periculum in mora, che si assumeva assente nel provvedimento genetico.

Questioni Legali e il sequestro per equivalente

La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su due aspetti fondamentali della procedura del sequestro per equivalente.

La Scelta dei Beni da Sequestrare

Il primo motivo di ricorso contestava la scelta dei beni aggrediti. La difesa riteneva che, essendo il profitto del reato confluito in una società, il sequestro dovesse colpire i beni di quest’ultima e non quelli personali dell’indagata.

L’Integrazione della Motivazione sul ‘Periculum in Mora’

Il secondo punto, di natura più prettamente processuale, riguardava i poteri del Tribunale del Riesame. Secondo la ricorrente, il provvedimento originario mancava di una motivazione adeguata sul periculum in mora, ovvero sul pericolo concreto che i beni potessero essere dispersi nelle more del procedimento. Il Tribunale del Riesame, integrando tale motivazione, avrebbe violato i limiti dei suoi poteri, supplendo a una carenza che avrebbe dovuto portare all’annullamento del sequestro.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso, ritenendo entrambi i motivi infondati.

Sul primo punto, la Corte ha ribadito un principio consolidato: nella procedura di sequestro per equivalente, il giudice che emette il provvedimento non è tenuto a individuare concretamente i beni da sottoporre a vincolo. Il suo compito è determinare la somma di denaro che costituisce il profitto del reato. L’individuazione specifica dei beni e la verifica della corrispondenza del loro valore al quantum stabilito sono compiti demandati alla fase esecutiva, di competenza del Pubblico Ministero. Pertanto, ogni contestazione sulla scelta dei beni aggrediti deve essere sollevata in sede esecutiva e non davanti al Tribunale del Riesame.

Sul secondo e più complesso motivo, la Corte ha operato una distinzione cruciale tra motivazione ‘insussistente’ e motivazione ‘carente’. Ha confermato che il Tribunale del Riesame non può integrare una motivazione totalmente mancante, poiché tale assenza costituisce una causa di nullità radicale del provvedimento. Tuttavia, nel caso di specie, il provvedimento genetico presentava una motivazione ‘carente’ ma non del tutto assente. In questa ipotesi, l’intervento additivo del Riesame è considerato legittimo. Il Tribunale, infatti, ha valorizzato elementi già presenti agli atti, come le modalità sistematiche e seriali dell’illecito e la pianificazione criminosa, per formulare una prognosi di possibile dispersione dei beni, giustificando così l’urgenza della misura cautelare.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza n. 37167/2024 consolida importanti principi in materia di misure cautelari reali. In primo luogo, definisce nettamente la ripartizione di competenze tra giudice della cautela e Pubblico Ministero nella procedura di sequestro per equivalente. In secondo luogo, chiarisce i limiti del potere di integrazione motivazionale del Tribunale del Riesame, ammettendolo solo quando la motivazione del provvedimento originario, pur debole o sintetica, non sia completamente assente. Questa pronuncia fornisce quindi uno strumento interpretativo fondamentale per difensori e operatori del diritto, tracciando una linea di demarcazione chiara tra una carenza sanabile e un vizio insanabile del provvedimento di sequestro.

A quali condizioni il Tribunale del Riesame può integrare la motivazione di un decreto di sequestro?
Il Tribunale del Riesame può integrare la motivazione del provvedimento di sequestro solo se questa è ‘carente’ ma non ‘insussistente’. Non può, quindi, sopperire a una totale assenza di motivazione, che determinerebbe la nullità dell’atto, ma può arricchire e specificare una motivazione già esistente seppur sintetica o incompleta.

Chi decide quali specifici beni sottoporre a sequestro per equivalente?
La scelta concreta dei beni da aggredire non spetta al giudice che emette il provvedimento di sequestro, ma al Pubblico Ministero in fase esecutiva. Il giudice si limita a determinare l’importo totale del profitto del reato da sequestrare.

È un valido motivo di ricorso contestare che siano stati sequestrati beni personali anziché aziendali?
No, secondo la sentenza, non è un valido motivo di ricorso davanti al Tribunale del Riesame o alla Cassazione. Le questioni relative alla specifica individuazione dei beni da sequestrare rientrano nelle prerogative del Pubblico Ministero e devono essere contestate nella fase di esecuzione della misura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati