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Sentenza penale: guida alla lettura del documento

Il documento in esame è l’intestazione di una sentenza penale della Corte di Cassazione. Mancando il corpo del testo, non è possibile analizzare i fatti o il merito della decisione. L’analisi si concentra sul significato degli elementi formali presenti: autorità giudiziaria, numero di sentenza, anno, composizione del collegio e data di udienza, fornendo una guida alla comprensione strutturale di tali atti.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sentenza Penale: Come Leggere l’Intestazione di un Provvedimento

Comprendere un documento legale può sembrare un’impresa complessa, ma conoscerne la struttura è il primo passo per decifrarne il contenuto. Una sentenza penale, in particolare, è un atto fondamentale che conclude un processo e incide profondamente sulla vita delle persone. In questo articolo, analizzeremo l’intestazione di una sentenza della Corte di Cassazione per capire quali informazioni preliminari ci fornisce.

Gli Elementi Identificativi della Sentenza

L’intestazione di una sentenza funziona come la sua carta d’identità. Vi troviamo:
* Autorità Giudicante: Indica l’organo che ha emesso la decisione (in questo caso, la Corte di Cassazione).
* Sezione: Specifica la sezione del tribunale che ha trattato il caso (es. Sezione 1 Penale).
* Tipo e Numero di Provvedimento: Chiarisce la natura dell’atto (Sentenza) e lo identifica con un numero progressivo e l’anno di riferimento.
Questi dati sono essenziali per citare e reperire il documento in futuro.

Il Collegio Giudicante

I nomi indicati come Presidente e Relatore definiscono i ruoli chiave all’interno del collegio che ha preso la decisione. Il Presidente è il magistrato che dirige i lavori del collegio e l’udienza. Il Relatore, invece, è il giudice che ha studiato in modo approfondito gli atti del processo e che redige la bozza di motivazione da sottoporre alla discussione degli altri membri.

La Data dell’Udienza e il suo Valore nella sentenza penale

La data dell’udienza, riportata nell’intestazione, è il giorno in cui la causa è stata discussa davanti ai giudici. È un momento cruciale del processo, che precede la fase deliberativa in camera di consiglio e la successiva pubblicazione della decisione. Questo dato temporale è importante per ricostruire l’iter processuale.

Le motivazioni

Il cuore di ogni sentenza risiede nelle sue motivazioni, ovvero la parte in cui i giudici spiegano il ragionamento giuridico che li ha portati a una determinata conclusione. Esse illustrano l’analisi dei fatti, l’interpretazione delle norme e l’applicazione dei principi di diritto al caso concreto. Il documento fornito, essendo limitato alla sola intestazione, non contiene tale sezione e non consente di esaminare il merito della controversia.

Le conclusioni

Anche in assenza del contenuto decisionale, l’analisi dell’intestazione di una sentenza penale ci permette di trarre importanti conclusioni sulla struttura e la formalità del processo. Ogni elemento ha una funzione precisa e contribuisce a garantire la trasparenza e la tracciabilità dell’attività giudiziaria. Saper leggere queste informazioni preliminari è una competenza fondamentale per orientarsi nel mondo del diritto e per approcciare con maggiore consapevolezza qualsiasi provvedimento del giudice.

Cosa indica l’intestazione di una sentenza penale della Cassazione?
L’intestazione fornisce dati identificativi essenziali: l’autorità giudicante (Corte di Cassazione), la sezione, il tipo di provvedimento (sentenza penale), il numero e l’anno, la composizione del collegio (Presidente e Relatore) e la data dell’udienza di discussione.

Qual è la differenza tra il Presidente e il Relatore in un processo?
Il Presidente dirige l’udienza e presiede il collegio giudicante. Il Relatore è il giudice incaricato di studiare approfonditamente il caso e di redigere la bozza della sentenza, illustrando i fatti e le questioni giuridiche agli altri membri del collegio.

Perché un documento legale può essere definito ‘copia non ufficiale’?
La dicitura ‘copia non ufficiale’ indica che il documento è una riproduzione del provvedimento originale ma non ha valore legale di certificazione. Serve a scopo informativo e di consultazione, mentre solo la copia conforme rilasciata dalla cancelleria ha piena validità legale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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