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Sentenza penale: Analisi del caso n. 26707/2025

Il documento fornito contiene unicamente i dati identificativi della Sentenza Penale n. 26707 del 2025, Sesta Sezione della Corte di Cassazione. Mancando il testo della pronuncia, i fatti di causa e le motivazioni, non è possibile procedere a un’analisi completa del caso. La decisione riguarda un procedimento penale di cui non si conosce l’oggetto.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sentenza penale: Analisi del Provvedimento n. 26707/2025

L’analisi di una sentenza penale è fondamentale per comprendere l’evoluzione del diritto e l’interpretazione delle norme. Oggi esaminiamo il provvedimento n. 26707 del 2025, emesso dalla Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione. Tuttavia, è importante premettere che il documento a nostra disposizione è limitato alla sola pagina iniziale, contenente i dati identificativi della pronuncia. Di conseguenza, la nostra analisi si concentrerà su ciò che possiamo dedurre da questi elementi, in attesa di poter esaminare il testo completo.

I Dati Identificativi della Sentenza

Dal frontespizio della sentenza, possiamo ricavare informazioni preziose sul contesto in cui è maturata la decisione. La pronuncia appartiene alla Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, una sezione spesso competente in materia di reati contro la pubblica amministrazione e reati colposi. Il collegio era presieduto dal Dott. Costanzo Angelo, con la Dott.ssa Calvanese Ersilia in qualità di relatore. La data dell’udienza, fissata al 09/05/2025, ci indica il momento in cui il caso è stato discusso e deciso.

Il Ruolo del Relatore e del Presidente

In ogni collegio giudicante, il Presidente dirige i lavori, mentre il Relatore è il giudice che ha studiato approfonditamente il caso e ne espone i termini giuridici e fattuali agli altri membri. La nomina di un relatore esperto in una specifica materia può già fornire un’indicazione preliminare sulla natura delle questioni legali affrontate.

L’Assenza del Fatto e del Diritto in questa sentenza penale

L’aspetto cruciale che manca per un’analisi completa è il corpo della sentenza. Un provvedimento giudiziario si compone essenzialmente di tre parti: la descrizione del fatto storico e processuale, le motivazioni in diritto e il dispositivo (la decisione finale). Senza questi elementi, ogni valutazione sul merito è preclusa.

La Ricostruzione dei Fatti

La sezione dedicata ai fatti descrive come si sono svolti gli eventi che hanno portato al processo e ripercorre le tappe dei precedenti gradi di giudizio. È la base su cui si innesta l’intera argomentazione giuridica.

Le Motivazioni

Le motivazioni rappresentano il cuore pulsante di ogni sentenza penale. In questa sezione, i giudici spiegano il ragionamento logico-giuridico che li ha portati a prendere una determinata decisione. Analizzano le norme di legge, le prove raccolte e le tesi difensive, applicando i principi di diritto al caso concreto. L’assenza di questo testo ci impedisce di comprendere perché la Corte ha deciso in un certo modo e quale principio di diritto ha affermato.

Le Conclusioni

In conclusione, pur avendo i dati identificativi della sentenza n. 26707/2025, l’impossibilità di accedere al testo integrale ci lascia con un quadro incompleto. Non possiamo conoscere l’argomento del contendere, né il principio di diritto stabilito dalla Suprema Corte. L’analisi di una pronuncia richiede sempre lo studio approfondito delle sue motivazioni, unico strumento per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche per cittadini e operatori del diritto.

Quali informazioni si possono ricavare dal documento fornito?
Il documento contiene solo i dati di intestazione della Sentenza Penale n. 26707/2025 della Sesta Sezione della Corte di Cassazione, ovvero il numero, l’anno, la sezione, il nome del Presidente e del Giudice Relatore, e la data dell’udienza.

Perché non è possibile analizzare il caso nel merito?
Non è possibile analizzare il caso nel merito perché manca il testo integrale della sentenza, che contiene la descrizione dei fatti, i motivi del ricorso e, soprattutto, le motivazioni della decisione della Corte. Senza questi elementi, non si può comprendere il ragionamento giuridico seguito dai giudici.

Cosa indica la dicitura ‘Copia non ufficiale’?
Indica che il documento non ha valore legale di copia conforme all’originale depositato in cancelleria. È una copia destinata alla consultazione e allo studio, ma non può essere utilizzata per scopi processuali o certificativi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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