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Scarichi abusivi: inammissibile il ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un sequestro preventivo per il reato di scarichi abusivi. L’imputato sosteneva un uso limitato della struttura, ma il ricorso è stato respinto perché mirava a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità, e per violazione del principio di autosufficienza.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Scarichi Abusivi e Sequestro Preventivo: I Limiti del Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13084 del 2024, torna a pronunciarsi sui limiti del ricorso avverso un provvedimento di sequestro preventivo in materia di scarichi abusivi. La decisione chiarisce in modo netto la distinzione tra violazione di legge, unico motivo di ricorso ammissibile, e la rivalutazione del merito dei fatti, preclusa in sede di legittimità. Il caso analizzato offre spunti fondamentali per comprendere quando e come è possibile impugnare una misura cautelare reale.

I Fatti di Causa: Il Sequestro della Struttura Metallica

Il tribunale del riesame di Reggio Calabria confermava un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal GIP nei confronti di un imprenditore. L’oggetto del sequestro era una struttura metallica, presumibilmente utilizzata per lo scarico non autorizzato di reflui. Le ipotesi di reato contestate erano quelle previste dal Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/06) e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/04).

Secondo l’accusa, la prosecuzione dell’attività avrebbe comportato la protrazione del reato e l’aggravamento delle sue conseguenze, giustificando così la misura cautelare reale. L’imprenditore, ritenendo ingiusto il provvedimento, decideva di presentare ricorso per cassazione.

I Motivi del Ricorso: La Difesa dell’Imputato

L’imputato, tramite il proprio difensore, articolava il ricorso su due motivi principali:

1. Violazione di legge e contraddittorietà della motivazione: Sosteneva che la presenza di residui oleosi, valorizzata dai giudici di merito, era in realtà minima e circoscritta. A suo dire, la struttura era usata solo per la pulizia delle mani e di attrezzature agricole, e non per uno sversamento sistematico di reflui industriali. A supporto di questa tesi, faceva riferimento a prove fotografiche.
2. Erronea applicazione della legge penale: Ribadiva che il manufatto serviva a ripulire mezzi agricoli dalla terra e che lo sversamento avveniva in corrispondenza di uno scarico comunale, escludendo quindi la natura indiscriminata della condotta. Aggiungeva, inoltre, di aver presentato una richiesta di autorizzazione per regolarizzare la propria posizione.

La Decisione della Cassazione sugli Scarichi Abusivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende. La decisione si fonda su principi procedurali consolidati che limitano l’ambito del giudizio di legittimità in materia di misure cautelari.

Inammissibilità per Questioni di Merito

Il punto centrale della sentenza è la riaffermazione di un principio cardine: il ricorso per cassazione contro un’ordinanza di sequestro preventivo è ammesso solo per violazione di legge. Non è possibile, in questa sede, rimettere in discussione gli argomenti e la valutazione dei fatti compiuta dal tribunale del riesame. I motivi presentati dal ricorrente sono stati giudicati come un tentativo di ottenere un nuovo giudizio sul merito della vicenda, attività preclusa alla Suprema Corte.

Violazione del Principio di Autosufficienza

Un ulteriore profilo di inammissibilità ha riguardato la violazione del principio di autosufficienza. Il ricorrente aveva citato delle fotografie a sostegno della propria tesi difensiva, omettendo però di allegarle al ricorso. La Corte ha ribadito che il ricorso deve contenere tutti gli elementi necessari per consentire al giudice di legittimità di decidere, senza dover ricercare atti esterni. L’omessa allegazione delle prove richiamate ha reso il motivo aspecifico e, quindi, inammissibile.

Le Motivazioni della Corte

Nelle sue motivazioni, la Corte ha specificato che la nozione di “violazione di legge” comprende gli errores in iudicando (errori nell’interpretazione o applicazione della norma) e gli errores in procedendo (errori procedurali), oltre ai vizi di motivazione talmente radicali da renderla inesistente o puramente apparente. Nel caso di specie, i motivi del ricorrente non rientravano in nessuna di queste categorie, risolvendosi in una mera contestazione della ricostruzione fattuale operata dal giudice di merito.

La Corte ha inoltre sottolineato che, ai fini della configurabilità del reato di scarichi abusivi, è irrilevante la tesi difensiva secondo cui lo sversamento riguardava solo acque provenienti dal lavaggio di mezzi agricoli. Anche tale condotta, se priva di autorizzazione, integra la fattispecie di reato contestata. Infine, la menzionata richiesta di autorizzazione è stata ritenuta irrilevante, in quanto mai prodotta nei precedenti gradi di giudizio e quindi non valutabile in sede di legittimità.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito sui limiti del ricorso per cassazione in materia di misure cautelari reali. La Corte Suprema non è un terzo grado di giudizio sul merito, ma un organo di controllo sulla corretta applicazione della legge. Pertanto, un ricorso avverso un sequestro preventivo ha possibilità di successo solo se denuncia una chiara violazione di norme giuridiche o un vizio motivazionale macroscopico, e non se si limita a proporre una diversa lettura delle prove o dei fatti. La decisione conferma la necessità di un approccio rigoroso nella redazione del ricorso, che deve essere specifico, autosufficiente e focalizzato esclusivamente su questioni di diritto.

È possibile contestare la valutazione dei fatti, come l’interpretazione di una fotografia, in un ricorso per cassazione contro un sequestro preventivo?
No, il ricorso per cassazione avverso ordinanze in materia di sequestro preventivo è ammesso solo per violazione di legge. Non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione dei fatti o delle prove già esaminate dal tribunale del riesame.

Cosa significa che il ricorso per cassazione deve essere “autosufficiente”?
Significa che il ricorso deve contenere tutti gli elementi necessari (fatti, atti processuali rilevanti, prove citate) per permettere alla Corte di decidere senza dover consultare altri documenti del fascicolo. Nel caso specifico, il ricorrente ha citato delle foto senza allegarle, violando tale principio.

Lo sversamento di acque utilizzate solo per lavare mezzi agricoli può essere considerato un reato di scarichi abusivi?
Sì. Secondo quanto affermato dalla Corte, lo sversamento abusivo ricorre anche se il ricorrente si fosse limitato a sversare solo acque conseguenti al lavaggio di mezzi meccanici agricoli, qualora tale scarico non sia autorizzato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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