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Sanzione sostitutiva: obblighi del giudice in appello

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza con l’aggravante di aver causato un incidente, ha presentato ricorso in Cassazione. La Corte ha confermato la nozione ampia di ‘incidente stradale’, includendo anche l’urto contro un arredo urbano. Tuttavia, ha accolto il ricorso sul punto della sanzione sostitutiva. È stato stabilito che il giudice d’appello non può respingere la richiesta di lavori di pubblica utilità solo per la mancata presentazione di un programma da parte dell’imputato, ma deve avviare un’apposita fase di valutazione per decidere in merito.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sanzione Sostitutiva: La Cassazione Chiarisce gli Obblighi del Giudice

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 22014 del 2025, offre importanti chiarimenti procedurali riguardo alla richiesta di sanzione sostitutiva, in particolare i lavori di pubblica utilità, nel giudizio di appello. La decisione interviene su un caso di guida in stato di ebbrezza, distinguendo tra la nozione di ‘incidente stradale’ e gli oneri del giudice nel valutare le pene alternative. Analizziamo i dettagli di questa pronuncia.

I Fatti del Caso: Guida in Stato di Ebbrezza e Incidente Stradale

Il caso riguarda un automobilista condannato in primo e secondo grado per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. All’imputato venivano contestati tassi alcolemici molto elevati (2,12 g/l e 2,18 g/l) e due aggravanti: aver commesso il fatto in orario notturno e aver provocato un incidente stradale. L’incidente consisteva in uno sbandamento che aveva portato il veicolo a collidere prima con la banchina di una rotatoria e poi con il marciapiede opposto.

Il Ricorso in Cassazione e la nozione di incidente

L’imputato ha presentato ricorso per cassazione basandosi su due motivi principali:
1. La contestazione della qualifica di ‘incidente stradale’ all’evento, ritenuto non idoneo a integrare l’aggravante.
2. La violazione di legge da parte della Corte d’Appello per aver rigettato la richiesta di applicazione della sanzione sostitutiva dei lavori di pubblica utilità a causa della mancata produzione del programma dell’ente preposto.

La Corte di Cassazione ha ritenuto il primo motivo manifestamente infondato. Ha ribadito il suo orientamento consolidato secondo cui il concetto di ‘incidente stradale’ è molto ampio. Non richiede necessariamente il coinvolgimento di altri veicoli o danni a terzi, ma comprende qualsiasi situazione che esorbiti dalla normale marcia del veicolo e crei un pericolo concreto per la circolazione, come appunto l’urto contro un arredo urbano a seguito della perdita di controllo del mezzo.

La Valutazione della Sanzione Sostitutiva in Appello

Il secondo motivo di ricorso è stato invece accolto. La Corte ha stabilito un principio procedurale di notevole importanza. La richiesta di applicazione di una sanzione sostitutiva può essere presentata per la prima volta anche in appello. In questo caso, il giudice di secondo grado non può limitarsi a respingerla per una mera mancanza documentale, come l’assenza del programma di lavoro fornito dall’imputato.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, richiamando un suo recente precedente (sentenza n. 38127/2024), ha chiarito che, a seguito della richiesta di applicazione di una pena sostitutiva, il giudice deve svolgere una valutazione specifica. Questa valutazione deve avvenire in un’autonoma fase di giudizio, successiva alla lettura del dispositivo di condanna. In questa fase, il giudice è tenuto a motivare le ragioni che lo portano a concedere o negare la sanzione richiesta. Non può, quindi, rigettare l’istanza semplicemente constatando la mancanza di elementi che possono essere acquisiti d’ufficio, come l’assenso dell’ente allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità e il relativo programma. Il giudice ha il dovere di attivarsi per una valutazione completa della richiesta.

Conclusioni

La sentenza in esame ha un’importante implicazione pratica: rafforza il diritto dell’imputato a ottenere una valutazione di merito sulla richiesta di sanzione sostitutiva, anche se presentata per la prima volta in appello. La decisione sposta l’onere dal mero adempimento formale dell’imputato a un dovere di valutazione attiva da parte del giudice. La Corte d’Appello, quindi, non può più considerare la mancata produzione di un documento come un ostacolo insormontabile, ma deve motivare la sua eventuale decisione negativa sulla base di una valutazione complessiva. Per questo motivo, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata limitatamente a questo punto, rinviando il caso alla Corte d’Appello per una nuova valutazione conforme ai principi enunciati.

Cosa si intende per ‘incidente stradale’ ai fini dell’aggravante della guida in stato di ebbrezza?
Per ‘incidente stradale’ si intende non solo la collisione tra veicoli, ma qualunque situazione che vada oltre la normale marcia e crei un pericolo per la circolazione, come l’urto contro un marciapiede o una rotatoria a seguito della perdita di controllo del veicolo.

È possibile chiedere l’applicazione dei lavori di pubblica utilità per la prima volta in appello?
Sì, la sentenza conferma che la richiesta di applicazione di una sanzione sostitutiva, come i lavori di pubblica utilità, può essere avanzata per la prima volta anche nel corso del giudizio di appello.

Il giudice può respingere la richiesta di lavori di pubblica utilità solo perché l’imputato non ha presentato il programma dell’ente?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il giudice non può rigettare la richiesta basandosi unicamente sulla mancanza di tale documento. Deve invece avviare un’apposita fase di valutazione per esaminare nel merito la richiesta, motivando la sua decisione finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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