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Sanatoria edilizia: no senza doppia conformità sismica

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di due privati contro un ordine di demolizione di un immobile abusivo. La richiesta di sospensione, basata su un’istanza di sanatoria edilizia, è stata respinta perché l’opera, realizzata in zona sismica, mancava della preventiva autorizzazione sismica. Tale assenza, secondo la Corte, impedisce di soddisfare il requisito della ‘doppia conformità’, rendendo la sanatoria inaccoglibile e l’ordine di demolizione pienamente esecutivo.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sanatoria Edilizia: Perché la Mancata Autorizzazione Sismica Blocca la Regolarizzazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12125/2025, affronta un tema cruciale in materia di abusi edilizi: la possibilità di ottenere una sanatoria edilizia per un immobile costruito senza la necessaria autorizzazione sismica. La decisione ribadisce un principio fondamentale: l’assenza del preventivo nulla osta sismico rende impossibile soddisfare il requisito della ‘doppia conformità’, chiudendo di fatto le porte a qualsiasi tentativo di regolarizzazione e rendendo inevitabile l’esecuzione dell’ordine di demolizione.

Il caso: Demolizione Ordinata, Sanatoria Richiesta

La vicenda trae origine da un ordine di demolizione emesso con una sentenza penale passata in giudicato nei confronti dei responsabili di un abuso edilizio. Successivamente, i soggetti coinvolti presentavano un’istanza di sanatoria e chiedevano al Giudice dell’esecuzione di revocare o, in subordine, sospendere l’ordine di demolizione in attesa della definizione del procedimento amministrativo.

Il Tribunale rigettava tale richiesta, spingendo i ricorrenti a impugnare la decisione dinanzi alla Corte di Cassazione. Le loro doglianze si basavano principalmente sulla presunta violazione di legge e su vizi di motivazione, sostenendo che il Tribunale non avesse adeguatamente considerato la possibilità di sanare l’immobile e l’inerzia della Pubblica Amministrazione nel definire la pratica.

La Decisione della Corte: La sanatoria edilizia richiede la “doppia conformità”

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso infondato, confermando la decisione del Tribunale. I giudici di legittimità hanno riaffermato la loro costante giurisprudenza in materia, chiarendo le rigide condizioni per la sospensione o la revoca di un ordine di demolizione.

La sospensione è ammissibile solo quando sia ‘ragionevolmente prevedibile’, sulla base di elementi concreti, che l’autorità amministrativa adotti in tempi brevissimi un provvedimento (come la sanatoria) in insanabile contrasto con l’ordine di demolizione. La revoca, invece, è possibile solo se tale provvedimento è già stato emesso.

Il punto centrale, tuttavia, risiede nell’analisi della concreta possibilità di accoglimento dell’istanza di sanatoria.

Le Motivazioni della Cassazione: L’insuperabile ostacolo della normativa antisismica

La Corte ha smontato le argomentazioni dei ricorrenti focalizzandosi su un aspetto decisivo emerso già nella sentenza di condanna originaria: l’immobile era stato costruito in zona sismica senza la preventiva denuncia dei lavori, senza la direzione di un tecnico competente e, soprattutto, senza la preventiva autorizzazione del competente Ufficio Tecnico Regionale.

Questa mancanza è fatale ai fini della sanatoria edilizia. La legge (art. 36 del d.P.R. 380/2001) richiede il requisito della cosiddetta ‘doppia conformità’: l’opera deve essere conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della sua realizzazione, sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria.

La giurisprudenza consolidata della Cassazione è chiara sul punto: il rispetto della normativa antisismica è parte integrante della disciplina edilizia. Un’edificazione eseguita in assenza della preventiva autorizzazione sismica non può soddisfare il requisito della doppia conformità. Non è possibile ottenere un’autorizzazione postuma che sani una violazione procedurale così grave, concepita per garantire la pubblica incolumità sin dall’inizio dei lavori. Pertanto, l’istanza di sanatoria era destinata a un inevitabile rigetto.

Di conseguenza, il Giudice dell’esecuzione ha correttamente valutato in senso negativo la probabilità di accoglimento dell’istanza e, quindi, ha giustamente negato la sospensione dell’ordine di demolizione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza in esame lancia un messaggio inequivocabile: la regolarizzazione di abusi edilizi, specialmente in aree a rischio sismico, non ammette scorciatoie. L’ordine di demolizione, una volta divenuto definitivo, è un provvedimento che può essere paralizzato solo in circostanze eccezionali e concrete. La semplice presentazione di un’istanza di sanatoria non è sufficiente, soprattutto quando questa è palesemente infondata per la mancanza di requisiti essenziali come la conformità alla normativa antisismica ab origine. Chi costruisce violando tali norme non può sperare in una ‘sanatoria riparatrice’, poiché il bene tutelato – la sicurezza statica degli edifici e l’incolumità pubblica – non consente sanatorie a posteriori.

È possibile ottenere la sospensione di un ordine di demolizione se è stata presentata un’istanza di sanatoria edilizia?
Sì, ma solo a condizione che sia ragionevolmente prevedibile, sulla base di elementi concreti, che la sanatoria venga accolta in tempi molto brevi. La semplice presentazione della domanda non è sufficiente a sospendere l’esecuzione.

Cosa si intende per ‘doppia conformità’ nella sanatoria edilizia?
Significa che l’opera abusiva, per essere sanata, deve rispettare le norme urbanistiche ed edilizie vigenti in due momenti distinti: sia al momento in cui è stata costruita, sia al momento in cui viene presentata la domanda di sanatoria.

La mancanza della preventiva autorizzazione sismica impedisce di ottenere la sanatoria edilizia?
Sì. Secondo la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, un’edificazione eseguita in zona sismica senza la preventiva autorizzazione sismica non può soddisfare il requisito della ‘doppia conformità’, rendendo di fatto impossibile ottenere la sanatoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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