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Rovina edificio: obblighi del singolo condomino

La Corte di Cassazione ha condannato due comproprietari per il reato di omissione di lavori su un edificio pericolante, ai sensi dell’art. 677 c.p. I ricorrenti si erano difesi sostenendo che l’inadempimento fosse dovuto all’ostruzionismo di un altro condomino. La Corte ha respinto il ricorso, affermando che in caso di mancata delibera assembleare, l’obbligo di eliminare il pericolo di rovina edificio grava su ogni singolo condomino, il quale non può giustificare la propria inerzia con il dissenso o la morosità altrui.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Obblighi del Condomino in caso di Rovina Edificio: La Cassazione fa Chiarezza

La gestione di un immobile in condominio può diventare un campo minato, specialmente quando si rendono necessari lavori urgenti e uno o più proprietari si oppongono. La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 14225 del 2025, affronta proprio questo scenario, chiarendo la responsabilità penale del singolo condomino in caso di rovina edificio e l’irrilevanza dell’ostruzionismo altrui. Questa decisione fornisce un monito importante per tutti i comproprietari: l’inerzia di fronte al pericolo non è mai una scusante.

I Fatti: Il Rifiuto di un Condomino Blocca i Lavori di Messa in Sicurezza

Il caso ha origine a Napoli, dove i proprietari di alcuni appartamenti in un edificio in stato di dissesto vengono condannati per la contravvenzione prevista dall’art. 677 del codice penale. Il motivo? Non aver eseguito i lavori di messa in sicurezza imposti da diverse ordinanze sindacali per eliminare un pericolo per la pubblica incolumità.

In loro difesa, i condannati presentano ricorso in Cassazione, sostenendo di non aver potuto procedere a causa del comportamento di un’altra condomina. Quest’ultima, secondo i ricorrenti, non solo avrebbe causato i danni strutturali con abusi edilizi, ma si sarebbe anche rifiutata di versare la propria quota, impedendo di fatto l’affidamento dei lavori a una ditta specializzata. In sostanza, la loro tesi era: ‘non è colpa nostra, ma dell’altra proprietaria che ha bloccato tutto’.

La Decisione della Cassazione: La Responsabilità Individuale in caso di Rovina Edificio

La Suprema Corte ha respinto categoricamente il ricorso, definendo infondate le argomentazioni difensive. I giudici hanno ribadito un principio giuridico fondamentale e consolidato: l’obbligo di intervenire per scongiurare un pericolo derivante da un edificio pericolante è di natura personale e grava su ogni singolo condomino.

L’Obbligo Penalmente Sanzionato del Singolo Proprietario

La sentenza chiarisce che, quando l’assemblea condominiale non riesce a deliberare, o in assenza di un amministratore, la responsabilità di agire non svanisce. Al contrario, essa ricade individualmente su ciascun proprietario. L’obbligo di tutela della pubblica incolumità prevale sulle dinamiche interne al condominio. La responsabilità penale, pertanto, non è esclusa né dalla mancata formazione della volontà assembleare né dall’attribuibilità della situazione di pericolo a un altro soggetto.

Le Alternative Legali Ignorate dai Ricorrenti

La Corte ha inoltre sottolineato che i ricorrenti non erano privi di strumenti per superare l’impasse. Essi avrebbero potuto intraprendere diverse iniziative, come:
1. Anticipare le spese: Avrebbero potuto farsi carico della quota della condomina inadempiente per poi agire legalmente per il recupero forzoso della somma.
2. Ricorrere all’autorità giudiziaria: Sarebbe stato possibile chiedere al giudice un provvedimento d’urgenza per imporre alla parte riottosa di adempiere ai propri obblighi.

La totale inerzia dei ricorrenti, che non hanno percorso nessuna di queste strade, ha reso la loro condotta non scusabile e penalmente rilevante.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sulla prevalenza del bene giuridico tutelato dall’art. 677 c.p.: la pubblica incolumità. Di fronte a un pericolo concreto e accertato, come la caduta di intonaci e lesioni strutturali, il dovere di intervenire diventa assoluto per chiunque si trovi in una posizione di garanzia, come il proprietario di un immobile. Le questioni interne al condominio, come la ripartizione delle spese o l’individuazione del responsabile originario del danno, diventano secondarie e devono essere risolte in altre sedi, senza che possano paralizzare l’azione di messa in sicurezza. La difesa basata sulla ‘colpa altrui’ è stata ritenuta irrilevante ai fini dell’integrazione del reato, poiché l’obbligo di intervento è autonomo e non condizionato dalla cooperazione degli altri comproprietari.

Le conclusioni

Questa sentenza invia un messaggio inequivocabile ai proprietari di immobili in condominio: non ci si può nascondere dietro l’inerzia dell’assemblea o il comportamento ostruzionistico di un singolo. Ciascun condomino ha il dovere personale e penalmente sanzionato di attivarsi per eliminare ogni pericolo di rovina edificio. Ignorare questo obbligo, omettendo di percorrere le vie legali disponibili per superare gli ostacoli, equivale a rendersi responsabili del reato di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina, con tutte le conseguenze legali che ne derivano.

Un condomino può essere ritenuto responsabile penalmente se i lavori urgenti sono bloccati dal disaccordo degli altri proprietari?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di mancata formazione della volontà assembleare, l’obbligo penalmente sanzionato di eseguire i lavori necessari a scongiurare un pericolo grava sul singolo condomino.

La responsabilità penale viene meno se il pericolo è stato causato da un altro condomino?
No. Secondo la sentenza, l’attribuibilità della situazione pericolosa a un altro soggetto è irrilevante. L’obbligo di intervenire per la sicurezza pubblica sussiste indipendentemente da chi abbia causato il danno.

Cosa può fare un condomino se un altro si rifiuta di pagare la sua quota per i lavori necessari?
La Corte indica che i condomini intenzionati a procedere possono adottare iniziative per superare l’ostruzionismo, come anticipare la parte di spesa del condomino moroso per poi recuperarla forzosamente, oppure ricorrere all’autorità giudiziaria per imporre il pagamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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