LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rito cartolare: la notifica a un solo difensore

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un imprenditore condannato per sottrazione di carburante al pagamento delle accise. La sentenza chiarisce un importante principio procedurale: nel rito cartolare, se l’avviso di udienza viene notificato a uno solo dei due difensori, spetta a quest’ultimo eccepire la nullità. In mancanza di eccezione, il vizio si considera sanato. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili le censure sulla valutazione delle prove, ribadendo i limiti del giudizio di legittimità in presenza di una ‘doppia conforme di merito’.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rito Cartolare: Omessa Notifica al Co-difensore e Onere di Eccezione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1252/2024, torna a pronunciarsi su questioni procedurali di grande attualità, in particolare sul rito cartolare e sulle responsabilità del collegio difensivo. La pronuncia stabilisce che, nel caso di omessa notifica dell’avviso di udienza a uno dei due difensori, spetta al legale ritualmente avvisato l’onere di eccepire la nullità, pena la sua sanatoria. Un principio che rafforza il dovere di lealtà processuale anche nelle procedure scritte.

I Fatti di Causa: Dalla Condanna per Sottrazione di Accise al Ricorso in Cassazione

Il caso trae origine dalla condanna inflitta dal Tribunale e confermata in Appello a un imprenditore per aver sottratto carburante al pagamento delle accise e averlo miscelato abusivamente. La difesa dell’imputato ha proposto ricorso per Cassazione basandosi su quattro motivi principali:
1. Vizio procedurale: La mancata notifica del decreto di citazione per il giudizio d’appello a uno dei due co-difensori.
2. Travisamento della prova: Una presunta errata valutazione della consulenza tecnica di parte, liquidata come ‘teorica’, che ipotizzava una miscelazione accidentale dei carburanti.
3. Vizio di motivazione: L’errata interpretazione dei dati sulle giacenze di carburante, che secondo la difesa mostravano deficienze e non eccedenze, escludendo così il reato.
4. Ulteriore vizio di motivazione: L’aver fondato la condanna su un dato meramente indiziario come il basso indice di infiammabilità del gasolio.

L’analisi del rito cartolare da parte della Corte di Cassazione

Il cuore della sentenza risiede nell’analisi del primo motivo di ricorso, quello procedurale. La Corte ha dovuto bilanciare il diritto di difesa con i principi di efficienza e lealtà processuale che governano il rito cartolare, ormai modalità ordinaria di celebrazione del giudizio d’appello.

La Questione della Notifica Omessa al Co-Difensore

La Corte riconosce che effettivamente la notifica per l’udienza d’appello era stata inviata a un solo difensore. Tuttavia, richiama il principio consolidato secondo cui il termine ultimo per eccepire tale nullità è la deliberazione della sentenza in quello stesso grado di giudizio. Il ricorrente sosteneva che tale principio non potesse applicarsi al rito cartolare, in cui manca la ‘presenza’ fisica in udienza. La Cassazione respinge questa tesi, affermando che la transizione al contraddittorio scritto non elimina i doveri del collegio difensivo. Il difensore ritualmente avvisato, che ha infatti depositato conclusioni scritte, aveva l’onere di verificare la completezza delle notifiche e di sollevare l’eccezione. Non avendolo fatto, ha implicitamente sanato il vizio procedurale.

Il Principio di Unità della Difesa e la Sanatoria della Nullità

La decisione si fonda sul principio di ‘unitarietà della posizione giuridica del collegio difensivo’. La difesa è considerata un’entità unica, e l’azione (o l’omissione) di un suo componente produce effetti per l’intera difesa. L’inerzia del difensore avvisato viene interpretata come una scelta strategica o una mancanza di interesse a sollevare l’irregolarità, che non può essere utilizzata a posteriori come un’astuzia processuale per invalidare il giudizio.

Le Motivazioni sul Travisamento della Prova e il rito cartolare

Gli altri tre motivi di ricorso, relativi alla valutazione delle prove, sono stati dichiarati inammissibili dalla Corte in un unico blocco.

La ‘Doppia Conforme’ e i Limiti del Giudizio di Legittimità

La Corte ha ribadito un principio fondamentale: in presenza di una ‘doppia conforme di merito’ (cioè due sentenze, di primo e secondo grado, che giungono alle medesime conclusioni sui fatti), il ricorso in Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio. Le censure del ricorrente non denunciavano un vero e proprio travisamento della prova (cioè l’utilizzo di una prova inesistente o letta al contrario), ma proponevano una ‘rilettura’ alternativa degli elementi fattuali (la consulenza tecnica, i dati sulle giacenze), attività preclusa in sede di legittimità. La Corte ha sottolineato che tali elementi erano già stati ampiamente valutati e motivatamente disattesi dai giudici di merito.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha motivato il rigetto del ricorso su due binari principali. Sul piano procedurale, ha stabilito che i principi di auto-responsabilità e lealtà processuale si applicano pienamente anche al rito cartolare. L’introduzione di questa modalità, ormai a regime dopo la riforma Cartabia, non ha indebolito l’onere del difensore ritualmente informato di agire nell’interesse della difesa unitariamente intesa, incluso il controllo sulla regolarità delle notifiche al co-difensore. L’omissione di tale controllo e della conseguente eccezione determina una sanatoria del vizio, impedendo che possa essere fatto valere per la prima volta in Cassazione.
Sul piano sostanziale, la Corte ha ribadito la propria funzione di giudice della legittimità, non del fatto. Le critiche mosse alla ricostruzione dei fatti e alla valutazione delle prove tecniche sono state considerate un tentativo inammissibile di ottenere una nuova valutazione del merito, in un contesto processuale in cui due precedenti decisioni avevano già analizzato e concordato sulla colpevolezza dell’imputato. La motivazione dei giudici di merito è stata ritenuta logica e congrua, e quindi non sindacabile in Cassazione.

Le conclusioni

La sentenza offre due importanti conclusioni pratiche. In primo luogo, consolida la natura del rito cartolare come procedura matura e non emergenziale, con oneri e responsabilità ben definiti per gli avvocati. Il dovere di diligenza del difensore si estende alla verifica degli atti per l’intero collegio difensivo. In secondo luogo, riafferma la distinzione netta tra giudizio di merito e giudizio di legittimità: la Cassazione non può essere adita per rimettere in discussione l’interpretazione delle prove, a meno che non si dimostri un vizio logico manifesto o un travisamento palese, condizioni non riscontrate nel caso di specie.

Cosa succede se l’avviso di udienza in appello non viene notificato a uno dei due difensori nel rito cartolare?
La nullità derivante dall’omessa notifica deve essere eccepita dal co-difensore che ha ricevuto regolarmente l’avviso, prima della deliberazione della sentenza d’appello. Se il difensore avvisato non solleva l’eccezione, il vizio si considera sanato e non può essere fatto valere in Cassazione.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione delle prove fatta dai giudici di primo e secondo grado?
No, di norma non è possibile. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può riesaminare i fatti o fornire una diversa interpretazione delle prove. Ciò è particolarmente vero in caso di ‘doppia conforme’, quando Tribunale e Corte d’Appello hanno raggiunto la stessa conclusione. L’impugnazione è ammessa solo per vizi logici gravi della motivazione o per un palese travisamento della prova.

Il rito cartolare, nato per l’emergenza Covid, è ancora in vigore?
Sì. Come specificato dalla Corte, il contraddittorio cartolare, inizialmente introdotto per ragioni sanitarie, è stato reso a regime dalla cosiddetta ‘riforma Cartabia’ ed è ora la modalità ordinaria per la celebrazione dei giudizi d’appello, salva la richiesta delle parti di trattazione in presenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati