Sentenza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 8268 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 3 Num. 8268 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 30/01/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Comito NOME COGNOME nato a Belvedere Ma rittimo il 03/03/1973
avverso la sentenza del 26/03/2024 del Tribu naie di Paola visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale NOME COGNOME che ha concluso chiedendo di voler annullare senza rinvio il provvedimento impugnato limitatamente al trattamento sanzionatorio rideterminando la pena per la diminuente del rito con la riduzione fissa di un terzo, in mesi otto di reclusione e 2666 euro di multa.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 26/03/2024, il Tribunale di Paola, all’esito del giudizio abbreviato condizionato, dichiarava NOME NOME NOME responsabile del reato di cui all’art. 73, comma 5, d.P.R. n. 309/1990 e, concesse le circostanze attenuanti generiche ritenute equivalenti alla recidiva reiterata specifica contestata, lo condannava alla pena di mesi dodici di reclusione ed euro 4.000,00 di multa.
Avverso tale sentenza ha proposto ricorso immediato per cassazione Comito NOME COGNOME a mezzo del difensore di fiducia, articolando un unico motivo, con il quale deduce violazione degli artt. 438 e 442 cod.proc.pen., lamentando che, pur essendo stato il ricorso definito nelle forme del rito abbreviato, il Tribunale non aveva applicato la riduzione di 1/3 della pena prevista dall’art. 442 cod.proc.pen.
Chiede, pertanto, l’annullamento della sentenza con conseguente statuizione di legge.
CONSIDERATO IN DIRITTO
1.11 ricorso è fondato.
Il Tribunale, all’esito del giudizio abbreviato condizionato, nel determinare la pena da irrogare all’imputato, ha violato il disposto dell’ad 442, comma 2, cod.proc.pen, che prevede che in caso di condanna la pena è diminuita di un terzo se si procede per un delitto.
Il Tribunale, infatti, a seguito dell’affermazione di responsabilità dell’imputato per il delitto di cui all’art. 73, comma 5, d.P.R. n. 309/1990, nel determinare il trattamento sanzionatorio, non ha applicato sulla pena fissata all’esito del bilanciamento in termini di equivalenza delle concesse circostanze attenuanti generiche con la recidiva contestata – pari a mesi dodici di reclusione ed euro 4.000,00 di multa – la diminuzione obbligatoria per il rito prescelto.
La scelta dell’imputato di accedere al rito abbreviato, implica “ex lege” l’applicazione di una prederminata riduzione premiale della pena. La ragione giustificativa della diminuzione di un terzo deve essere individuata nell’intento di accordare un incentivo, o premio, per la scelta del procedimento speciale a prova contratta, o allo stato degli atti, come contropartita per la volontaria rinuncia alle garanzie del contraddittorio dibattimentale.
E la riduzione di pena prevista dall’art. 442, comma 2, cod. proc. pen. computata all’esito della determinazione del trattamento sanzionatori conseguente all’applicazione della continuazione, al riconoscimento di circostanz attenuanti e diminuenti, al riconoscimento di circostanze aggravanti, al giudizio bilanciamento ed all’applicazione della recidiva, atteso che tale la riduzione, suo carattere premiale ed in quanto assolutamente disancorata da ogn apprezzamento concernente il “reato” oppure il “reo”, non può essere ricondotta ne’ alla categoria delle circostanze attenuanti ne’ a quella delle diminuenti in tecnico-giuridico (Sez.5,n.55807 del 03/10/2018, Rv. 274622 – 01).
La sentenza impugnata, pertanto, va annullata senza rinvio, limitatamente al trattamento sanzionatorio, in quanto la pena, non involgendo apprezzamenti i fatto, può essere rideterminata da questa Corte in base al disposto dell’art lett. I) cod.proc.pen, nella misura di mesi otto di reclusione ed euro 2666,0 multa (applicata la diminuzione di un terzo ex art. 442, comma 2, cod.proc.pen sulla pena irrogata dal Tribunale nella misura di mesi dodici di reclusione ed e 4.000,00 di multa).
P.Q.M.
annulla senza rinvio la sentenza impugnata, limitatamente al trattamento sanzionatorio, rideterminando la pena in mesi otto di reclusione ed euro 2666,0 di multa.
Così deciso il 30/01/2025