Rito Abbreviato e Nullità: La Scelta che Sana i Vizi Procedurali
Quando si sceglie un percorso processuale, le conseguenze possono essere definitive. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illumina un aspetto cruciale della procedura penale, chiarendo come la richiesta di rito abbreviato per una nullità procedurale possa avere un effetto sanante. Il caso riguarda un’accusa di guida in stato di ebbrezza e un presunto vizio nelle procedure di accertamento, ma il principio affermato ha una portata molto più ampia.
I Fatti del Caso
Un automobilista veniva condannato per guida in stato di ebbrezza, reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. La sua difesa si basava su un vizio procedurale: durante l’accertamento del tasso alcolemico tramite prelievo ematico in una struttura sanitaria, non gli era stato dato avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia.
L’imputato, tuttavia, aveva richiesto e ottenuto di procedere con il rito abbreviato. Nonostante ciò, sia in appello che in Cassazione, ha continuato a sostenere la nullità dell’accertamento. Il suo ricorso si fondava sull’idea che quella violazione rendesse inutilizzabili le prove raccolte contro di lui.
La Decisione della Corte: il rito abbreviato e la sanatoria della nullità
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. La decisione si basa su un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato che bilancia le garanzie difensive con le scelte processuali dell’imputato.
I giudici hanno spiegato che il mancato avviso della facoltà di farsi assistere da un legale durante il prelievo ematico, quando richiesto dalla polizia giudiziaria, costituisce una ‘nullità di ordine generale a regime intermedio’. Questo significa che il vizio esiste, ma per essere fatto valere deve essere eccepito tempestivamente, ovvero prima della deliberazione della sentenza di primo grado.
Le Motivazioni della Corte
Il punto centrale della motivazione risiede nell’effetto ‘sanante’ del rito abbreviato. La Corte ha ribadito che, secondo l’articolo 183 del codice di procedura penale, la richiesta di procedere con il giudizio abbreviato sana le nullità a regime intermedio. Scegliendo questo rito, l’imputato accetta implicitamente di essere giudicato sulla base degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, rinunciando a contestare eventuali vizi procedurali sanabili.
In altre parole, la richiesta del rito speciale prevale sulla doglianza relativa alla nullità. L’imputato non può, da un lato, beneficiare dello sconto di pena previsto dal rito abbreviato e, dall’altro, pretendere di invalidare una prova fondamentale su cui quel giudizio si basa. La scelta strategica di un rito premiale comporta la rinuncia a sollevare determinate eccezioni. Reiterare il motivo di appello in Cassazione, ignorando questo consolidato principio, è stato giudicato dalla Corte un atto in palese contrasto con la giurisprudenza di legittimità.
Conclusioni
L’ordinanza ha importanti implicazioni pratiche. Sottolinea come la scelta di un rito processuale non sia mai neutra, ma comporti precise conseguenze giuridiche. Per gli imputati e i loro difensori, è fondamentale valutare attentamente i pro e i contro del rito abbreviato. Se da un lato offre il vantaggio di una riduzione della pena, dall’altro preclude la possibilità di far valere vizi procedurali che, in un giudizio ordinario, potrebbero avere un esito diverso.
Questa pronuncia conferma che la strategia processuale deve essere definita fin dalle prime fasi del procedimento. La decisione di accedere a un rito speciale come quello abbreviato deve basarsi su una valutazione completa del fascicolo, inclusa la consapevolezza delle eccezioni a cui si sta implicitamente rinunciando. La difesa tecnica assume, ancora una volta, un ruolo centrale nel guidare l’imputato verso la scelta più consapevole e vantaggiosa per la sua posizione.
Il mancato avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore durante l’alcoltest rende sempre nullo l’accertamento?
No, determina una nullità cosiddetta ‘a regime intermedio’. Questo significa che è un vizio sanabile e deve essere contestato dalla difesa entro specifici termini processuali, altrimenti si considera superato.
Perché la scelta del rito abbreviato sana questa specifica nullità?
Perché la richiesta di rito abbreviato implica l’accettazione da parte dell’imputato di essere giudicato sulla base degli atti d’indagine così come si trovano nel fascicolo. Questa scelta, secondo la giurisprudenza consolidata, ha un effetto sanante sulle nullità a regime intermedio, come quella del mancato avviso.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso da parte della Cassazione?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, come nel caso di specie, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende a titolo di sanzione pecuniaria per aver presentato un ricorso manifestamente infondato.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2894 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2894 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 12/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a COMO il 18/03/1973
avverso la sentenza del 06/05/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Motivi della decisione
Il ricorso di COGNOME Marco avverso la sentenza in epigrafe indicata, recante l’affe di penale responsabilità in ordine al reato di cui all’art.186, comma 2, lett. c), 2 manifestamente infondato.
Il ricorrente, con un unico motivo, deduce violazione di legge in ordine alla tardività della deduzione della nullità determinata dal mancato avviso della facoltà fars dal difensore durante l’accertamento dello stato di ebbrezza.
E’ pacifico che nel caso in esame l’imputato ha richiesto procedersi con il rito a Questa Corte di legittimità ha ripetutamente chiarito che la violazione dell’obbligo di d della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia al conducente da sottoporr ematico presso una struttura sanitaria, finalizzato all’accertamento del tasso esclusivamente su richiesta dalla polizia giudiziaria, determina una nullità di ordine regime intermedio che può essere tempestivamente dedotta, a norma del combinato disp degli artt. 180 e 182, comma 2, cod. proc. pen., fino al momento della deliberazi sentenza di primo grado ma che deve ritenersi sanata, ai sensi dell’art. 183 cod. qualora l’imputato formuli una richiesta di rito abbreviato (Sez. 4 – , n. 44962 del Rv. 282245 – 01; Sez. 4 -, n. 40550 del 03/11/2021, Rv. 282062 Sez. 4, n. 24087 del 28/02/2018, Rv. 272959 – 01). Il motivo di ricorso, reiterando il appello, contesta l’utilizzabilità degli accertamenti ematici in contrasto con l’appro tutto consolidato dalla giurisprudenza di legittimità.
Alla inammissibilità del ricorso segue, a norma dell’articolo 616 cod. proc. condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento ed al pagamento a f della Cassa delle ammende che si stima equo quantificare nella somma di euro tremila a di sanzione pecuniaria.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento dell processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 12 dicembre 2024.