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Rito abbreviato: la pena per contravvenzioni è dimezzata

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che aveva erroneamente ridotto di un terzo la pena per una contravvenzione in un processo con rito abbreviato. La Corte ha chiarito che, per le contravvenzioni, la riduzione di pena deve essere della metà, non di un terzo, rideterminando la sanzione finale.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rito Abbreviato: La Corretta Riduzione della Pena per le Contravvenzioni

La sentenza n. 35890/2025 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sul calcolo della pena nel contesto del rito abbreviato, in particolare quando l’imputato è condannato per una contravvenzione. La decisione ribadisce un principio fondamentale introdotto dalla riforma del 2017: per i reati contravvenzionali, la riduzione della pena non è di un terzo, bensì della metà. Questo caso evidenzia come un errore di calcolo possa portare all’annullamento parziale di una sentenza e alla sua correzione diretta da parte della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Un uomo veniva giudicato dal Tribunale di Vasto con il rito abbreviato per due reati. Il primo era il porto senza giustificato motivo di un coltellino multiuso, una contravvenzione prevista dall’art. 4 della legge n. 110/1975. Il secondo, previsto dall’art. 707 del codice penale, riguardava il possesso dello stesso coltellino come strumento atto ad aprire o forzare serrature.

Il Tribunale assolveva l’imputato dal secondo reato per insussistenza del fatto, ma lo riteneva responsabile per la contravvenzione del porto del coltellino. Il giudice fissava la pena base in 1.500,00 euro di ammenda e, in virtù della scelta del rito abbreviato, applicava una riduzione di un terzo, arrivando a una condanna finale di 1.000,00 euro.

L’Errore di Calcolo e il Ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputato ha proposto ricorso in Cassazione, sollevando un unico e decisivo motivo: la violazione dell’art. 442 del codice di procedura penale. Il legale ha sostenuto che il giudice di merito avesse commesso un errore nel calcolare la riduzione della pena. Poiché il reato accertato era una contravvenzione, la diminuzione non avrebbe dovuto essere di un terzo, ma della metà. Di conseguenza, partendo dalla stessa pena base di 1.500,00 euro, la pena finale corretta sarebbe dovuta essere di 750,00 euro.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso fondato, accogliendo in pieno la tesi difensiva, peraltro condivisa anche dal Procuratore generale. La Suprema Corte ha esaminato la motivazione della sentenza impugnata e ha confermato l’errore materiale nel calcolo della pena.

I giudici hanno richiamato la modifica apportata all’art. 442, comma 2, del codice di procedura penale dalla legge n. 103 del 23 giugno 2017 (nota come Riforma Orlando). Tale modifica, in vigore dal 3 agosto 2017, ha stabilito in modo inequivocabile che, in caso di condanna per una contravvenzione a seguito di rito abbreviato, la pena è diminuita della metà, e non più di un terzo come avviene per i delitti.

Poiché il reato per cui è intervenuta la condanna era pacificamente una contravvenzione, il Tribunale avrebbe dovuto dimezzare la pena base di 1.500,00 euro, non ridurla di un terzo. L’errore ha quindi portato all’irrogazione di una pena illegale perché superiore al massimo consentito dalla legge per quel tipo di procedura.

Conclusioni: L’Annullamento senza Rinvio e la Rideterminazione della Pena

In virtù di questo errore di diritto, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata limitatamente alla quantificazione della pena. Sfruttando la facoltà prevista dall’art. 620, comma 1, lettera l), del codice di procedura penale, che consente alla Corte di correggere direttamente gli errori di calcolo senza rinviare il processo a un altro giudice, ha rideterminato la sanzione.

La pena finale è stata quindi fissata in 750,00 euro di ammenda. Questa decisione riafferma l’importanza della corretta applicazione delle norme procedurali sul calcolo della pena e sottolinea come il rito abbreviato preveda benefici differenziati a seconda della gravità del reato (delitto o contravvenzione), un principio che i giudici di merito sono tenuti a rispettare scrupolosamente.

Qual è la corretta riduzione di pena per una contravvenzione in caso di rito abbreviato?
Per i reati contravvenzionali giudicati con rito abbreviato, la pena base deve essere diminuita della metà.

Perché il Tribunale aveva applicato una riduzione diversa?
Il Tribunale ha commesso un errore di diritto, applicando la riduzione di un terzo, che è quella prevista per i delitti, invece della riduzione della metà, specificamente stabilita dalla legge per le contravvenzioni a partire dalla riforma del 2017.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza limitatamente alla misura della pena e, senza rinviare il caso a un altro giudice, ha corretto direttamente l’errore, rideterminando la pena finale nella misura corretta di 750,00 euro di ammenda.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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