LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinvio pregiudiziale competenza: limiti e inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un rinvio pregiudiziale competenza sollevato dal GUP di Roma in un caso di indebita compensazione di crediti fiscali. La decisione si fonda sulla mancata motivazione da parte del giudice, che non ha tentato di risolvere la questione di giurisdizione prima di investire la Suprema Corte, contravvenendo ai requisiti dell’art. 24-bis c.p.p. La Corte ha ribadito che questo strumento non può essere usato in modo esplorativo o per delegare una decisione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinvio pregiudiziale competenza: la Cassazione ne chiarisce i limiti

Recentemente, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23935/2024, ha fornito importanti chiarimenti sui presupposti di ammissibilità del rinvio pregiudiziale competenza, uno strumento introdotto dalla Riforma Cartabia (art. 24-bis c.p.p.). La pronuncia sottolinea come tale istituto non possa essere utilizzato dal giudice per delegare una decisione complessa alla Suprema Corte, ma richieda un’attenta e preliminare analisi del caso.

I Fatti del Caso: una questione di competenza territoriale

Il caso trae origine da un procedimento penale per il reato di indebita compensazione di crediti fiscali. L’amministratore di una società cooperativa era accusato di non aver versato imposte e contributi utilizzando in compensazione crediti IVA e IRES inesistenti. Il reato era stato contestato come commesso a Roma.

Durante l’udienza preliminare, la difesa dell’imputato ha sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il processo dovesse celebrarsi presso il Tribunale di Pisa (luogo del domicilio fiscale dell’intermediario che aveva presentato i modelli F24) o, in subordine, presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (dove era partita la prima notizia di reato).

Il Pubblico Ministero, di contro, ha sostenuto la competenza del Tribunale di Roma, identificandolo come il luogo di accertamento del reato. Di fronte a queste posizioni contrastanti e alla complessità della questione, il Giudice per l’Udienza Preliminare (GUP) ha deciso di non decidere, rimettendo direttamente gli atti alla Corte di Cassazione per una pronuncia sulla competenza.

La Decisione della Corte: il rinvio pregiudiziale competenza dichiarato inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile la richiesta del GUP, restituendo gli atti al Tribunale di Roma. La Suprema Corte ha colto l’occasione per delineare con precisione i doveri del giudice che intende avvalersi dell’istituto del rinvio pregiudiziale. L’obiettivo dell’art. 24-bis c.p.p. è prevenire i conflitti di competenza e non di fornire una scorciatoia per questioni complesse.

Le Motivazioni: i doveri del giudice rimettente

La Corte ha chiarito che il giudice che solleva la questione di competenza non può limitarsi a una semplice trasmissione degli atti. Al contrario, è tenuto a svolgere un’attività preliminare fondamentale, a pena di inammissibilità. Nello specifico, il giudice deve:

1. Motivare la propria determinazione: Deve analizzare la questione, indicando tutti gli elementi concreti e processuali rilevanti per individuare il giudice competente.
2. Analizzare le tesi delle parti: È necessario che il giudice esamini le argomentazioni della difesa e dell’accusa e tenti di comporle per arrivare a una decisione.
3. Illustrare il percorso interpretativo: Deve spiegare le ragioni per cui non è stato possibile risolvere la questione con gli ordinari strumenti normativi e giurisprudenziali.
4. Non formulare quesiti esplorativi: Il rinvio non può essere utilizzato per chiedere alla Cassazione di decidere al posto del giudice di merito o per risolvere dubbi in via puramente astratta o alternativa.

Nel caso di specie, il GUP di Roma si era limitato a investire la Corte della questione sollevata dalla difesa, senza nemmeno tentare di ricostruire compiutamente i fatti, senza spiegare perché il Tribunale di Roma non sarebbe stato competente e senza indicare quale altro giudice avrebbe dovuto procedere. Questo comportamento, secondo la Cassazione, snatura la funzione dell’istituto del rinvio pregiudiziale.

Le Conclusioni: implicazioni pratiche

La sentenza rappresenta un importante monito per i giudici di merito. Il rinvio pregiudiziale sulla competenza è uno strumento utile per l’efficienza del processo penale, ma il suo utilizzo deve essere rigoroso e ponderato. Non è una delega in bianco alla Corte di Cassazione. Il giudice è chiamato a un ruolo attivo: deve prima tentare di risolvere la questione con le proprie forze, analizzando gli atti e motivando approfonditamente il proprio dubbio. Solo quando, esaurito questo percorso, la questione si presenti ancora come seria e di difficile soluzione, sarà ammissibile rivolgersi alla Suprema Corte. In caso contrario, come avvenuto in questa vicenda, il risultato sarà una declaratoria di inammissibilità e una dilatazione dei tempi processuali, esattamente l’opposto di ciò che la norma si prefigge.

Qual è lo scopo del rinvio pregiudiziale sulla competenza introdotto dall’art. 24-bis c.p.p.?
Il suo scopo è quello di prevenire i conflitti di competenza, consentendo al giudice di ottenere una decisione vincolante dalla Corte di Cassazione in una fase anticipata del processo, ma solo dopo aver esaurito i tentativi di risolvere la questione autonomamente.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il rinvio in questo caso specifico?
La Corte lo ha dichiarato inammissibile perché il giudice rimettente (il GUP) si è limitato a trasmettere la questione sollevata dalla difesa senza tentare di ricostruire i fatti, senza analizzare le tesi delle parti e senza spiegare perché non fosse in grado di decidere, utilizzando lo strumento in modo puramente esplorativo.

Cosa deve fare un giudice prima di poter effettuare un rinvio pregiudiziale sulla competenza?
Il giudice deve motivare la propria determinazione indicando gli elementi concreti rilevanti, analizzare le deduzioni delle parti, tentare di risolvere la questione con gli ordinari strumenti normativi e illustrare le ragioni che gli impediscono di decidere. Deve compiere una preliminare delibazione sulla ‘serietà’ della questione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati