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Rinuncia motivi appello: Cassazione inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per ricettazione e porto d’armi. La decisione si fonda sulla rinuncia ai motivi di appello relativi al porto d’armi, espressa dalla difesa in udienza. Di conseguenza, la doglianza per omessa motivazione su quel punto è stata ritenuta manifestamente infondata, con condanna dell’imputato al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia Motivi Appello: Quando il Ricorso in Cassazione Diventa Inammissibile

La rinuncia ai motivi di appello è un atto processuale dalle conseguenze definitive. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 11191 del 2024, chiarisce in modo netto come questa scelta strategica possa determinare l’inammissibilità del successivo ricorso, precludendo ogni ulteriore discussione su quel punto. Analizziamo insieme questo caso per comprendere le implicazioni pratiche di tale decisione difensiva.

I Fatti del Processo

Un uomo veniva condannato in primo grado dal Tribunale di Milano per i reati di ricettazione (art. 648 c.p.) e porto abusivo di arma (art. 4 L. 110/75). La condanna, che includeva attenuanti generiche, ammontava a 1 anno e 5 mesi di reclusione e 3.500 euro di multa.

La sentenza veniva confermata dalla Corte d’Appello di Milano. Contro questa decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione. In particolare, sosteneva che la Corte d’Appello avesse omesso di pronunciarsi su uno specifico motivo di gravame relativo al reato di porto d’armi, concentrandosi unicamente sul delitto di ricettazione.

L’Importanza Strategica della Rinuncia ai Motivi di Appello

Il cuore della questione non risiede tanto nel merito delle accuse, quanto in un evento cruciale avvenuto durante l’udienza d’appello. La Corte di Cassazione, esaminando gli atti, ha infatti rilevato un fatto decisivo: la difesa dell’imputato, in quella sede, aveva formalmente effettuato una rinuncia ai motivi di appello relativi al reato di porto d’armi.

Questo atto, verbalizzato durante l’udienza e avvenuto alla presenza di tutte le parti, compreso l’imputato stesso, aveva di fatto ristretto l’oggetto del giudizio ai soli motivi concernenti la ricettazione. La difesa aveva scelto di insistere unicamente su questi ultimi, abbandonando le censure mosse contro la condanna per il porto d’armi.

La Decisione della Corte di Cassazione e le Motivazioni

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La motivazione è lineare e rigorosa: non si può accusare un giudice di omessa pronuncia su un punto che è stato formalmente e volontariamente sottratto alla sua valutazione.

La rinuncia ai motivi di appello ha l’effetto di cristallizzare il capo della sentenza a cui si riferiscono, rendendolo definitivo. Di conseguenza, la Corte d’Appello non doveva, e non poteva, motivare su un argomento che non faceva più parte del thema decidendum (l’oggetto della decisione). La censura sollevata in Cassazione è stata quindi ritenuta “manifestamente infondata”, poiché basata su un presupposto errato: la pretesa di un esame su un motivo a cui la stessa parte aveva rinunciato.

Le Conclusioni

Le conclusioni della Corte di Cassazione sono nette e servono da monito strategico. Una volta effettuata la rinuncia a uno o più motivi di appello, non è più possibile ritornare su quella decisione in un grado di giudizio successivo. La scelta difensiva, sebbene possa apparire tatticamente vantaggiosa in un determinato momento per concentrare le energie su altri punti, è irrevocabile.

Inoltre, la presentazione di un ricorso basato su motivi manifestamente infondati comporta conseguenze economiche. Come previsto dall’art. 616 c.p.p., l’inammissibilità del ricorso per colpa del ricorrente porta non solo alla condanna al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in 3.000 euro.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la difesa dell’imputato aveva formalmente rinunciato, durante l’udienza d’appello, ai motivi relativi al reato di porto d’armi. Pertanto, la successiva lamentela per omessa motivazione su quel punto è stata giudicata manifestamente infondata.

Qual è l’effetto della rinuncia a un motivo di appello?
La rinuncia a un motivo di appello ha l’effetto di rimuovere quel punto specifico dall’oggetto del giudizio. Il giudice non è più tenuto a pronunciarsi su di esso e la parte della sentenza a cui si riferisce diventa definitiva, non più contestabile.

Quali sono state le conseguenze economiche per l’imputato?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, a causa della colpa nella presentazione di un ricorso privo di fondamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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