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Rinuncia al ricorso: quando diventa inammissibile

Una società immobiliare impugna un’ordinanza di sequestro preventivo per presunti abusi edilizi. Successivamente, a seguito del dissequestro di parte dell’immobile, presenta una rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, prendendo atto della rinuncia effettuata dal difensore con procura speciale, dichiara il ricorso inammissibile senza esaminarne il merito, applicando l’articolo 591 del codice di procedura penale.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia al Ricorso: Una Mossa Strategica che Chiude il Contenzioso

La rinuncia al ricorso è un atto processuale di fondamentale importanza che può cambiare radicalmente le sorti di un giudizio. Quando una parte, dopo aver impugnato una decisione, decide di fare un passo indietro, quali sono le conseguenze? Un’interessante sentenza della Corte di Cassazione chiarisce come questo atto determini l’inammissibilità del ricorso, chiudendo di fatto la porta a qualsiasi discussione nel merito. Analizziamo insieme un caso pratico per comprendere meglio la dinamica e le implicazioni di questa scelta strategica.

I Fatti: Il Contesto del Sequestro Preventivo

La vicenda ha origine da un procedimento penale per reati legati all’abusivismo edilizio e alla violazione di norme paesaggistiche. Il Tribunale del riesame, accogliendo l’appello del Pubblico Ministero, aveva disposto il sequestro preventivo di un prestigioso immobile di proprietà di una società immobiliare. La società, ritenendo ingiusto il provvedimento, aveva presentato ricorso per Cassazione, lamentando sia vizi procedurali (come la mancata notifica dell’udienza) sia l’insussistenza dei presupposti per il sequestro, ovvero la mancanza del cosiddetto fumus boni iuris.

La Sorprendente Svolta: La Rinuncia al Ricorso

Il colpo di scena avviene dopo la presentazione del ricorso. Il Pubblico Ministero, titolare dell’azione penale, adotta due provvedimenti significativi: prima autorizza un dissequestro provvisorio per consentire lavori di ripristino, e successivamente dispone il dissequestro definitivo di una cospicua parte dell’immobile.

Questi eventi, non prevedibili al momento dell’impugnazione, cambiano completamente lo scenario. Venendo meno in gran parte l’interesse a proseguire il contenzioso, la società ricorrente, tramite il proprio difensore munito di procura speciale, deposita formalmente la rinuncia al ricorso.

Le Motivazioni della Cassazione sull’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, una volta ricevuta la rinuncia, non entra nemmeno nel vivo delle questioni sollevate dalla società. La sua decisione è puramente processuale e si basa su un principio chiaro sancito dall’articolo 591, comma 1, lettera d), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che il ricorso è inammissibile quando vi sia una rinuncia.

La Corte si limita a prendere atto della volontà della parte ricorrente, espressa validamente dal suo legale con procura speciale prima dell’udienza di discussione. L’atto di rinuncia è irrevocabile e produce un effetto estintivo immediato sul procedimento di impugnazione. Di conseguenza, il ricorso viene dichiarato inammissibile, e il provvedimento di sequestro (per la parte non dissequestrata) diventa definitivo.

Conclusioni

Questa sentenza evidenzia l’importanza strategica della rinuncia al ricorso come strumento a disposizione delle parti. Dimostra come eventi esterni al processo possano influenzare le decisioni delle parti e portare a una conclusione anticipata del giudizio di impugnazione. La rinuncia, se formalizzata correttamente, preclude alla Corte ogni valutazione di merito, rendendo definitiva la decisione impugnata. È un chiaro esempio di come l’economia processuale e il mutato interesse delle parti possano determinare l’esito di una controversia legale, indipendentemente dalla fondatezza delle ragioni originariamente addotte.

Cosa succede se si rinuncia a un ricorso in Cassazione prima dell’udienza?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. La Corte non procede all’esame del merito delle questioni sollevate e la decisione impugnata diventa definitiva.

Un avvocato può presentare la rinuncia al ricorso per conto del proprio cliente?
Sì, ma solo se è munito di una procura speciale che lo autorizzi espressamente a compiere tale atto, come avvenuto nel caso di specie.

Perché la società ha rinunciato al ricorso in questo caso?
La società ha rinunciato perché, dopo la presentazione del ricorso, il Pubblico Ministero aveva disposto il dissequestro, prima provvisorio e poi definitivo, di una parte significativa dell’immobile, facendo venir meno l’interesse a proseguire l’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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