Rinuncia al ricorso: quali sono le conseguenze processuali?
La rinuncia al ricorso è un atto processuale che pone fine a un giudizio di impugnazione. Con la sentenza in esame, la Corte di Cassazione ribadisce le conseguenze dirette di tale scelta, dichiarando l’inammissibilità del ricorso senza scendere nel merito delle questioni sollevate. Analizziamo una decisione che, pur non affrontando il cuore della vicenda, offre importanti spunti sulla strategia processuale e i suoi esiti.
Il caso: sequestro preventivo e ricorso per cassazione
La vicenda trae origine da un’ordinanza del Tribunale di Salerno, che aveva confermato un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari. Il sequestro riguardava un alloggio di edilizia pubblica, che si presumeva fosse stato occupato abusivamente da una donna e dal suo nucleo familiare.
Le ipotesi di reato contestate erano quelle di invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.) e la relativa aggravante (art. 639-bis c.p.). Secondo l’accusa, l’occupazione era avvenuta anche grazie a condotte illecite, di natura corruttiva, da parte di un incaricato dell’ente gestore degli alloggi.
Contro tale provvedimento, la difesa aveva proposto ricorso per Cassazione, lamentando una violazione di legge e una motivazione solo apparente riguardo alla sussistenza del cosiddetto fumus commissi delicti, ovvero la ragionevole apparenza della commissione dei reati contestati.
La svolta processuale: l’impatto della rinuncia al ricorso
Durante il giudizio dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: il procuratore speciale della ricorrente ha depositato un atto di rinuncia al ricorso. Questo atto ha cambiato completamente le sorti del procedimento, spostando l’attenzione dal merito della controversia alle conseguenze puramente procedurali di tale scelta.
La decisione della Corte di Cassazione
Di fronte alla rinuncia, la Corte di Cassazione ha concluso per l’inammissibilità del ricorso. Questa decisione è una conseguenza automatica e inevitabile dell’atto di rinuncia. La Corte, infatti, non ha più il potere di valutare se le censure mosse dalla difesa fossero fondate o meno. L’interesse a proseguire il giudizio è venuto meno per volontà della stessa parte che lo aveva promosso.
Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di mille euro in favore della Cassa delle ammende, ritenuta equa in relazione alla vicenda.
Le motivazioni
Le motivazioni della sentenza sono estremamente concise e si fondano su un principio cardine del diritto processuale. L’intervenuta rinuncia al ricorso preclude qualsiasi valutazione sul merito. Il giudice dell’impugnazione non può fare altro che prenderne atto e dichiarare il ricorso inammissibile.
La Suprema Corte sottolinea come la rinuncia determini la fine del procedimento, senza alcuna necessità di analizzare le argomentazioni della difesa o le conclusioni del Procuratore generale, che peraltro si era già espresso per l’inammissibilità. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è una conseguenza diretta prevista dalla legge per chi conclude infruttuosamente un giudizio di impugnazione penale.
Le conclusioni
Questa sentenza, pur nella sua semplicità, evidenzia un aspetto cruciale della strategia difensiva. La scelta di rinunciare a un ricorso è un atto che ha conseguenze definitive e non consente ripensamenti. Comporta l’accettazione della decisione impugnata e la condanna a sanzioni economiche. La decisione di intraprendere o proseguire un’impugnazione deve quindi essere sempre ponderata attentamente, valutando non solo le probabilità di successo nel merito, ma anche le implicazioni procedurali ed economiche di ogni possibile esito, inclusa la rinuncia stessa.
Cosa succede quando si presenta una rinuncia al ricorso in Cassazione?
La rinuncia determina l’inammissibilità del ricorso. La Corte di Cassazione non entra nel merito della questione, ma si limita a dichiarare concluso il procedimento di impugnazione.
Quali sono le conseguenze economiche per chi rinuncia al ricorso?
La parte che rinuncia viene condannata al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, può essere condannata anche al pagamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
La Corte ha valutato se l’occupazione dell’immobile fosse legittima?
No, a seguito della rinuncia al ricorso, la Corte non ha valutato il merito della vicenda, ovvero la fondatezza delle accuse di occupazione abusiva e corruzione. La decisione si è fermata all’aspetto puramente procedurale.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 10633 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 6 Num. 10633 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 14/02/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da
COGNOME NOME, nata il DATA_NASCITA a Salerno avverso l’ordinanza in data 16/10/2023 del Tribunale di Salerno
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME; lette le conclusioni del Pubblico ministero in persona del AVV_NOTAIO NOME AVV_NOTAIO, che ha concluso per l’inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 16/10/2023 il Tribunale di Salerno ha confermato il decreto in data 11/09/2023, con cui il G.i.p. del Tribunale di Salerno ha disposto il sequestro preventivo a fini impeditivi di un alloggio sito in Pontecagnano Faiano, in relazione al delitto di cui agli artt. 633, 639-bis cod. pen., nel presupposto che l’alloggio fosse abusivamente occupato da NOME COGNOME e dal suo nucleo familiare, anche in virtù di condotte illecite tenute da un incaricato dell’ente RAGIONE_SOCIALE, oggetto di rapporto di tipo corruttivo.
Ha proposto ricorso NOME COGNOME tramite il suo difensore.
Deduce violazione di legge e apparenza di motivazione in relazione ai delitti di corruzione e di invasione di edifici, in mancanza del fumus dei reati.
Nelle more è pervenuto atto di rinuncia al ricorso, inviato dal procuratore speciale della ricorrente.
Il AVV_NOTAIO AVV_NOTAIO ha inviato la requisitoria concludendo per l’inammissibilità del ricorso.
CONSIDERATO IN DIRITTO
L’intervenuta rinuncia al ricorso ne determina l’inammissibilità, senza necessità di valutarne il merito.
Segue la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che si ritiene equo determinare in misura pari ad euro mille.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso per intervenuta rinunc:ia e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro mille in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 14/02/2024