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Rinuncia al ricorso: Cassazione inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso un’ordinanza di sequestro preventivo. La decisione è stata presa a seguito della dichiarazione di rinuncia al ricorso da parte del difensore dell’imputato, che ha determinato una sopravvenuta carenza di interesse a proseguire il giudizio.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia al Ricorso: Quando l’Appello in Cassazione Diventa Inammissibile

Nel complesso panorama della procedura penale, la rinuncia al ricorso rappresenta un atto processuale dalle conseguenze definitive. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione illumina gli effetti di tale scelta, confermando un principio cardine del nostro ordinamento: l’inammissibilità dell’impugnazione per sopravvenuta carenza di interesse. Questo caso offre uno spunto per analizzare cosa accade quando la difesa, dopo aver intrapreso la via del ricorso, decide di fare un passo indietro.

La Vicenda Processuale: Dal Sequestro alla Cassazione

La vicenda trae origine da un’indagine preliminare per reati legati alla normativa sugli stupefacenti (d.P.R. 309/1990). Nell’ambito di tale procedimento, il Giudice per le indagini preliminari aveva disposto un sequestro preventivo ai sensi dell’art. 240-bis del codice penale nei confronti di un soggetto. Questa misura cautelare reale era stata successivamente confermata dal Tribunale del riesame di Catania con un’ordinanza emessa il 5 novembre 2024.

Ritenendo illegittimo tale provvedimento, la difesa dell’indagato aveva proposto ricorso per Cassazione, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte.

Il Colpo di Scena: La Rinuncia al Ricorso in Udienza

L’elemento cruciale che ha definito l’esito del giudizio è intervenuto durante l’udienza dinanzi alla Corte di Cassazione. In quella sede, il difensore del ricorrente ha formalmente dichiarato di voler rinunciare al ricorso precedentemente presentato. Questo atto, di per sé semplice, ha modificato radicalmente lo scenario processuale. Anche il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale, aveva concluso chiedendo che il ricorso fosse dichiarato inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, preso atto della dichiarazione del difensore, non è entrata nel merito delle questioni sollevate nell’atto di impugnazione. Gli Ermellini hanno infatti applicato un principio consolidato della procedura: la rinuncia all’impugnazione fa venir meno l’interesse della parte a ottenere una decisione. Questo fenomeno è tecnicamente definito “sopravvenuta carenza di interesse”.

Il processo, in ogni sua fase, deve essere sorretto da un interesse concreto e attuale della parte che lo promuove. Se tale interesse cessa di esistere – come nel caso di una rinuncia esplicita – il giudice non può proseguire nell’esame della questione. Di conseguenza, l’unica pronuncia possibile è una declaratoria di inammissibilità. La Corte non valuta se i motivi del ricorso fossero fondati o meno, ma si ferma a un livello preliminare, constatando che non vi è più una controversia da decidere.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia al Ricorso

La decisione in commento ribadisce l’importanza e la definitività della rinuncia al ricorso. Una volta manifestata, essa preclude qualsiasi ulteriore esame nel merito da parte del giudice dell’impugnazione. La conseguenza diretta è che il provvedimento impugnato (in questo caso, l’ordinanza del Tribunale del riesame che confermava il sequestro) diventa definitivo e non più contestabile in quella sede. Questa sentenza, pur nella sua sinteticità, serve da monito sull’importanza strategica delle scelte processuali, poiché un atto come la rinuncia chiude irrevocabilmente le porte a una possibile riforma della decisione sfavorevole.

Cosa succede se la difesa rinuncia a un ricorso già presentato in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza esaminare il merito della questione. Il provvedimento impugnato diventa così definitivo.

Qual era l’oggetto del provvedimento impugnato in questo caso?
L’oggetto era un’ordinanza del Tribunale del riesame di Catania che aveva confermato un sequestro preventivo di beni, disposto ai sensi dell’art. 240-bis del codice penale nel contesto di un’indagine per reati legati agli stupefacenti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile e non semplicemente rigettato o accolto?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la rinuncia da parte del difensore è un evento procedurale che fa venir meno la condizione stessa per poter giudicare. Il giudice, constatando la mancanza di interesse della parte a proseguire, non può entrare nel merito per decidere se i motivi erano fondati (accoglimento) o infondati (rigetto).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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