LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinnovazione istruttoria: no in appello per rito abbreviato

Un individuo, condannato in appello per maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni dopo una parziale assoluzione in primo grado, ha presentato ricorso in Cassazione. Il nodo centrale era la mancata rinnovazione istruttoria da parte della Corte d’Appello. La Suprema Corte ha respinto il ricorso, specificando che la Riforma Cartabia esclude tale obbligo per i casi giudicati con rito abbreviato, applicando il principio del “tempus regit actum” alla fase processuale specifica e non al momento della presentazione dell’appello.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinnovazione Istruttoria: La Cassazione e l’impatto del Rito Abbreviato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10691 del 2024, affronta una questione cruciale della procedura penale, relativa all’obbligo di rinnovazione istruttoria in appello. La decisione chiarisce l’impatto della Riforma Cartabia sui giudizi d’appello che ribaltano una sentenza di assoluzione, specialmente quando il primo grado si è svolto con rito abbreviato. Questo pronunciamento offre un’interpretazione fondamentale per la corretta applicazione delle nuove norme processuali.

I Fatti del Caso: Dal Primo Grado all’Appello

Il caso trae origine da un procedimento penale in cui un imputato era accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e lesioni personali. In primo grado, con rito abbreviato, l’imputato era stato condannato per i soli maltrattamenti, ma assolto dagli altri due capi d’accusa.

La Corte d’Appello di Brescia, tuttavia, ha parzialmente riformato la decisione. Pur confermando la condanna per maltrattamenti, ha ribaltato l’assoluzione, dichiarando l’imputato colpevole anche dei reati di violenza sessuale e lesioni, rideterminando la pena complessiva in quattro anni e sei mesi di reclusione. Questa decisione è stata presa senza procedere a una nuova assunzione delle prove.

I Motivi del Ricorso e la questione sulla Rinnovazione Istruttoria

L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali.

1. Violazione di legge processuale: Il ricorrente sosteneva che la Corte d’Appello avesse errato nel non procedere alla rinnovazione istruttoria prima di ribaltare l’assoluzione, come previsto dall’art. 603, comma 3-bis, del codice di procedura penale. La difesa argomentava che la nuova disciplina introdotta dalla Riforma Cartabia non fosse applicabile, poiché la sentenza di primo grado era stata emessa prima della sua entrata in vigore.
2. Vizio di motivazione e violazione di legge sostanziale: Il secondo motivo contestava la valutazione delle prove, in particolare la credibilità delle dichiarazioni della persona offesa, ritenute contraddittorie e prive di riscontri adeguati sia per il reato di maltrattamenti che per quello di violenza sessuale.

L’Applicazione del Principio “Tempus Regit Actum”

La Corte di Cassazione ha dichiarato il primo motivo manifestamente infondato, offrendo un’importante lezione sul principio tempus regit actum (il tempo regola l’atto). La Suprema Corte ha chiarito che le norme processuali si applicano al momento in cui l’atto del procedimento viene compiuto, non al momento in cui il giudizio ha inizio o la sentenza impugnata viene emessa. La decisione sulla rinnovazione dell’istruttoria è un atto del giudizio di appello; pertanto, deve seguire le regole vigenti in quel momento.

Nessuna Rinnovazione Istruttoria dopo il Rito Abbreviato

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione della nuova formulazione dell’art. 603, comma 3-bis, c.p.p., come modificato dalla Riforma Cartabia. La norma ora esclude esplicitamente l’obbligo di rinnovazione dibattimentale nei casi in cui l’appello del pubblico ministero è contro una sentenza di proscioglimento emessa in un giudizio di primo grado celebrato con rito abbreviato. Poiché il caso di specie rientrava in questa fattispecie, la Corte d’Appello ha correttamente agito non procedendo alla riapertura dell’istruttoria.

La Valutazione della Prova Dichiarativa

Anche il secondo motivo è stato giudicato inammissibile. La Cassazione ha ribadito il suo consolidato orientamento secondo cui la valutazione della credibilità dei testimoni, inclusa la persona offesa, è un compito del giudice di merito. Le dichiarazioni della vittima possono costituire l’unica prova a fondamento di una condanna, purché la loro attendibilità sia stata verificata con particolare rigore. Nel caso in esame, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione congrua e logica, evidenziando la coerenza del racconto, l’assenza di intenti calunniatori e la presenza di riscontri esterni, rendendo le censure del ricorrente un mero tentativo, non consentito in sede di legittimità, di ottenere una nuova valutazione dei fatti.

Le Conclusioni

La sentenza consolida l’applicazione delle nuove regole processuali introdotte dalla Riforma Cartabia in materia di rinnovazione istruttoria. Stabilisce in modo chiaro che, per i procedimenti definiti in primo grado con rito abbreviato, il giudice d’appello non ha l’obbligo di riaprire l’istruttoria per ribaltare una sentenza di assoluzione. Questa decisione non solo chiarisce un importante snodo procedurale, ma rafforza anche la distinzione tra il giudizio di merito, incentrato sulla valutazione delle prove, e il giudizio di legittimità, volto al controllo della corretta applicazione della legge.

È sempre obbligatoria la rinnovazione istruttoria in appello se si ribalta un’assoluzione?
No. Secondo quanto chiarito dalla sentenza in esame, in linea con la Riforma Cartabia, la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale non è obbligatoria se il giudizio di primo grado si è svolto con il rito abbreviato.

Quale legge processuale si applica in caso di riforme come la “Cartabia”?
Si applica il principio “tempus regit actum”, secondo cui la norma da applicare è quella in vigore al momento in cui l’atto processuale (in questo caso, la decisione sull’istruttoria in appello) viene compiuto, non quella in vigore al momento della sentenza di primo grado o della proposizione dell’impugnazione.

La sola testimonianza della persona offesa può bastare per una condanna?
Sì. La Corte ribadisce che le dichiarazioni della persona offesa possono, anche da sole, fondare un’affermazione di responsabilità penale, a condizione che siano sottoposte a un vaglio particolarmente rigoroso sulla loro credibilità e attendibilità da parte del giudice di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati