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Rinnovazione dell’istruttoria: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per frode per aver transitato senza pagare a un casello autostradale. La Corte ha stabilito che la richiesta di rinnovazione dell’istruttoria in appello per sentire un nuovo testimone è una misura eccezionale e non necessaria quando non sussistono dubbi sulla riconducibilità del fatto all’imputato. Gli altri motivi di ricorso sono stati giudicati generici e volti a una non consentita rivalutazione dei fatti.

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Pubblicato il 17 agosto 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinnovazione dell’Istruttoria: quando è Inammissibile in Appello

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: la rinnovazione dell’istruttoria nel giudizio di appello non è un diritto dell’imputato, ma un istituto di carattere eccezionale. Il caso in esame, relativo a una condanna per frode per il mancato pagamento del pedaggio autostradale, offre spunti importanti sui limiti del diritto alla prova in secondo grado e sulla specificità dei motivi di ricorso in Cassazione.

I Fatti del Caso: Il Transito Illecito al Casello

Il procedimento trae origine dalla condanna di un soggetto per il reato di truffa, ai sensi dell’art. 640 del codice penale. L’imputazione contestata era quella di aver transitato illecitamente presso un casello autostradale, eludendo il pagamento del pedaggio. La Corte d’Appello aveva confermato la sentenza di primo grado, ritenendo provata la responsabilità penale dell’imputato.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso per cassazione basandolo su due motivi principali:
1. Violazione di legge: Si contestava la mancata rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in appello. La difesa aveva chiesto di ascoltare la testimonianza dell’intestataria del veicolo utilizzato per commettere l’illecito, ma la Corte territoriale aveva rigettato la richiesta.
2. Vizio di motivazione: Si criticava il ragionamento seguito dai giudici d’appello nel confermare la responsabilità penale, ritenendolo carente e illogico.

La Decisione della Corte: La rinnovazione dell’istruttoria è eccezionale

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, respingendo entrambi i motivi. I giudici hanno chiarito che la richiesta di rinnovazione dell’istruttoria è stata correttamente negata dalla Corte d’Appello. La presunzione, infatti, è che l’istruttoria svolta in primo grado sia completa. L’acquisizione di nuove prove in appello è una facoltà eccezionale, esercitabile solo quando il giudice, nella sua discrezionalità, la ritenga assolutamente necessaria per poter decidere, cosa che non si verificava nel caso specifico, dato che non vi era “dubbio alcuno” sulla riconducibilità della condotta all’imputato.

Genericità delle Censure sulla Responsabilità Penale

Anche il secondo motivo è stato ritenuto manifestamente infondato. Le censure proposte dalla difesa non si confrontavano specificamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, ma si limitavano a riproporre in modo generico le stesse doglianze, senza evidenziare vizi logici nel ragionamento dei giudici di merito. La Corte ha sottolineato che tali critiche si traducevano in una richiesta di nuova valutazione degli elementi di fatto, attività preclusa nel giudizio di legittimità.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione si fonda su principi consolidati. In primo luogo, viene ribadito il carattere eccezionale della rinnovazione dell’istruttoria in appello, come sancito anche dalle Sezioni Unite. Questo strumento non può essere utilizzato per colmare lacune difensive o per tentare di ribaltare un esito processuale sfavorevole, ma solo quando vi sia una reale impossibilità di decidere sulla base degli atti esistenti. In secondo luogo, il ricorso per cassazione non può diventare un “terzo grado di giudizio” sul merito. Le censure devono individuare vizi specifici della sentenza (illogicità, contraddittorietà) e non possono limitarsi a proporre una diversa lettura delle prove, come tentato dalla difesa nel caso di specie. La Corte d’Appello aveva infatti adeguatamente spiegato perché, sulla base degli elementi raccolti e in assenza di tesi alternative credibili, la responsabilità fosse da attribuire all’imputato.

Le Conclusioni

L’ordinanza conferma che per ottenere una rinnovazione dell’istruttoria in appello è necessario dimostrare la sua assoluta indispensabilità ai fini della decisione. Inoltre, per un ricorso in Cassazione efficace, è essenziale formulare critiche precise e pertinenti ai vizi della sentenza, evitando censure generiche o meramente ripetitive, che si traducono in una inammissibilità e nella condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

È sempre possibile chiedere di sentire nuovi testimoni durante un processo d’appello?
No, la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale in appello è un istituto di carattere eccezionale. Può essere disposta solo se il giudice, a sua discrezione, ritiene di non poter decidere sulla base degli atti già acquisiti nel primo grado di giudizio.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché la richiesta di rinnovazione dell’istruttoria era infondata, non sussistendo alcun dubbio sulla riconducibilità del fatto all’imputato. Gli altri motivi erano generici, ripetitivi e miravano a una nuova valutazione dei fatti, attività non consentita nel giudizio di Cassazione.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
Secondo la legge, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle Ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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