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Rimessione di querela: reato estinto in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per appropriazione indebita a seguito di una rimessione di querela intervenuta durante il giudizio di legittimità. La sentenza chiarisce che l’estinzione del reato, causata dall’accordo tra le parti, prevale su eventuali altre questioni processuali, portando all’annullamento definitivo della sentenza impugnata. L’imputato è stato condannato al solo pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rimessione di querela in Cassazione: Come estingue il reato

La rimessione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di chiudere un procedimento giudiziario anche quando questo è giunto al suo grado più alto, la Corte di Cassazione. Una recente sentenza ha ribadito questo principio, annullando una condanna per appropriazione indebita proprio perché le parti hanno trovato un accordo durante il ricorso. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imputato, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Milano per il reato di appropriazione indebita, previsto dall’art. 646 del codice penale. L’imputato contestava la sentenza, lamentando una violazione di legge e un difetto di motivazione riguardo all’affermazione della sua responsabilità.

Tuttavia, durante la pendenza del ricorso, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. Il difensore dell’imputato ha depositato una memoria con cui chiedeva di dichiarare il reato improcedibile per intervenuta rimessione di querela. A stretto giro, anche il difensore della parte civile, una nota società, ha trasmesso via PEC l’atto formale di remissione, seguito dalla contestuale accettazione da parte dell’imputato.

L’impatto della rimessione di querela sul processo

A questo punto, la Corte di Cassazione si è trovata di fronte a una situazione in cui l’originaria volontà punitiva della persona offesa era venuta meno. L’accordo tra le parti ha quindi spostato il focus del giudizio dalla valutazione della colpevolezza dell’imputato all’analisi degli effetti processuali di tale accordo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, decidendo sul ricorso, ha preso atto della volontà delle parti e ha dichiarato l’estinzione del reato. Di conseguenza, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. La decisione si fonda su un principio consolidato in giurisprudenza: la rimessione di querela, se ritualmente formalizzata e accettata, è una causa di estinzione del reato che prevale su eventuali altre questioni, comprese quelle relative all’ammissibilità del ricorso stesso.

Le Motivazioni

Nelle motivazioni, i giudici hanno spiegato che l’estinzione del reato deve essere rilevata e dichiarata in ogni stato e grado del procedimento, purché il ricorso originario sia stato presentato tempestivamente. Citando precedenti sentenze, tra cui una delle Sezioni Unite, la Corte ha affermato che la causa estintiva del reato ha la precedenza logico-giuridica. In altre parole, una volta che il reato non esiste più per volontà della parte lesa, diventa superfluo discutere se il ricorso fosse fondato o meno.

Un altro aspetto importante riguarda le spese processuali. La sentenza chiarisce che, in assenza di un accordo diverso tra le parti, le spese seguono la regola generale prevista dall’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale. Pertanto, è l’imputato ricorrente a dover sostenere il pagamento delle spese processuali, nonostante l’annullamento della condanna.

Le Conclusioni

Questa pronuncia conferma l’importanza della rimessione di querela come strumento deflattivo del contenzioso penale. Essa dimostra che la volontà delle parti di porre fine a una controversia può determinare l’esito del processo anche nella fase più avanzata del giudizio di legittimità. La decisione sottolinea due punti chiave: primo, l’effetto estintivo del reato prevale su quasi ogni altra considerazione processuale; secondo, l’imputato che beneficia dell’estinzione del reato in Cassazione è comunque tenuto a pagare le spese del procedimento, salvo diverso accordo con la parte civile.

Cosa succede se la querela viene rimessa mentre il processo è in Corte di Cassazione?
Il reato si estingue e la Corte di Cassazione annulla la sentenza impugnata senza rinvio, chiudendo definitivamente il caso.

La rimessione di querela è efficace anche se il ricorso in Cassazione presenta dei vizi di ammissibilità?
Sì, la sentenza stabilisce che l’estinzione del reato per remissione di querela prevale su eventuali cause di inammissibilità, a condizione che il ricorso sia stato presentato nei termini di legge.

Chi paga le spese processuali in caso di annullamento della sentenza per remissione della querela in Cassazione?
Salvo un diverso accordo tra le parti, le spese processuali sono a carico dell’imputato che ha presentato il ricorso, come previsto dalla disciplina normativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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