Rimessione di querela in Cassazione: Come estingue il reato
La rimessione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di chiudere un procedimento giudiziario anche quando questo è giunto al suo grado più alto, la Corte di Cassazione. Una recente sentenza ha ribadito questo principio, annullando una condanna per appropriazione indebita proprio perché le parti hanno trovato un accordo durante il ricorso. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.
I Fatti del Processo
Il caso ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imputato, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Milano per il reato di appropriazione indebita, previsto dall’art. 646 del codice penale. L’imputato contestava la sentenza, lamentando una violazione di legge e un difetto di motivazione riguardo all’affermazione della sua responsabilità.
Tuttavia, durante la pendenza del ricorso, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. Il difensore dell’imputato ha depositato una memoria con cui chiedeva di dichiarare il reato improcedibile per intervenuta rimessione di querela. A stretto giro, anche il difensore della parte civile, una nota società, ha trasmesso via PEC l’atto formale di remissione, seguito dalla contestuale accettazione da parte dell’imputato.
L’impatto della rimessione di querela sul processo
A questo punto, la Corte di Cassazione si è trovata di fronte a una situazione in cui l’originaria volontà punitiva della persona offesa era venuta meno. L’accordo tra le parti ha quindi spostato il focus del giudizio dalla valutazione della colpevolezza dell’imputato all’analisi degli effetti processuali di tale accordo.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, decidendo sul ricorso, ha preso atto della volontà delle parti e ha dichiarato l’estinzione del reato. Di conseguenza, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. La decisione si fonda su un principio consolidato in giurisprudenza: la rimessione di querela, se ritualmente formalizzata e accettata, è una causa di estinzione del reato che prevale su eventuali altre questioni, comprese quelle relative all’ammissibilità del ricorso stesso.
Le Motivazioni
Nelle motivazioni, i giudici hanno spiegato che l’estinzione del reato deve essere rilevata e dichiarata in ogni stato e grado del procedimento, purché il ricorso originario sia stato presentato tempestivamente. Citando precedenti sentenze, tra cui una delle Sezioni Unite, la Corte ha affermato che la causa estintiva del reato ha la precedenza logico-giuridica. In altre parole, una volta che il reato non esiste più per volontà della parte lesa, diventa superfluo discutere se il ricorso fosse fondato o meno.
Un altro aspetto importante riguarda le spese processuali. La sentenza chiarisce che, in assenza di un accordo diverso tra le parti, le spese seguono la regola generale prevista dall’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale. Pertanto, è l’imputato ricorrente a dover sostenere il pagamento delle spese processuali, nonostante l’annullamento della condanna.
Le Conclusioni
Questa pronuncia conferma l’importanza della rimessione di querela come strumento deflattivo del contenzioso penale. Essa dimostra che la volontà delle parti di porre fine a una controversia può determinare l’esito del processo anche nella fase più avanzata del giudizio di legittimità. La decisione sottolinea due punti chiave: primo, l’effetto estintivo del reato prevale su quasi ogni altra considerazione processuale; secondo, l’imputato che beneficia dell’estinzione del reato in Cassazione è comunque tenuto a pagare le spese del procedimento, salvo diverso accordo con la parte civile.
Cosa succede se la querela viene rimessa mentre il processo è in Corte di Cassazione?
Il reato si estingue e la Corte di Cassazione annulla la sentenza impugnata senza rinvio, chiudendo definitivamente il caso.
La rimessione di querela è efficace anche se il ricorso in Cassazione presenta dei vizi di ammissibilità?
Sì, la sentenza stabilisce che l’estinzione del reato per remissione di querela prevale su eventuali cause di inammissibilità, a condizione che il ricorso sia stato presentato nei termini di legge.
Chi paga le spese processuali in caso di annullamento della sentenza per remissione della querela in Cassazione?
Salvo un diverso accordo tra le parti, le spese processuali sono a carico dell’imputato che ha presentato il ricorso, come previsto dalla disciplina normativa.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 25984 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 25984 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 21/05/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a PAVIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 28/09/2023 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Decidendo -sul ricorso proposto -nell’interesse di NOME COGNOME, che contesta violazione di legge e difetto di motivazione in ordine all’affermazione di responsabilità per il delitto di cui all’art. 646 cod. pen..
Rilevato che con memoria ed allegati in data 3 maggio 2024, il difensore e procuratore speciale del ricorrente ha chiesto dichiararsi improcedibile il reato contestato per intervenuta rimessione di querela;
Rilevato altresì che il difensore e procuratore speciale della parte civile (legale rapp.te p.t. della RAGIONE_SOCIALE) in data 14 maggio 2024 ha trasmesso a mezzo p.e.c. atto di rimessione di querela (in data 13 maggio 2024) con pedissequa accettazione dell’imputato;
Ritenuto che il reato per cui è stato proposto ricorso è estinto per intervenuta rimessione di querela.
Consegue l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
La rimessione di querela, intervenuta in pendenza del ricorso per cassazione e ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato, che prevale su eventuali cause di inammissibilità e va rilevata e dichiarata dal giudice di legittimità, purché il ricorso sia stato tempestivamente proposto (Sez. U, n. 24246 del 25/02/2004, Rv 227681; Sez. 3, n. 9154 del 17/12/2020, dep. 2021, Rv. 281326). Nessuna particolare pattuizione riguarda il regolamento delle spese, che seguono pertanto la disciplina normativamente prevista (art. 340, comma 4 cod. proc. pen.), con la condanna dell’imputato ricorrente al pagamento delle spese processuali.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per rimessione di querela. Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali. Così deciso in Roma, il 21 maggio 2024
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Il consigliere estensore
Il Presidente