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Rifiuto etilometro: Cassazione sulla prova testimoniale

Un automobilista, mostrando segni di ebbrezza, eludeva l’alcoltest. Condannato per rifiuto etilometro, ha fatto ricorso in Cassazione contestando le modalità di avviso della facoltà di assistenza legale e chiedendo l’applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte ha respinto il ricorso, stabilendo che la testimonianza dell’agente è una prova valida per l’avviso e che la pericolosità della condotta e i precedenti specifici dell’imputato escludono il beneficio della non punibilità.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rifiuto Etilometro: Come si Prova l’Avviso al Difensore?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 36922/2025, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale in materia di guida in stato di ebbrezza: il rifiuto etilometro. Il caso offre spunti fondamentali su due aspetti procedurali di grande rilevanza pratica: la validità della prova testimoniale dell’agente per dimostrare l’avvenuto avviso di farsi assistere da un difensore e i limiti all’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La Vicenda Processuale

I fatti risalgono a una notte del giugno 2020, quando una pattuglia, durante un servizio di perlustrazione, notava un’auto ferma vicino a un incrocio. L’uomo alla guida, sceso dal veicolo, mostrava evidenti segni di abuso di alcol. Gli agenti decidevano quindi di sottoporlo al test etilometrico. L’individuo, tuttavia, non riusciva a completare la prova, non soffiando sufficiente aria nel dispositivo.

Nonostante vari tentativi, e dopo aver rifiutato l’assistenza di un legale di fiducia, il suo atteggiamento ostruzionistico continuava anche presso il comando dei Carabinieri. Questo comportamento veniva interpretato come un rifiuto a sottoporsi all’accertamento, integrando così il reato contravvenzionale previsto dall’art. 186, comma 7, del Codice della Strada. La condanna emessa in primo grado dal Tribunale di Asti veniva confermata dalla Corte di Appello di Torino.

I Motivi del Ricorso e le Obiezioni sul Rifiuto Etilometro

L’imputato proponeva ricorso per Cassazione basato su tre motivi principali, mettendo in discussione la regolarità della procedura e la gravità del fatto.

La Questione dell’Avviso al Difensore

Il ricorrente lamentava che l’avvertimento sulla facoltà di farsi assistere da un difensore non gli era stato comunicato nella necessaria forma scritta. Sosteneva, inoltre, che la testimonianza dell’agente operante non potesse sopperire a tale mancanza, richiamando l’articolo 62 del codice di procedura penale, che vieta la testimonianza sulle dichiarazioni rese dall’imputato nel corso del procedimento.

L’Applicabilità della Causa di Non Punibilità

In secondo luogo, si chiedeva l’applicazione dell’articolo 131-bis del codice penale, sostenendo che il reato di rifiuto etilometro fosse, nel caso specifico, di lieve entità. A suo dire, la scarsa quantità di traffico al momento del fatto e l’assenza di elementi che denotassero una concreta pericolosità della condotta avrebbero dovuto condurre a un proscioglimento per particolare tenuità del fatto.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso, ritenendo i motivi infondati e confermando la condanna.

La Prova dell’Avviso può essere Testimoniale

Sul primo punto, la Corte ha ribadito la sua giurisprudenza consolidata. Anche se l’avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore non risulta da un verbale scritto, la prova del suo adempimento può essere fornita attraverso altri mezzi, inclusa la deposizione testimoniale dell’agente di polizia giudiziaria che ha proceduto al controllo. Il giudice ha quindi il compito di valutare l’attendibilità di tale testimonianza.

La Corte ha inoltre chiarito che il richiamo all’art. 62 c.p.p. è del tutto inconferente. Tale norma vieta la testimonianza sulle dichiarazioni dell’indagato, non sulle attività compiute dagli agenti, come la formulazione di un avvertimento previsto dalla legge.

Quando il Rifiuto Etilometro non è un Fatto di Lieve Entità

Anche il motivo relativo alla non punibilità è stato giudicato inammissibile. La Corte ha ricordato che, sebbene in astratto l’art. 131-bis c.p. sia compatibile con il reato di rifiuto, la sua applicazione richiede una valutazione concreta della gravità dell’illecito. Nel caso specifico, i giudici di merito avevano correttamente evidenziato la specifica pericolosità della condotta, avvenuta in orario notturno e su una strada trafficata. Inoltre, un elemento decisivo è stato il profilo dell’imputato: gravato da precedenti penali specifici, uno dei quali commesso addirittura dopo i fatti in esame, a dimostrazione di un’abitualità nel commettere reati di questo tipo.

Le Conclusioni

La sentenza consolida due principi fondamentali. Primo, la prova dell’avviso al difensore prima dell’alcoltest non richiede necessariamente la forma scritta; la testimonianza dell’agente è un mezzo di prova valido, la cui credibilità viene valutata dal giudice. Secondo, l’accesso al beneficio della non punibilità per particolare tenuità del fatto nel reato di rifiuto etilometro è escluso quando le circostanze del fatto (come l’orario notturno e il luogo trafficato) e la presenza di precedenti specifici indicano una significativa pericolosità della condotta e una tendenza a delinquere dell’autore del reato.

È necessario un avviso scritto per informare della facoltà di farsi assistere da un difensore durante l’etilometro?
No. Secondo la giurisprudenza consolidata richiamata dalla sentenza, la prova che l’avviso sia stato dato può essere fornita anche mediante la deposizione testimoniale dell’agente operante, qualora non risulti da un verbale.

La testimonianza di un agente di polizia può provare che l’avviso di farsi assistere da un avvocato è stato dato?
Sì. La Corte ha stabilito che la testimonianza dell’agente è un mezzo di prova pienamente valido per dimostrare l’adempimento dell’obbligo di avviso. Il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni dell’indagato (art. 62 c.p.p.) non si applica, poiché l’avviso è un’attività compiuta dalla polizia giudiziaria e non una dichiarazione resa dall’indagato.

Il reato di rifiuto di sottoporsi all’etilometro può essere considerato di lieve entità e quindi non punibile ai sensi dell’art. 131-bis c.p.?
In linea di principio sì, ma la sentenza chiarisce che la valutazione va fatta caso per caso. Nel caso specifico, la non punibilità è stata esclusa a causa della pericolosità della condotta (avvenuta di notte su strada trafficata) e della presenza di precedenti penali specifici a carico dell’imputato, che indicavano un’abitualità del comportamento illecito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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