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Rifiuto consegna MAE: radicamento in Italia decisivo

Un cittadino straniero, condannato in Romania, ha ottenuto l’annullamento della sua consegna dall’Italia. La Corte di Cassazione ha stabilito che i giudici di merito devono valutare in modo approfondito il radicamento sociale e familiare della persona in Italia come possibile motivo per il rifiuto consegna MAE, prima di autorizzare il trasferimento.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rifiuto Consegna MAE: La Cassazione Sottolinea l’Importanza del Radicamento in Italia

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 27166 del 2024, offre un importante chiarimento sui criteri per il rifiuto consegna MAE (Mandato di Arresto Europeo). La Suprema Corte ha annullato una decisione che autorizzava la consegna di un cittadino rumeno, sottolineando come i giudici debbano condurre un’analisi completa e approfondita del radicamento della persona nel territorio italiano. Questa pronuncia ribadisce che i legami familiari, lavorativi e sociali non possono essere ignorati superficialmente.

I Fatti del Caso: Il Mandato di Arresto e il Ricorso

Il caso riguarda un cittadino rumeno, destinatario di un Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Pretura di Tg-Jiu (Romania) per l’esecuzione di una pena di sette anni di reclusione per reati di furto aggravato, tentato furto e danneggiamento. La Corte di appello di Ancona aveva inizialmente accolto la richiesta di consegna, ritenendo non sussistenti le condizioni per applicare il motivo di rifiuto facoltativo legato alla residenza e al radicamento in Italia.

L’interessato, tuttavia, ha presentato ricorso per cassazione, sostenendo di avere legami stabili e continuativi con l’Italia da oltre diciassette anni. A supporto della sua tesi, ha prodotto documentazione relativa a un’attività lavorativa svolta dal 2007 al 2023, la gestione di un’attività commerciale con la moglie, contratti di locazione e certificati di residenza. Ha inoltre evidenziato la presenza in Italia della sua famiglia, composta dalla moglie e da un figlio di due anni, argomentando che l’esecuzione della pena in Italia avrebbe meglio garantito la finalità rieducativa.

La Decisione della Cassazione: Il Valore del Radicamento per il rifiuto consegna MAE

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendo fondato il primo motivo relativo alla violazione dell’art. 18-bis della legge n. 69/2005. La Suprema Corte ha censurato la decisione della Corte di appello per non aver condotto una disamina completa ed esaustiva di tutta la documentazione prodotta.

La Violazione dell’Art. 18-bis

I giudici di legittimità hanno evidenziato come la Corte di Appello abbia escluso il motivo di rifiuto basandosi unicamente su una presunta “discontinuità” della presenza dell’uomo in Italia dopo la commissione dei reati nel 2019. Questo approccio è stato giudicato riduttivo e non conforme alla normativa, specialmente dopo le modifiche introdotte dalla legge n. 103/2023.

Gli Indici di Radicamento da Valutare

La Cassazione ha ricordato che la legge specifica una serie di criteri per valutare l’effettivo radicamento di una persona sul territorio nazionale. Questi criteri non sono tassativi, ma devono essere adeguatamente soppesati. Tra questi figurano:

* La natura e le modalità della residenza o della dimora.
* Il regolare adempimento degli obblighi contributivi e fiscali.
* Il rispetto delle norme sull’ingresso e il soggiorno degli stranieri.
* I legami familiari, linguistici, culturali, sociali ed economici.

L’omessa valutazione di questi indici, come avvenuto nel caso di specie, integra una violazione di legge che rende nulla la sentenza.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione si fonda sul principio che il rifiuto della consegna non è un atto arbitrario, ma l’esercizio di una facoltà che deve essere ponderata attraverso un’analisi completa di tutti gli elementi a disposizione. La Corte territoriale non aveva spiegato perché i documenti prodotti – come i versamenti dei contributi previdenziali dal 2007 al 2018 e la documentazione attestante la presenza della famiglia – fossero stati considerati irrilevanti. Gli Ermellini hanno chiarito che tali elementi sono indici di radicamento che devono essere soppesati unitamente agli altri fattori, come le attività lavorative svolte, seppur stagionali, e la data di commissione del reato. La decisione di consegnare o meno una persona non può prescindere da questo vaglio complessivo, che deve giustificare l’eventuale mancato esercizio del motivo di rifiuto.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata, rinviando il caso alla Corte di appello di Perugia per un nuovo giudizio. Il nuovo giudice dovrà effettuare una valutazione completa di tutti i criteri indicati dalla legge per verificare l’effettivo radicamento del ricorrente in Italia. Solo a seguito di questa analisi potrà decidere se rifiutare la consegna, subordinando tale decisione alla possibilità di attivare la procedura per il riconoscimento della sentenza estera e l’esecuzione della pena in Italia, conformemente al diritto interno. Questa sentenza rafforza la tutela dei diritti individuali nel contesto della cooperazione giudiziaria europea, garantendo che le decisioni sulla consegna tengano in debito conto la vita e i legami che una persona ha costruito nello Stato di esecuzione.

Quando può essere rifiutata la consegna di una persona richiesta con Mandato di Arresto Europeo?
La consegna può essere facoltativamente rifiutata quando la persona richiesta è cittadino o residente in Italia, a condizione che la Corte di appello disponga che la pena o la misura di sicurezza sia eseguita in Italia conformemente al suo diritto interno. La decisione deve basarsi su una valutazione approfondita dei legami della persona con il territorio.

Cosa si intende per “radicamento” nel territorio italiano ai fini del rifiuto consegna MAE?
Per “radicamento” si intende la solidità e la legalità dei legami che una persona ha con l’Italia. La sua valutazione include l’analisi della residenza, dei legami familiari (presenza di coniuge, figli), del regolare svolgimento di attività lavorativa, dell’adempimento degli obblighi fiscali e contributivi, e di altri legami sociali, culturali o economici.

Cosa succede se una Corte di Appello non valuta adeguatamente i legami di una persona con l’Italia?
Se una Corte di appello omette di valutare in modo completo e specifico gli indici di radicamento previsti dalla legge, la sua sentenza è viziata da una violazione di legge. Come stabilito dalla Cassazione, tale omissione rende la sentenza nulla e può portare al suo annullamento con rinvio per un nuovo esame.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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