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Rifiuto alcol test in ospedale: quando non è reato

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per rifiuto di sottoporsi ad accertamenti su alcol e droga. La sentenza chiarisce che il rifiuto alcol test tramite prelievo in ospedale costituisce reato solo se il conducente è coinvolto in un incidente stradale e necessita di cure mediche. In assenza di queste due condizioni tassative, la richiesta delle forze dell’ordine è illegittima e il rifiuto non è penalmente rilevante.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rifiuto Alcol Test in Ospedale: Non è Reato Senza Incidente Stradale

La questione del rifiuto alcol test è un tema di grande attualità e rilevanza nel diritto della circolazione stradale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sui limiti entro cui le forze dell’ordine possono richiedere accertamenti sanitari. La Suprema Corte ha stabilito che rifiutarsi di sottoporsi a un prelievo di sangue in ospedale non costituisce reato se il conducente non è stato coinvolto in un incidente stradale e non necessita di cure mediche, anche se un test preliminare è risultato positivo.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva fermato per un controllo su strada. Le forze dell’ordine, notando ‘alito vinoso, difficoltà di espressione e di equilibrio’, decidevano di sottoporlo a un accertamento preliminare con precursore etilometrico, che dava esito positivo. Poiché gli agenti non disponevano dell’etilometro per la prova legale, invitavano il conducente a seguirli presso una struttura sanitaria per effettuare un prelievo di sangue finalizzato a determinare il tasso alcolemico e l’eventuale presenza di sostanze stupefacenti. L’uomo si rifiutava.

Per questo comportamento, veniva condannato sia in primo grado che in appello per i reati previsti dagli articoli 186, comma 7, e 187, comma 8, del Codice della Strada. Contro la sentenza di appello, la difesa proponeva ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sul Rifiuto Alcol Test

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando la sentenza di condanna senza rinvio ‘perché il fatto non sussiste’. La decisione si basa su un’interpretazione rigorosa della normativa, distinguendo nettamente le diverse modalità di accertamento dello stato di ebbrezza.

Le motivazioni: i presupposti per l’accertamento in ospedale

Il cuore della motivazione risiede nell’analisi dell’articolo 186, comma 5, del Codice della Strada. Questa norma prevede la possibilità di richiedere un accertamento del tasso alcolemico presso strutture sanitarie, ma stabilisce due condizioni tassative e congiunte:

1. Il conducente deve essere coinvolto in un incidente stradale.
2. Il conducente deve essere sottoposto a cure mediche.

La Corte ha ribadito che, in assenza di anche una sola di queste due condizioni, la richiesta di sottoporsi a prelievi ematici in ospedale è illegittima. Nel caso di specie, il conducente non era stato coinvolto in alcun sinistro, ma era stato fermato durante un normale controllo. Pertanto, la richiesta degli agenti di recarsi in ospedale eccedeva i poteri loro conferiti dalla legge per quella specifica situazione.

Di conseguenza, il rifiuto opposto dal conducente a una richiesta illegittima è stato ritenuto penalmente irrilevante. Gli accertamenti previsti in caso di normale controllo su strada sono quelli mediante etilometro (commi 3 e 4 dell’art. 186), non quelli sanitari invasivi.

Un ragionamento analogo è stato applicato alla contestazione relativa al rifiuto del test per stupefacenti (art. 187 C.d.S.). I giudici hanno osservato che i sintomi rilevati dagli agenti (alito vinoso, difficoltà di espressione) erano riconducibili all’assunzione di alcol, ma non vi era alcun elemento concreto che giustificasse il sospetto di un’alterazione dovuta a sostanze stupefacenti.

Le conclusioni: quando il rifiuto non è reato

La sentenza stabilisce un principio di diritto chiaro e di grande importanza pratica: il rifiuto di sottoporsi a un prelievo di sangue in ospedale per l’accertamento del tasso alcolemico non integra il reato previsto dall’art. 186, comma 7, del Codice della Strada se la richiesta viene formulata al di fuori delle condizioni specifiche previste dal comma 5 (incidente stradale e necessità di cure mediche). Anche in presenza di un esito positivo del pre-test, le forze dell’ordine devono procedere con l’etilometro e non possono pretendere che il conducente si rechi in ospedale per accertamenti invasivi. Questo pronunciamento rafforza le garanzie individuali, circoscrivendo la punibilità del rifiuto alle sole ipotesi chiaramente tipizzate dal legislatore.

Rifiutare l’alcol test in ospedale è sempre reato?
No. Secondo la sentenza, il rifiuto di sottoporsi a un prelievo di sangue in ospedale è reato solo se il conducente è coinvolto in un incidente stradale e, contestualmente, necessita di cure mediche.

La polizia può chiedermi di fare un prelievo di sangue dopo un test con precursore positivo se non ho fatto un incidente?
La polizia può richiederlo, ma il conducente può rifiutarsi senza commettere reato. In un normale controllo su strada, anche con pre-test positivo, la procedura corretta è l’accertamento tramite etilometro, non tramite prelievo ematico in ospedale.

Perché il rifiuto del test per stupefacenti non è stato considerato reato in questo caso?
Perché non c’erano elementi specifici che giustificassero il sospetto di assunzione di sostanze stupefacenti. I sintomi riscontrati (alito vinoso, difficoltà di espressione) erano compatibili con l’assunzione di alcol e non erano sufficienti a fondare una richiesta di accertamenti tossicologici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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