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Riesame sequestro preventivo: quando impugnare?

La Corte di Cassazione ha rigettato un ricorso, stabilendo un principio fondamentale sul riesame del sequestro preventivo: l’impugnazione è ammissibile solo dopo l’effettiva esecuzione del provvedimento. Nel caso specifico, una società aveva impugnato il blocco di un conto corrente prima che la polizia giudiziaria avesse formalizzato il sequestro, rendendo il ricorso prematuro e quindi inammissibile. La Corte ha chiarito che il termine di dieci giorni per l’impugnazione decorre dalla data di esecuzione o dalla successiva conoscenza di essa da parte dell’interessato.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Riesame Sequestro Preventivo: Il Momento Decisivo per l’Impugnazione

Nel complesso scenario della procedura penale, la tempistica è tutto. Un’azione legale, per quanto fondata nel merito, può rivelarsi inefficace se intrapresa nel momento sbagliato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione illumina un aspetto cruciale in materia di misure cautelari reali: il riesame del sequestro preventivo può essere richiesto solo dopo che il provvedimento è stato materialmente eseguito. Analizziamo questa decisione per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’indagine per reati gravi, tra cui associazione a delinquere finalizzata a illeciti tributari, riciclaggio e autoriciclaggio. Nell’ambito di tale procedimento, il Giudice per le Indagini Preliminari emette un decreto di sequestro preventivo, sia in forma diretta che per equivalente, nei confronti dei principali indagati, ritenuti gestori di fatto di un’attività di ristorazione.

La polizia giudiziaria, in esecuzione del decreto, procede al sequestro dei beni presenti all’interno del locale, affidandoli in custodia al formale amministratore della società, considerato un prestanome. Per quanto riguarda le disponibilità finanziarie, il provvedimento prevedeva anche il sequestro di un conto corrente bancario intestato alla società. Tuttavia, la società presenta richiesta di riesame lamentando il blocco del conto corrente, ma prima che la polizia giudiziaria redigesse e notificasse un formale verbale di esecuzione del sequestro su quel conto.

La Questione Giuridica: Quando Inizia il Termine per il Riesame del Sequestro Preventivo?

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dell’art. 324 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che la richiesta di riesame deve essere presentata entro dieci giorni “dalla data di esecuzione del provvedimento che ha disposto il sequestro o dalla diversa data in cui l’interessato ha avuto conoscenza dell’avvenuto sequestro”.

Il Tribunale del Riesame aveva già respinto la richiesta della società, ritenendola inammissibile proprio perché presentata prematuramente, ovvero prima che il vincolo sul conto corrente fosse stato formalmente eseguito. La società ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che il semplice “blocco” del conto da parte della banca costituisse di per sé esecuzione del provvedimento. Si trattava quindi di stabilire se un’azione di fatto, come il blocco operativo di un conto, potesse far scattare il termine per l’impugnazione, anche in assenza di un verbale formale di sequestro.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del Tribunale, rigettando il ricorso e fornendo chiarimenti essenziali sul momento in cui un sequestro può essere impugnato.

L’Esecuzione come Presupposto dell’Impugnazione

I giudici hanno ribadito che il tenore letterale dell’art. 324 c.p.p. è inequivocabile. La norma non parla di “data di emissione” del provvedimento, ma di “data di esecuzione”. Questo significa che il legislatore ha voluto identificare nell’attività materiale di apprensione del bene il momento a partire dal quale sorge l’interesse concreto e attuale a impugnare. Fino a quando il sequestro non viene eseguito, il provvedimento rimane un’ingiunzione astratta, e l’interessato non ha ancora subito quella lesione patrimoniale che giustifica l’attivazione del rimedio del riesame. Di conseguenza, un ricorso presentato prima di tale momento è prematuro e, pertanto, inammissibile.

L’Onere della Prova a Carico del Ricorrente

Un altro punto fondamentale sottolineato dalla Corte è che spetta al ricorrente dimostrare l’avvenuta esecuzione del sequestro. Nel caso di specie, la società si era limitata a lamentare il “blocco” del conto, producendo degli estratti conto, senza però fornire la prova che tale blocco fosse la diretta conseguenza di un’attività esecutiva formalizzata dalla polizia giudiziaria in attuazione del decreto del giudice. Il semplice fatto che un istituto di credito blocchi un rapporto, magari in via precauzionale, non equivale automaticamente a un’esecuzione di sequestro valida ai fini dell’impugnazione.

La Gestione del Sequestro Misto

La Corte ha inoltre precisato come funziona la procedura nei casi di sequestro “misto”, ovvero sia diretto che per equivalente. L’individuazione specifica dei beni da sequestrare e la verifica del loro valore rispetto al profitto del reato sono attività demandate alla fase esecutiva, gestita dal pubblico ministero. Questo rafforza l’idea che l’atto genetico del giudice crea solo il titolo, ma è l’esecuzione concreta a determinare quali specifici beni vengono sottratti alla disponibilità dell’indagato. È solo da quel momento che sorge il diritto di contestare la misura.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un principio procedurale di grande importanza pratica: non c’è impugnazione senza esecuzione. Per poter presentare un riesame del sequestro preventivo, non è sufficiente essere a conoscenza dell’esistenza di un decreto di sequestro. È necessario attendere che la polizia giudiziaria compia l’atto materiale di apposizione del vincolo e lo formalizzi in un verbale. Qualsiasi impugnazione precedente a questo momento sarà considerata inammissibile. Questa regola garantisce la concretezza e l’attualità dell’interesse a ricorrere, evitando impugnazioni astratte contro provvedimenti non ancora operativi e definendo con certezza il dies a quo per l’esercizio del diritto di difesa.

Da quale momento è possibile presentare una richiesta di riesame contro un decreto di sequestro preventivo?
La richiesta di riesame può essere presentata solo dopo che il provvedimento è stato materialmente eseguito dalla polizia giudiziaria. Il termine di dieci giorni per impugnare decorre dalla data di esecuzione o dalla diversa data in cui l’interessato ha avuto effettiva conoscenza dell’avvenuto sequestro.

Cosa succede se si presenta ricorso per il riesame prima che il sequestro sia stato effettivamente eseguito?
Se il ricorso viene presentato prima della formale esecuzione del sequestro, è considerato prematuro e, di conseguenza, viene dichiarato inammissibile. L’interesse a impugnare sorge solo quando il bene è stato concretamente sottratto alla disponibilità dell’interessato.

Chi ha l’onere di provare che il sequestro è avvenuto?
L’onere di dimostrare che il sequestro è stato eseguito spetta alla parte che presenta la richiesta di riesame (il ricorrente). Non è sufficiente affermare che un bene è stato bloccato, ma bisogna fornire la prova che tale blocco deriva da un’attività esecutiva formalizzata in attuazione del decreto del giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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