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Riduzione pena Riforma Cartabia: quando si applica?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la riduzione di pena di un sesto, introdotta dalla Riforma Cartabia per chi non impugna la sentenza di primo grado, si applica anche alle sentenze emesse prima dell’entrata in vigore della riforma, a condizione che siano divenute irrevocabili successivamente. Nel caso di specie, un tribunale non aveva considerato la richiesta di applicazione del beneficio, omettendo di pronunciarsi. La Cassazione ha annullato l’ordinanza, rinviando il caso al giudice dell’esecuzione per una nuova valutazione alla luce di questo principio, confermando l’importanza del momento in cui la sentenza diventa definitiva per l’applicazione della nuova disciplina più favorevole.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Riduzione pena Riforma Cartabia: quando si applica?

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 11206 del 2024, offre un chiarimento fondamentale sull’applicazione di uno degli istituti più innovativi della Riforma Cartabia: la riduzione pena Riforma Cartabia. Si tratta della diminuzione di un sesto della pena per l’imputato che, insieme al suo difensore, decide di non impugnare la sentenza di condanna di primo grado. La pronuncia analizza la questione della successione delle leggi nel tempo, stabilendo un principio chiave per le sentenze emesse prima dell’entrata in vigore della riforma ma divenute definitive dopo.

I fatti del caso: la richiesta di riduzione pena

Il caso nasce dal ricorso di un condannato che, in fase di esecuzione, aveva ottenuto il riconoscimento del vincolo della continuazione tra i reati oggetto di tre diverse sentenze, con conseguente rideterminazione della pena complessiva. L’interessato, tuttavia, aveva avanzato un’ulteriore richiesta: l’applicazione della riduzione di un sesto della pena, prevista dall’art. 442, comma 2-bis, del codice di procedura penale, su una delle sentenze emessa dal Tribunale di Perugia il 4 ottobre 2022. Il Giudice dell’esecuzione, pur accogliendo la richiesta sul reato continuato, aveva omesso di pronunciarsi su questo specifico punto.

La particolarità risiedeva nel fatto che la sentenza era stata pronunciata prima dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022), ma era diventata irrevocabile solo il 20 gennaio 2023, quindi successivamente, per mancata proposizione dell’impugnazione.

La decisione della Cassazione sulla riduzione pena Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza impugnata e rinviando gli atti al Tribunale di Perugia per un nuovo giudizio. Il principio affermato è di cruciale importanza: il beneficio della riduzione della pena si applica a tutte le sentenze di primo grado che diventano irrevocabili dopo l’entrata in vigore della Riforma Cartabia.

Il principio “tempus regit actum” e l’irrevocabilità della sentenza

Il cuore della decisione si basa sull’interpretazione della natura della norma e sul principio tempus regit actum. La Corte chiarisce che il presupposto per ottenere il beneficio è l’irrevocabilità della sentenza per mancata impugnazione da parte dell’imputato e del suo difensore. Questo atto di rinuncia all’impugnazione è una scelta processuale che, in base al principio tempus regit actum, è regolata dalla legge in vigore nel momento in cui viene compiuta. Poiché il termine per impugnare era scaduto dopo l’entrata in vigore della riforma, la nuova e più favorevole disciplina doveva essere applicata.

Le motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la finalità della norma è quella di deflazionare il carico dei processi, incentivando la definizione delle cause già in primo grado. Escludere le sentenze pronunciate prima della riforma, ma il cui termine per l’appello scadeva dopo, avrebbe creato una disparità di trattamento ingiustificata.

La condizione processuale che permette l’applicazione del beneficio – l’irrevocabilità per mancata impugnazione – si verifica nel momento in cui scade il termine per appellare. Se tale momento è successivo all’entrata in vigore del D.Lgs. 150/2022, l’imputato ha diritto alla riduzione, a prescindere dalla data di pronuncia della sentenza. La Corte ha ritenuto, quindi, che il Tribunale avrebbe dovuto esaminare la richiesta, poiché la sentenza in questione era diventata irrevocabile in un momento in cui la nuova norma era già in vigore.

Le conclusioni e le implicazioni pratiche

Questa sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale favorevole all’applicazione estensiva del beneficio premiale introdotto dalla Riforma Cartabia. In conclusione, il criterio dirimente non è la data di emissione della sentenza, bensì la data in cui essa diventa irrevocabile per mancata impugnazione. Gli operatori del diritto dovranno quindi prestare massima attenzione al momento in cui si perfeziona la condizione per l’accesso al beneficio, garantendo così la piena applicazione di una norma pensata per incentivare la rapida definizione dei procedimenti penali.

Quando si applica la riduzione di un sesto della pena introdotta dalla Riforma Cartabia?
Si applica quando né l’imputato, né il suo difensore, propongono impugnazione contro la sentenza di condanna di primo grado, rendendola così definitiva. La riduzione viene concessa dal giudice dell’esecuzione.

La riduzione di pena è applicabile a una sentenza emessa prima dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia?
Sì, la Corte di Cassazione ha chiarito che il beneficio si applica anche a sentenze pronunciate prima della riforma, a condizione che il termine per impugnare sia scaduto dopo la sua entrata in vigore e che l’impugnazione non sia stata proposta. Ciò che conta è il momento in cui la sentenza diventa irrevocabile.

Perché è così rilevante il momento in cui la sentenza diventa irrevocabile?
È rilevante perché la condizione per ottenere il beneficio (la mancata impugnazione) è una scelta processuale. In base al principio tempus regit actum, tale scelta è disciplinata dalla legge in vigore nel momento in cui viene effettuata. Se la scelta di non impugnare si concretizza quando la nuova legge è già efficace, l’imputato ha diritto al beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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