Sentenza di Cassazione Penale Sez. 4 Num. 34807 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 4 Num. 34807 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 09/10/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a MORTARA il DATA_NASCITA/06/1979
avverso la sentenza del 26/02/2025 del TRIBUNALE di Vercelli
Visti gli atti, il provvedimento impugNOME e il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Lette le conclusioni scritte per l ‘ udienza camerale non partecipata, non essendo stata richiesta la trattazione orale, del AVV_NOTAIO, che ha chiesto l ‘ annullamento senza rinvio della sentenza impugnata limitatamente alla pena, da rideterminarsi in mesi tre di arresto ed euro 1250 di ammenda, e dell ‘ AVV_NOTAIO per il ricorrente, che ha insistito per l ‘ accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza in epigrafe il Tribunale di Vercelli, in composizione monocratica, all’esito di giudizio abbreviato, ha ritenuto l’odierno ricorrente NOME COGNOME responsabile del reato di cui all’art. 186, comma 2 -bis lett. c) e 2sexie s, cod. strada per essersi posto alla guida di un autoveicolo in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche (con tasso alcolemico accertato superiore a 1,5 g/l e, segnatamente, pari a 2,20 g/l alla prima prova e pari a 1,79 g/l alla sec onda prova), con l’aggravante di avere commesso il fatto in orario notturno e di essersi reso responsabile di un incidente stradale autonomo.
L’imputato, riconosciute gli le circostanze attenuanti generiche ritenute equivalenti alla contestata aggravante di cui all’art. 186, comma 2 -bis , cod. strada, è stato condanNOME, operata la riduzione per il rito, alla pena di mesi quattro di arresto ed euro 1666 di ammenda.
Il Tribunale ha disposto l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per la durata di anni 2, detratto il presofferto, sostituendo la pena detentiva nella detenzione domiciliare sostitutiva per mesi quat tro presso l’abitazione imponendo prescrizioni.
Avverso la sentenza è stato proposto ricorso nell’interesse del COGNOME affidato ad unico motivo con cui deduce la violazione dell’art. 442 co. 2 cod. proc. pen. e in specie l’errata quantificazione della pena.
Si rileva, in particolare, che all’esito del giudizio abbreviato il ricorrente è stato condanNOME alla pena di mesi quattro di arresto ed euro 1.666 di ammenda, sostituita nella detenzione domiciliare.
Ci si duole che il decidente, pur trattandosi di una contravvenzione, abbia erroneamente applicato la riduzione di un terzo anziché della metà della pena che avrebbe essere quantificata in mesi tre di arresto ed euro 1.250 di ammenda ossia la metà della pena computata dal giudicante prima di procedere alla riduzione per il rito.
Chiede, pertanto, annullarsi sul punto la sentenza impugnata.
Le parti hanno reso conclusioni scritte come riportato in epigrafe.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Il motivo sopra illustrato è fondato.
Ed invero, a norma dell’art. 442, comma 2, cod. proc. pen., come novellato dalla L. n. 103 del 2017, applicabile ratione temporis al caso che ci occupa, in caso di condanna per una contravvenzione, la pena che il giudice determina, tenendo conto di tutte le circostanze, è diminuita della metà, anziché di un terzo come previsto dalla previgente disciplina.
Ebbene, come si legge a pag. 3 della sentenza impugnata, il giudice piemontese ha determiNOME la pena base in mesi sei di arresto ed euro 1800 di ammenda, l ‘ ha aumentata per la sussistenza dell ‘ aggravante di cui all ‘ art. 186, comma 2sexies , cod. strada a mesi sei di arresto ed euro 2500 di ammenda, e poi l ‘ ha ridotta per il rito -erroneamente computando la diminuzione in un terzo, com ‘ era nella previgente disciplina- a mesi quattro di arresto ed euro 1666 di ammenda.
È stata irrogata, dunque, una pena illegittima, avverso la quale è stato fondatamente proposto ricorso per cassazione (cfr. Sez. U, n. 47182 del 31/03/2022, Rv. 283818 -01).
La sentenza impugnata va, pertanto, annullata limitatamente alla quantificazione della pena.
L ‘ annullamento può essere senza invio in quanto, essendo caduto l ‘ errore del su una diminuzione che è prevista in misura fissa e, dunque, non sussistendo in relazione alla stessa alcun profilo di discrezionalità, ma derivando direttamente dall’applicazione dei nuovi criteri legali collegati alla scelta del rito in considerazione della quantificazione già effettuata dal giudice di merito, la pena può essere rideterminata da questa Corte di legittimità ai sensi dell ‘ art. 620 lett. l) cod. proc. pen. in mesi tre di arresto ed euro 1250 di ammenda, confermandosi la statuizione relativa alla sostituzione della pena detentiva in quella della detenzione domiciliare per mesi tre.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente alla quantificazione della pena che ridetermina in mesi tre di arresto ed euro milleduecentocinquanta di ammenda.
Conferma la statuizione relativa alla sostituzione della pena detentiva in quella della detenzione domiciliare, che ridetermina in mesi tre.
Così deciso il 09/10/2025
Il Consigliere estensore
NOME COGNOME
Il Presidente NOME COGNOME