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Ricorso tardivo: quando è inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per diffamazione perché presentato oltre i termini di legge. L’ordinanza sottolinea come il mancato rispetto delle scadenze procedurali, in questo caso un ricorso tardivo, porti a una declaratoria di inammissibilità senza esame nel merito, con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Tardivo in Cassazione: Analisi di un Caso di Inammissibilità

Nel processo penale, il rispetto dei termini è un principio cardine che garantisce la certezza del diritto e il corretto svolgimento della giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso tardivo, confermando come un errore procedurale possa precludere l’esame nel merito di una questione. Questo articolo analizza la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una sentenza del Giudice di pace che aveva ritenuto un’imputata responsabile del reato di diffamazione. Avverso tale decisione, la difesa dell’imputata proponeva ricorso per cassazione, articolando un unico motivo di censura per contestare la sentenza di condanna. Tuttavia, l’atto di impugnazione veniva depositato il 9 maggio 2025.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Tardivo

La Suprema Corte non è entrata nel merito del motivo di ricorso, ma si è fermata a un controllo preliminare di natura procedurale. Gli Ermellini hanno infatti rilevato che il ricorso tardivo era stato proposto oltre il termine perentorio previsto dalla legge.

Nello specifico, la sentenza impugnata era stata emessa il 24 febbraio 2025 e la relativa motivazione era stata depositata l’11 marzo dello stesso anno. Ai sensi dell’art. 585 del codice di procedura penale, il termine ultimo per proporre ricorso scadeva il 26 aprile 2025. Essendo stato depositato il 9 maggio, il ricorso risultava irrimediabilmente tardivo, determinandone l’inammissibilità.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è netta e si fonda su un’applicazione rigorosa delle norme procedurali. Il principio è che i termini per impugnare sono perentori, ovvero la loro violazione comporta la decadenza dal diritto di esercitare l’impugnazione. La Corte ha applicato l’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che prevede una procedura semplificata per dichiarare l’inammissibilità in casi come questo, senza necessità di formalità particolari. La tardività del ricorso è una causa di inammissibilità che non lascia margini di discrezionalità al giudice. Di conseguenza, la Corte non solo ha dichiarato il ricorso inammissibile, ma ha anche condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa condanna pecuniaria ha una funzione sanzionatoria, volta a scoraggiare la proposizione di ricorsi palesemente inammissibili che sovraccaricano il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale: nel diritto, la forma è sostanza. Il mancato rispetto di una scadenza procedurale, come nel caso di un ricorso tardivo, può avere conseguenze definitive e preclusive. La decisione del Giudice di pace è divenuta irrevocabile, non per una valutazione di infondatezza dei motivi di ricorso, ma per un errore nella tempistica della sua presentazione. Per gli operatori del diritto, questo caso è un monito sulla necessità di una gestione meticolosa delle scadenze, mentre per i cittadini evidenzia come l’esito di un processo possa dipendere non solo dalle ragioni di merito, ma anche dal rigoroso adempimento delle regole procedurali.

Cosa succede se un ricorso in materia penale viene depositato dopo la scadenza del termine?
Secondo quanto stabilito dalla Corte, il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che i giudici non esaminano le ragioni e i motivi presentati, e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso tardivo?
La parte che presenta un ricorso tardivo viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata fissata in quattromila euro.

Come viene stabilita l’inammissibilità per tardività?
La Corte dichiara l’inammissibilità senza particolari formalità procedurali, come previsto dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, quando la causa di inammissibilità, come la tardività, è evidente e non richiede approfondimenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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