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Ricorso per evasione: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per evasione, stabilendo che le censure contro la sentenza di condanna erano troppo generiche e assertive. I motivi, relativi alla ricostruzione dei fatti e all’elemento psicologico del reato, non erano ammissibili in sede di legittimità. Anche la doglianza sulla mancata applicazione di una pena sostitutiva è stata respinta perché sollevata in modo generico e non proposta nelle conclusioni del giudizio precedente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Evasione: Quando la Cassazione lo Dichiara Inammissibile?

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e tecnicismo. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi possa portare a una declaratoria di inammissibilità, specialmente in un caso di ricorso per evasione. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprendere i requisiti di un ricorso efficace e le ragioni che ne determinano il fallimento.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello per il reato di evasione, previsto dall’articolo 385 del codice penale. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, affidando le sue speranze di riforma della sentenza a una serie di motivi specifici. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della condanna o, in subordine, una pena diversa.

I Motivi del Ricorso per Evasione

Il ricorrente ha basato la sua difesa su due principali argomentazioni:

### Critiche alla Ricostruzione dei Fatti

In primo luogo, sono state sollevate censure riguardanti la valutazione degli elementi di prova e la ricostruzione del fatto operata dai giudici di merito. Secondo la difesa, la Corte d’Appello avrebbe commesso errori nell’analisi degli elementi costitutivi del reato, sia dal punto di vista materiale che psicologico. In particolare, si contestava la sussistenza del dolo generico, elemento essenziale per configurare il reato di evasione.

### Omessa Applicazione della Pena Sostitutiva

In secondo luogo, il ricorrente lamentava la mancata applicazione di una pena sostitutiva. Questa censura, tuttavia, è stata presentata in modo generico nel ricorso, senza che la richiesta fosse stata formalmente avanzata nelle conclusioni del precedente grado di giudizio.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha ritenuto il ricorso interamente inammissibile, spiegando nel dettaglio le ragioni del rigetto di entrambi i motivi.

Per quanto riguarda le critiche alla valutazione dei fatti, la Corte ha sottolineato che i motivi erano “generici e meramente assertivi”. In altre parole, il ricorrente si è limitato ad affermare l’esistenza di errori senza fornire argomentazioni specifiche e giuridicamente pertinenti, tentando di ottenere un nuovo esame del merito della vicenda. Questo tipo di valutazione è precluso in sede di legittimità, dove la Cassazione può giudicare solo sulla corretta applicazione della legge e non sui fatti. La Corte ha inoltre ribadito che, per il reato di evasione, è sufficiente il dolo generico, ovvero la semplice coscienza e volontà di allontanarsi dal luogo di detenzione senza autorizzazione.

Anche il secondo motivo, relativo alla pena sostitutiva, è stato respinto. I giudici hanno evidenziato una duplice criticità: la richiesta non era stata specificamente formulata nelle conclusioni del processo d’appello e, nel ricorso, era stata dedotta in maniera “generica”. La mancata specificità e la tardività della richiesta hanno reso la censura inaccoglibile.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. Questa decisione comporta non solo la conferma definitiva della sentenza di condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La pronuncia ribadisce un principio fondamentale del processo penale: un ricorso per cassazione, per essere accolto, deve essere fondato su motivi specifici, pertinenti e non meramente ripetitivi o assertivi, specialmente quando si contesta un reato come l’evasione.

Perché un ricorso per evasione può essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi sono considerati generici e meramente assertivi, ovvero se non contestano in modo specifico la violazione di legge ma cercano di ottenere una nuova valutazione dei fatti, cosa non consentita in sede di legittimità.

Qual è l’elemento psicologico necessario per configurare il reato di evasione?
Secondo l’ordinanza, per il reato di evasione è sufficiente il dolo generico, che consiste nella coscienza e volontà di compiere l’azione illegale (in questo caso, allontanarsi dal luogo di detenzione), senza che sia necessario un fine specifico.

È possibile contestare in Cassazione la mancata applicazione di una pena sostitutiva?
Sì, ma solo a determinate condizioni. Secondo la Corte, la censura è inammissibile se la richiesta di pena sostitutiva non è stata proposta nelle conclusioni del giudizio precedente (es. l’appello) e se viene sollevata in modo generico nel ricorso per cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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