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Ricorso per cassazione sequestro: limiti di motivazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 487/2025, ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione sequestro probatorio per una somma di 240.000 euro. La Corte ha ribadito che il ricorso contro tali misure è consentito solo per violazione di legge e non per un semplice vizio di motivazione, a meno che questo non sia così grave da rendere il provvedimento del tutto privo di logica o di giustificazione.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Sequestro: Quando il Vizio di Motivazione Non Basta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia di impugnazioni. In particolare, la Corte ha chiarito i limiti del ricorso per cassazione sequestro probatorio, specificando quando un presunto difetto di motivazione può essere fatto valere. La decisione offre spunti importanti per comprendere la differenza tra violazione di legge e vizio di motivazione nell’ambito delle misure cautelari reali.

I Fatti del Caso: un Sequestro da 240.000 Euro

Il caso trae origine da un’indagine per il reato di ricettazione a carico di un’indagata. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini aveva emesso un decreto di convalida di perquisizione e sequestro probatorio per una cospicua somma di denaro, pari a 240.000 euro. L’indagata, ritenendo illegittimo il provvedimento, aveva presentato istanza di riesame al Tribunale di Rimini, che però aveva rigettato la sua richiesta, confermando la misura cautelare.

L’impugnazione e i motivi del ricorso per cassazione sequestro

Contro l’ordinanza del Tribunale, la difesa dell’indagata ha proposto ricorso per cassazione. Il motivo principale del ricorso era il vizio di motivazione. In sostanza, si contestava che il Tribunale non avesse adeguatamente giustificato la sussistenza del fumus boni iuris (cioè la verosimiglianza del reato contestato) e la pertinenza tra il denaro sequestrato e il reato stesso. Si trattava, quindi, di una censura focalizzata sulla coerenza e completezza dell’apparato argomentativo del giudice del riesame.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, aderendo a un orientamento ormai consolidato. La decisione si fonda su un’interpretazione rigorosa dell’articolo 325 del codice di procedura penale.

La Distinzione tra Violazione di Legge e Vizio di Motivazione

Il punto centrale della sentenza è la netta distinzione tra “violazione di legge” e “vizio di motivazione”. L’art. 325 c.p.p. stabilisce che il ricorso per cassazione contro le ordinanze in materia di sequestro è ammesso solo per violazione di legge. Questo significa che non è possibile contestare davanti alla Cassazione il modo in cui il giudice di merito ha valutato gli elementi a sua disposizione, a meno che il ragionamento non sia talmente viziato da risultare inesistente, palesemente illogico o contraddittorio. In questi casi estremi, il vizio di motivazione viene equiparato a una vera e propria violazione di legge, perché un provvedimento senza una motivazione comprensibile non è un atto giurisdizionale valido.

le motivazioni

La Corte ha spiegato che, nel caso specifico, il Tribunale di Rimini aveva adeguatamente illustrato le ragioni a sostegno del sequestro. Aveva motivato sia sulla sussistenza del fumus del reato di ricettazione, sia sul rapporto di pertinenza tra la somma sequestrata e il reato ipotizzato, individuando anche le specifiche esigenze probatorie. Pertanto, la motivazione del provvedimento impugnato, sebbene potesse essere opinabile nel merito, non era né mancante né manifestamente illogica. Di conseguenza, il motivo di ricorso addotto dalla difesa, incentrato su un presunto vizio di motivazione, non rientrava nei limiti stabiliti dall’art. 325 c.p.p. e doveva essere dichiarato inammissibile.

le conclusioni

La sentenza ribadisce un principio fondamentale: il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito. In materia di sequestro probatorio, la Corte non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice del riesame. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente. Lamentare un vizio di motivazione, senza che questo si traduca in una palese illogicità o in una motivazione assente, significa chiedere alla Corte un riesame dei fatti, che le è precluso. La dichiarazione di inammissibilità ha comportato, inoltre, la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro, a causa della colpa nell’aver promosso un ricorso privo dei presupposti di legge.

È possibile presentare un ricorso per cassazione contro un sequestro probatorio lamentando solo un vizio di motivazione?
No, di regola non è possibile. L’articolo 325 del codice di procedura penale ammette il ricorso solo per violazione di legge. Un vizio di motivazione può essere fatto valere solo se è così radicale e grave da rendere la motivazione totalmente mancante o manifestamente illogica, equiparandola di fatto a una violazione di legge.

Cosa si intende per ‘violazione di legge’ nel contesto di un ricorso per cassazione sequestro?
Per ‘violazione di legge’ si intendono sia gli errori nell’interpretazione o nell’applicazione delle norme giuridiche (errores in iudicando), sia gli errori nelle procedure (errores in procedendo). Vi rientrano anche i vizi di motivazione così gravi da rendere il provvedimento privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile per ragioni imputabili a colpa del ricorrente, quest’ultimo viene condannato al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, come nel caso di specie, può essere condannato al pagamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende, il cui importo viene fissato equitativamente dal giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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