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Ricorso per cassazione: quando è inammissibile?

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza, ha presentato ricorso per cassazione contestando il funzionamento dell’etilometro. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi erano una mera ripetizione di quelli già presentati in appello, senza una critica specifica alla sentenza impugnata. L’ordinanza sottolinea che un ricorso per cassazione deve contenere una critica argomentata e puntuale della decisione precedente, non una semplice riproposizione delle stesse doglianze.

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Pubblicato il 30 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: La Guida Definitiva all’Inammissibilità

Presentare un ricorso per cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede rigore tecnico e argomentativo. Un errore comune, ma fatale, è quello di riproporre semplicemente le stesse argomentazioni già respinte in appello. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci ricorda perché questa strategia è destinata al fallimento, portando a una dichiarazione di inammissibilità. Analizziamo insieme il caso per capire i principi fondamentali che governano l’impugnazione di legittimità.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna alla Suprema Corte

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato per il reato di guida in stato di ebbrezza, ai sensi dell’art. 186, comma 2 lett. c) del Codice della Strada. La sentenza, emessa dal Tribunale, è stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello, che ha ribadito la pena di nove mesi di arresto e 2.000 euro di ammenda. Insoddisfatto della decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di giocare l’ultima carta: il ricorso alla Corte di Cassazione.

I Motivi del Ricorso: Un Errore Strategico

I motivi presentati alla Suprema Corte erano essenzialmente due. Il primo riguardava presunte mancanze e illogicità nella motivazione della sentenza d’appello in merito alla verifica periodica e all’omologazione dell’etilometro, strumento utilizzato per accertare lo stato di ebbrezza. Il secondo motivo lamentava l’eccessiva entità della pena inflitta. Tuttavia, come vedremo, il problema non risiedeva tanto nel merito delle questioni sollevate, quanto nel modo in cui sono state presentate.

La Decisione della Cassazione sul ricorso

La Corte di Cassazione, con una motivazione tanto sintetica quanto perentoria, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione è semplice: i motivi proposti non erano altro che una pedissequa reiterazione delle stesse doglianze già sollevate con l’atto di appello e motivatamente respinte dalla Corte territoriale. In pratica, la difesa non si è confrontata criticamente con la sentenza di secondo grado, ma si è limitata a ripresentare un copione già visto e bocciato.

Le Motivazioni: Il Principio della Critica Argomentata nel ricorso per cassazione

La Corte ha colto l’occasione per ribadire un principio cardine del diritto processuale penale. La funzione tipica di un’impugnazione, e in particolare del ricorso per cassazione, non è quella di lamentare genericamente un’ingiustizia, ma di realizzare una ‘critica argomentata’ avverso il provvedimento che si contesta. Questo significa che l’atto di ricorso deve contenere un confronto puntuale e specifico con le argomentazioni della sentenza impugnata. È necessario indicare con precisione le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il proprio dissenso, spiegando perché la motivazione del giudice precedente è errata, illogica o contraddittoria. Se il motivo di ricorso, come nel caso di specie, ignora completamente la motivazione della sentenza che contesta, perde la sua unica funzione e si destina inevitabilmente all’inammissibilità. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riesaminare i fatti, ma una ‘sede di legittimità’ dove si controlla la corretta applicazione della legge. Un ricorso che non si adegua a questa logica è un atto sterile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

La decisione in esame offre una lezione fondamentale: la redazione di un ricorso per cassazione efficace richiede uno sforzo argomentativo nuovo e mirato. Non basta essere convinti delle proprie ragioni; è indispensabile ‘smontare’ pezzo per pezzo la motivazione della sentenza che si intende impugnare, evidenziandone i vizi specifici. La semplice riproposizione dei motivi d’appello non solo è inutile, ma è anche controproducente. Comporta, infatti, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata quantificata in 3.000 euro. Un monito chiaro sull’importanza della tecnica e della strategia processuale nell’ultimo grado di giudizio.

Perché un ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Perché si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza confrontarsi criticamente e in modo specifico con le motivazioni della sentenza impugnata.

Qual è la funzione principale di un atto di impugnazione secondo la Corte di Cassazione?
La sua funzione tipica è quella di realizzare una ‘critica argomentata’ del provvedimento che si contesta, indicando specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono la richiesta di riforma.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questa vicenda è stata fissata in euro 3.000,00.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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