LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso per cassazione: limiti nelle misure di prevenzione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8987/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso per cassazione proposto da tre sorelle avverso un provvedimento di confisca di un terreno. La Corte ha ribadito che, in materia di misure di prevenzione, il ricorso è ammesso solo per violazione di legge e non per vizi di motivazione, a meno che questa non sia totalmente assente o meramente apparente. Nel caso specifico, le ricorrenti contestavano la valutazione di merito dei giudici inferiori, che avevano considerato il terreno una pertinenza inscindibile di una villa confiscata, un’argomentazione non sindacabile in sede di legittimità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione e Misure di Prevenzione: Quando il Riesame dei Fatti è Escluso

La recente sentenza n. 8987/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sui limiti del ricorso per cassazione nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniale. Con una decisione netta, la Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: il suo giudizio è di legittimità, non di merito. Ciò significa che non può rimettere in discussione le valutazioni sui fatti già compiute dai tribunali, ma solo verificare la corretta applicazione delle norme. Analizziamo insieme i dettagli di questa vicenda processuale.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un procedimento di prevenzione patrimoniale avviato nei confronti di un soggetto, che aveva portato alla confisca di una villa. Tre sue familiari, eredi di una porzione del terreno su cui sorgeva l’immobile, hanno avviato un’azione legale per ottenere una delimitazione esatta della proprietà, sostenendo che una parte del terreno non fosse legata alla villa e quindi non dovesse essere confiscata.

Il Tribunale, in prima istanza, e la Corte d’Appello, in seguito, hanno respinto le loro richieste. I giudici di merito hanno stabilito che il terreno e la villa costituivano un unico complesso immobiliare, inscindibile sia dal punto di vista economico che funzionale. Hanno inoltre sottolineato l’esistenza di un vincolo pertinenziale tra la villa e l’intero terreno circostante, rendendo impossibile un utilizzo separato delle diverse porzioni.

La Decisione e i Limiti del Ricorso per Cassazione

Le tre sorelle hanno quindi presentato ricorso per cassazione, lamentando un difetto di motivazione e una violazione di legge da parte della Corte d’Appello. A loro avviso, i giudici non avevano adeguatamente considerato una perizia che attestava la possibilità di un utilizzo autonomo del terreno. Sostenevano, inoltre, che la Corte d’Appello avesse erroneamente applicato una sorta di “accessione invertita”, annettendo di fatto il loro terreno alla proprietà confiscata senza una base giuridica.

La Suprema Corte, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Ha chiarito che, nel contesto delle misure di prevenzione, il sindacato della Cassazione è strettamente limitato alla “violazione di legge”. Non sono ammesse censure che riguardino la logicità o la coerenza della motivazione, a meno che questa non sia talmente carente da risultare “assente” o “meramente apparente”.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha spiegato che le doglianze delle ricorrenti non denunciavano una reale violazione di norme, ma miravano a ottenere una nuova e diversa valutazione dei fatti, un’operazione preclusa in sede di legittimità. I giudici di appello, secondo la Cassazione, avevano fornito una motivazione completa e coerente, basata sulle risultanze processuali, tra cui le valutazioni del perito nominato nel giudizio. Avevano ricostruito la “storia” catastale dell’immobile, evidenziando la sua natura unitaria e l’impossibilità di un utilizzo separato sul piano economico e funzionale.

La motivazione della Corte d’Appello, quindi, non era né mancante né apparente, ma semplicemente non condivisa dalle ricorrenti. Le loro argomentazioni, secondo la Cassazione, si limitavano a riproporre una ricostruzione alternativa dei fatti senza confrontarsi efficacemente con le ragioni logico-giuridiche esposte nella decisione impugnata. Di conseguenza, il ricorso è stato giudicato privo dei requisiti di ammissibilità.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa sentenza consolida un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito. Chi intende presentare ricorso alla Suprema Corte in materia di misure di prevenzione deve essere consapevole che le proprie censure devono concentrarsi su errori di diritto chiari e specifici. Criticare la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito o la valutazione delle prove è, nella maggior parte dei casi, una strategia destinata al fallimento. La motivazione di un provvedimento può essere contestata solo in casi estremi, quando è talmente illogica o superficiale da equivalere a una sua totale assenza, integrando così una violazione dell’obbligo di motivare previsto dalla legge.

Quando è ammissibile un ricorso per cassazione contro un provvedimento applicativo di misure di prevenzione?
Il ricorso per cassazione in questa materia è ammesso solo per violazione di legge. Non sono ammessi motivi legati a vizi di motivazione (come illogicità o contraddittorietà), a meno che la motivazione non sia completamente assente o meramente apparente, ipotesi che integrano esse stesse una violazione di legge.

Perché la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso in questo caso specifico?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le ricorrenti non hanno denunciato una reale violazione di legge, ma hanno tentato di ottenere una nuova valutazione dei fatti e delle prove. Si sono limitate a proporre una ricostruzione alternativa rispetto a quella, logicamente argomentata, dei giudici di merito, che avevano stabilito l’indivisibilità funzionale ed economica del terreno rispetto alla villa confiscata.

Cosa si intende per motivazione ‘assente’ o ‘apparente’ che giustifica un ricorso?
Una motivazione è ‘assente’ quando manca fisicamente. È ‘apparente’ quando, pur esistendo graficamente, è talmente generica, contraddittoria o superficiale da non permettere di comprendere il percorso logico-giuridico seguito dal giudice per arrivare alla sua decisione. In sostanza, è una motivazione che non risponde alla sua funzione di giustificare il provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati