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Ricorso per cassazione: inammissibilità e specificità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso per cassazione presentato da un imprenditore condannato per bancarotta. La decisione si fonda sulla mancanza di specificità dei motivi, che si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza un reale confronto con la motivazione della sentenza impugnata. L’inammissibilità conferma la condanna e l’obbligo al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione: Quando la Genericità Porta all’Inammissibilità

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sui requisiti di ammissibilità del ricorso per cassazione in ambito penale. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile l’impugnazione di un imprenditore, condannato per bancarotta, sottolineando un principio fondamentale: i motivi di ricorso non possono essere una mera ripetizione di quanto già esposto in appello. Devono, invece, confrontarsi criticamente con le ragioni della decisione impugnata.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna per Bancarotta all’Appello

Il caso riguarda un imprenditore condannato in primo e secondo grado per il reato di bancarotta. Secondo l’accusa, confermata dai giudici di merito, egli aveva causato il fallimento di una società di costruzioni a responsabilità limitata, avvenuto nel luglio 2019, attraverso una serie di operazioni dolose.

Contro la sentenza della Corte d’Appello, che aveva confermato la sua colpevolezza, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione tramite il proprio difensore, articolando la sua difesa su tre motivi principali.

L’Analisi della Corte sul Ricorso per Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato i tre motivi di ricorso, ritenendoli tutti infondati o privi dei requisiti minimi di specificità richiesti dalla legge.

Primo e Terzo Motivo: La Reiterazione delle Doglianze

Il primo e il terzo motivo di ricorso sono stati giudicati privi di specificità. La Corte ha osservato che l’imputato si era limitato a riproporre le stesse identiche doglianze già presentate con i motivi di appello. Tali argomentazioni erano state puntualmente esaminate e respinte dalla Corte territoriale con una motivazione corretta in diritto e completa dal punto di vista argomentativo.

La Cassazione ha ribadito che il ricorrente non si era effettivamente confrontato con le ragioni esposte nella sentenza d’appello, trasformando il ricorso in un tentativo inammissibile di ottenere una nuova valutazione del merito dei fatti, compito che non spetta al giudice di legittimità.

Secondo Motivo: Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Il secondo motivo, relativo al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha ricordato che, secondo la giurisprudenza consolidata, per motivare il diniego delle attenuanti generiche è sufficiente che il giudice di merito faccia un congruo riferimento agli elementi ritenuti decisivi. Nel caso di specie, i giudici di merito avevano ampiamente motivato la loro scelta, rendendo l’argomento dell’imputato privo di fondamento.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione della Cassazione si fonda su principi cardine del giudizio di legittimità. Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare le prove e i fatti. Il suo scopo è garantire l’uniforme interpretazione della legge e la sua corretta applicazione. Di conseguenza, i motivi di ricorso devono essere ‘specifici’, ovvero devono indicare con precisione le violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata, dialogando criticamente con essa.

La mera riproposizione delle argomentazioni difensive già respinte, senza attaccare la logica della decisione d’appello, rende il ricorso generico e, quindi, inammissibile. Allo stesso modo, le censure che mirano a una diversa ricostruzione dei fatti, senza evidenziare un travisamento della prova, esulano dall’ambito del giudizio di cassazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma che la redazione di un ricorso per cassazione richiede una tecnica difensiva rigorosa. Non è sufficiente essere in disaccordo con la sentenza di appello; è necessario individuare specifici errori di diritto o vizi logici nella sua motivazione e argomentarli in modo puntuale. Per i professionisti legali, ciò significa studiare a fondo la sentenza impugnata per costruire un’impugnazione che superi il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte. Per l’imputato, la declaratoria di inammissibilità comporta la definitività della condanna e l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile se è privo di specificità, ovvero se si limita a ripetere argomenti già respinti nei gradi precedenti senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, oppure se mira a ottenere una nuova valutazione dei fatti.

È sufficiente ripetere gli stessi motivi dell’appello nel ricorso per cassazione?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte, il ricorso deve contenere una critica argomentata della decisione impugnata e non può essere una semplice riproposizione delle doglianze già esaminate e disattese dalla Corte d’Appello.

Come deve motivare il giudice il diniego delle attenuanti generiche?
Per negare le attenuanti generiche, è sufficiente che il giudice di merito fornisca una motivazione congrua facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi o rilevanti, senza dover analizzare ogni singola possibile circostanza favorevole all’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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