Ricorso per Cassazione Inammissibile: Il Caso della Truffa Online
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso per Cassazione inammissibile, confermando una condanna per truffa. Il caso riguarda una vendita online di un orologio di lusso che si è rivelato un bene completamente diverso da quello promesso. Questa decisione offre spunti fondamentali sui requisiti di specificità di un ricorso in sede di legittimità e sui limiti alla valutazione delle circostanze attenuanti.
I Fatti del Caso
I fatti alla base della vicenda sono emblematici di una tipologia di truffa sempre più diffusa. Un soggetto veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di truffa. L’imputato aveva pubblicato un annuncio online per la vendita di un orologio di un noto marchio, descritto come assemblato con parti originali. Un acquirente, fidandosi dell’offerta, procedeva all’acquisto, ma riceveva un oggetto del tutto difforme e di qualità inferiore. Di fronte alla condanna della Corte d’Appello, l’imputato decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione.
L’inammissibilità del Ricorso per Genericità dei Motivi
Il cuore della decisione della Suprema Corte risiede nella valutazione dei motivi di ricorso presentati dalla difesa. L’imputato contestava la correttezza della motivazione della sentenza d’appello, sostenendo la mancanza del dolo e degli artifizi e raggiri tipici del reato di truffa. 
Tuttavia, la Corte ha giudicato questo motivo come una semplice e ‘pedissequa reiterazione’ di argomenti già esaminati e respinti dalla Corte d’Appello. Il ricorso, infatti, non conteneva una critica argomentata e specifica alla sentenza impugnata, ma si limitava a riproporre le stesse difese. Questo vizio procedurale è una causa classica di un ricorso per Cassazione inammissibile, poiché il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito, ma serve a controllare la corretta applicazione della legge.
Il Diniego delle Attenuanti Generiche e i Precedenti Penali
Un secondo motivo di ricorso riguardava la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche. Anche su questo punto, la Cassazione ha ritenuto il motivo manifestamente infondato.
La Corte d’Appello aveva negato le attenuanti motivando la decisione sulla base di due elementi chiari: l’assenza di elementi positivi da valutare a favore dell’imputato e, al contrario, la presenza di numerosi e specifici precedenti penali. Tra questi, figuravano ben otto condanne per reati come truffa, ricettazione e falsità materiale. La Suprema Corte ha confermato che tale valutazione, essendo logica e ben motivata, non è sindacabile in sede di legittimità.
Le Motivazioni
Le motivazioni della Corte sono nette e seguono un principio consolidato. In primo luogo, un ricorso in Cassazione non può essere una semplice riproposizione delle argomentazioni di merito. Deve, invece, individuare errori di diritto o vizi logici specifici nella sentenza impugnata. Omettere di confrontarsi criticamente con la motivazione del giudice d’appello rende il ricorso non specifico e, quindi, inammissibile. In secondo luogo, la valutazione sulla concessione o meno delle attenuanti generiche è una prerogativa del giudice di merito. La Cassazione può intervenire solo se la motivazione è palesemente illogica o assente, circostanza non verificatasi nel caso di specie, dove i numerosi precedenti penali giustificavano ampiamente la decisione restrittiva.
Le Conclusioni
La decisione in commento ribadisce due principi fondamentali del processo penale. Primo: per accedere al giudizio della Corte di Cassazione è necessario formulare censure specifiche e pertinenti, che attacchino la logica giuridica della sentenza precedente, non i fatti. Secondo: la presenza di un curriculum criminale denso, specialmente per reati della stessa indole, è un ostacolo quasi insormontabile per ottenere una riduzione di pena tramite le attenuanti generiche. L’ordinanza serve da monito sulla necessità di strutturare i ricorsi per Cassazione con rigore tecnico, evitando di trasformarli in un improbabile terzo grado di giudizio sul merito della vicenda.
 
Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile se è privo dei requisiti di legge, ad esempio quando i motivi sono generici e si limitano a ripetere argomentazioni già respinte nei gradi precedenti, senza muovere una critica specifica alla motivazione della sentenza impugnata.
La Corte di Cassazione può riconsiderare la decisione sulle attenuanti generiche?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare nel merito la valutazione del giudice sulla concessione delle attenuanti generiche. Può intervenire solo se la motivazione fornita dal giudice di merito è manifestamente illogica, contraddittoria o del tutto assente.
Cosa costituisce truffa in una vendita online secondo questa ordinanza?
Secondo l’ordinanza, costituisce truffa pubblicare un’offerta online per un prodotto con determinate caratteristiche (in questo caso, un orologio di marca assemblato con parti originali) e consegnare poi all’acquirente un bene completamente diverso e di valore inferiore. Questa condotta integra gli ‘artifizi e raggiri’ richiesti dalla legge.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 35293 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7   Num. 35293  Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 23/09/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a LEONFORTE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 18/12/2024 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME;
ritenuto che il primo motivo di ricorso, con cui si contesta la correttezza della motivazione posta a base del giudizio di responsabilità, deducendo la mancanza del dolo e degli artifizi e raggiri necessari per la realizzazione della fattispeci reato di truffa, è indeducibile perché fondato su motivi che si risolvono nell pedissequa reiterazione di quelli già dedotti in appello e puntualmente disattes dalla corte di merito, dovendosi gli stessi considerare non specifici ma soltant apparenti, in quanto omettono di assolvere la tipica funzione di una critic argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso;
che il motivo non si confronta con quanto argomentato dal giudice d’appello alla pagina 1 della sentenza impugnata, ove si chiarisce come l’offerta contrattuale on line avesse ad oggetto un orologio Rolex modello submarine, assemblato con parti originali ed alla persona offesa sia stata consegnata un bene del tut difforme;
ritenuto che il secondo motivo di ricorso che contesta la mancata applicazione delle circostanze attenuanti generiche non è consentito in sede di legittimità ed è manifestamente infondato;
che sulle attenuanti generiche, il giudice di appello, alla pagina 1 della sentenza impugnata, ha chiarito come esse non siano concedibili, in assenza di elementi suscettibili di valutazione positiva e in presenza di numerosi precedenti penali dell’imputato, tra i quali otto specifici per truffa, ricettazione e f materiale;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso, il 23 settembre 2025.