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Ricorso per cassazione: inammissibile senza avvocato

Un soggetto condannato per reati legati agli stupefacenti ha presentato personalmente appello alla Suprema Corte. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che, a seguito della riforma del 2017, il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. La presentazione personale da parte dell’imputato costituisce un vizio procedurale insuperabile.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Perché è Inammissibile se Presentato Personalmente?

Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma il suo accesso è regolato da norme procedurali stringenti. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale, consolidato a seguito della riforma del 2017: l’appello all’organo supremo della giustizia è inammissibile se non sottoscritto da un avvocato abilitato. Analizziamo questa decisione per capire le ragioni e le conseguenze di tale regola.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo, confermata in appello, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nello specifico, l’imputato era stato trovato in possesso di circa 17 grammi di eroina, suddivisi in 15 dosi. Avverso la sentenza della Corte d’Appello, l’imputato decideva di presentare personalmente il ricorso presso la Corte di Cassazione, lamentando vizi di motivazione sulla pena e sollevando dubbi sulla legittimità costituzionale di alcune norme procedurali.

La Decisione della Corte sul ricorso per cassazione

La Suprema Corte, senza entrare nel merito delle doglianze, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un presupposto puramente procedurale, ma di importanza cruciale: il ricorso non era stato sottoscritto, come richiesto dalla legge, da un difensore abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori.

Le Motivazioni Giuridiche

La Corte ha basato la sua decisione sulle modifiche introdotte dalla Legge n. 103 del 2017 agli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale. Questa riforma ha stabilito in modo inequivocabile che il ricorso per cassazione, per qualsiasi tipo di provvedimento, deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale. La presentazione personale da parte dell’imputato non è più consentita.

La Corte ha inoltre richiamato un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 8914/2017) che aveva già risolto la questione, affermando che questa regola non viola i diritti di difesa garantiti dalla Costituzione (artt. 24 e 111) e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (art. 6 CEDU). La scelta del legislatore di richiedere una rappresentanza tecnica qualificata per il giudizio di legittimità è considerata una scelta discrezionale e ragionevole, volta a garantire l’elevato tecnicismo necessario in questa fase processuale, senza limitare le facoltà difensive.

Di conseguenza, la questione di legittimità costituzionale sollevata dal ricorrente è stata ritenuta manifestamente infondata, e il ricorso dichiarato inammissibile ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale.

Le Conclusioni: l’Importanza della Difesa Tecnica nel Giudizio di Legittimità

Questa ordinanza conferma che l’accesso alla Corte di Cassazione è un percorso che richiede obbligatoriamente la guida di un professionista specializzato. La regola non è un mero formalismo, ma una garanzia della qualità tecnica degli atti sottoposti al vaglio della Suprema Corte. Per i cittadini, ciò significa che per contestare una sentenza in Cassazione è indispensabile affidarsi a un avvocato cassazionista, l’unica figura autorizzata a redigere e firmare il ricorso. In assenza di tale patrocinio, l’atto è destinato a un’inevitabile declaratoria di inammissibilità, con la conseguenza che la sentenza impugnata diviene definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione?
No. In base all’art. 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103/2017, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un avvocato iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

La regola che impone l’avvocato per il ricorso in Cassazione è costituzionale?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando precedenti pronunce, ha stabilito che tale requisito non viola i diritti di difesa, ma rientra nella discrezionalità del legislatore di richiedere una rappresentanza tecnica qualificata per un giudizio ad alto contenuto specialistico come quello di legittimità.

Cosa succede se il ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, fissata equitativamente, in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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