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Ricorso per cassazione: inammissibile se personale

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso in materia di abusi edilizi. La decisione si fonda su un vizio procedurale dirimente: il ricorso per cassazione è stato proposto personalmente dall’imputata e non da un avvocato abilitato, come richiesto dalla legge. La Corte ribadisce che tale modalità di presentazione rende l’atto nullo, a prescindere dal merito delle questioni sollevate.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione: Perché è Inammissibile se Presentato dall’Imputato

Il ricorso per cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui si può contestare la violazione della legge da parte dei giudici di merito. Tuttavia, l’accesso a questa giurisdizione è regolato da norme procedurali molto rigide, la cui violazione può portare a una declaratoria di inammissibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda una di queste regole fondamentali: l’imputato non può presentare personalmente il ricorso, ma deve necessariamente avvalersi di un difensore abilitato.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per una serie di reati edilizi. L’imputata era stata giudicata colpevole in primo grado e la sua condanna, a 4 mesi di arresto e 6.300 euro di ammenda, era stata confermata dalla Corte d’Appello. Le accuse riguardavano la realizzazione di opere abusive in zona sismica, in violazione del Testo Unico dell’Edilizia (d.P.R. 380/2001). La sentenza prevedeva anche l’ordine di demolizione e di ripristino dello stato dei luoghi.

Le Ragioni dell’Impugnazione

Avverso la sentenza della Corte d’Appello, l’imputata ha proposto ricorso, lamentando una presunta carenza di motivazione. In particolare, sosteneva che i giudici non avessero adeguatamente valutato la possibilità di applicare l’art. 129 del codice di procedura penale, che prevede il proscioglimento per cause di non punibilità emerse nel corso del processo. L’argomentazione, tuttavia, è stata ritenuta dalla Suprema Corte del tutto generica e contraddittoria, poiché non si confrontava con le prove emerse, tra cui un sopralluogo del 2019 che aveva accertato la recente realizzazione di nuovi lavori abusivi, distinti da quelli rilevati in un precedente controllo del 2011.

L’Inammissibilità del Ricorso per Cassazione Personale

Al di là della genericità dei motivi, la Corte di Cassazione ha individuato un vizio preliminare e insuperabile che ha determinato l’inammissibilità del ricorso per cassazione. L’atto di impugnazione era stato sottoscritto personalmente dall’imputata. La Corte ha richiamato un principio consolidato, sancito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 8914 del 2017 (sentenza Aiello), secondo cui il ricorso davanti alla Suprema Corte deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’apposito albo dei patrocinanti in Cassazione. La sottoscrizione personale da parte dell’imputato rende l’atto radicalmente nullo.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono state chiare e lineari. In primo luogo, hanno rilevato la genericità e la natura contraddittoria dei motivi di ricorso, che non affrontavano le specifiche argomentazioni della Corte territoriale né le evidenze probatorie. Ma il punto decisivo è stato di natura puramente procedurale. Il Collegio ha evidenziato che la proposizione personale del ricorso da parte dell’imputata ne determina l’inammissibilità. Questa regola non ammette deroghe e serve a garantire la tecnicità e la specificità richieste per un’impugnazione di legittimità, che non è un terzo grado di merito ma un controllo sulla corretta applicazione del diritto. Di conseguenza, senza nemmeno entrare nell’analisi di fondo, l’impugnazione è stata bloccata sul nascere.

Conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione è un atto tecnico che non può essere compiuto personalmente dalla parte. L’assistenza di un avvocato cassazionista non è una mera formalità, ma un requisito di ammissibilità essenziale. La decisione comporta per l’imputata non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche il pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questo caso serve da monito sull’importanza di rispettare scrupolosamente le regole procedurali, la cui violazione può precludere ogni possibilità di far valere le proprie ragioni nel merito.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No. Secondo la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, il ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un avvocato iscritto nell’albo speciale dei patrocinanti presso le giurisdizioni superiori.

Qual è la principale ragione per cui il ricorso in questo caso è stato dichiarato inammissibile?
La ragione principale e decisiva è stata che l’atto di ricorso è stato proposto e sottoscritto personalmente dall’imputata, il che costituisce un vizio procedurale insanabile che ne determina l’inammissibilità.

Cosa consegue alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza impugnata. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, in questo caso fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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