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Ricorso per cassazione inammissibile: quando è aspecifico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso per cassazione inammissibile relativo a un caso di bancarotta fraudolenta. I motivi sono stati giudicati generici, aspecifici e mera ripetizione di quanto già dedotto in appello. La Corte ribadisce inoltre che la recidiva rileva ai fini della prescrizione anche se ritenuta subvalente rispetto alle attenuanti.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione inammissibile: l’importanza della specificità dei motivi

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’Ordinanza n. 27061/2024, offre importanti chiarimenti sui requisiti di ammissibilità del ricorso in sede di legittimità. La decisione sottolinea come la genericità e la mancanza di una critica argomentata alla sentenza impugnata conducano inevitabilmente a un ricorso per cassazione inammissibile. Questo caso, riguardante reati di bancarotta, diventa un’occasione per ripassare principi fondamentali della procedura penale.

I Fatti del Processo

Due imputati venivano condannati in primo grado per bancarotta fraudolenta preferenziale e per operazioni dolose. La Corte di Appello di Brescia, in parziale riforma, riduceva la durata delle pene accessorie. Contro questa decisione, gli imputati proponevano ricorso per cassazione, basandolo su quattro motivi principali. Essi contestavano il calcolo della prescrizione, l’erronea valutazione dei fatti da parte dei giudici di merito e, in generale, il giudizio sulla loro responsabilità penale.

L’analisi dei motivi del ricorso per cassazione inammissibile

La Corte Suprema ha analizzato puntualmente ciascun motivo di ricorso, giungendo a una declaratoria di inammissibilità per tutti.

Il calcolo della prescrizione e la recidiva

Il primo motivo, relativo al termine di prescrizione, è stato giudicato manifestamente infondato. Gli imputati sostenevano che la recidiva non dovesse essere considerata nel calcolo, poiché il giudice l’aveva ritenuta ‘subvalente’ rispetto alle attenuanti. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: ai fini della prescrizione, la recidiva deve sempre essere considerata, indipendentemente dal giudizio di bilanciamento con le attenuanti.

La genericità e aspecificità degli altri motivi

I restanti motivi sono stati considerati aspecifici e generici. Secondo la Corte, i ricorrenti si erano limitati a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte in appello, senza un reale confronto critico con la motivazione della sentenza impugnata. Hanno omesso di esplicitare il ragionamento della Corte d’Appello che intendevano censurare, violando così il requisito della necessaria correlazione tra l’atto di impugnazione e la decisione contestata. Un ricorso, per essere ammissibile, non può ignorare le ragioni del provvedimento che attacca, ma deve criticarle in modo puntuale e argomentato.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione, nel dichiarare il ricorso per cassazione inammissibile, ha fatto leva su principi cardine della procedura penale e sulla giurisprudenza consolidata, incluse le Sezioni Unite. La decisione si fonda su due pilastri. In primo luogo, la questione della recidiva nel calcolo della prescrizione è stata risolta richiamando un orientamento giurisprudenziale pacifico, che non lascia spazio a interpretazioni diverse. In secondo luogo, e con maggior enfasi, la Corte ha sanzionato la tecnica redazionale del ricorso. Citando la sentenza ‘Galtelli’ delle Sezioni Unite (n. 8825/2016), ha ricordato che i motivi di ricorso non devono essere solo determinati, ma devono anche instaurare una critica specifica e pertinente contro la sentenza impugnata. La mera reiterazione dei motivi d’appello, senza un’analisi delle ragioni che hanno portato al loro rigetto, trasforma il ricorso in un atto apparente, privo della funzione critica che gli è propria.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un monito fondamentale per la difesa tecnica: la redazione di un ricorso per cassazione richiede un’analisi approfondita e mirata della sentenza di secondo grado. Non è sufficiente dissentire dalla decisione; è necessario smontare analiticamente il ragionamento del giudice d’appello, evidenziandone vizi logici o errori di diritto. La conseguenza di un ricorso generico o ripetitivo è la sua inammissibilità, che non solo preclude l’esame nel merito, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La specificità non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione in sede di legittimità.

La recidiva, se giudicata meno grave delle attenuanti, incide sul calcolo della prescrizione?
Sì, secondo la Corte di Cassazione la recidiva deve essere sempre considerata ai fini del calcolo della prescrizione, anche quando il giudice la ritenga ‘subvalente’ rispetto alle attenuanti generiche.

Cosa rende un motivo di ricorso per cassazione ‘aspecifico’ e quindi inammissibile?
Un motivo di ricorso è aspecifico quando si limita a ripetere le argomentazioni già presentate in appello, senza confrontarsi criticamente con le specifiche ragioni della decisione impugnata e senza esplicitare il ragionamento che si contesta.

Qual è la conseguenza di un ricorso per cassazione inammissibile?
La conseguenza è che la Corte non esamina il merito della questione. Inoltre, i ricorrenti vengono condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, come stabilito nell’ordinanza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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