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Ricorso per cassazione inammissibile: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per omicidio stradale. La Corte ha stabilito che un ricorso per cassazione inammissibile è tale quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata. È stata inoltre confermata la decisione di non concedere le attenuanti generiche a causa dell’elevata colpa e dei precedenti penali dell’imputato.

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Pubblicato il 24 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per cassazione inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del processo penale: un ricorso per cassazione inammissibile è tale quando si limita a riproporre le stesse doglianze già esaminate e respinte dal giudice d’appello, senza un confronto critico con la motivazione della sentenza impugnata. Questo caso, relativo a una condanna per omicidio stradale, offre spunti cruciali sulla specificità dei motivi di ricorso e sulla valutazione delle circostanze attenuanti generiche.

Il caso in esame

Un automobilista, condannato in primo e secondo grado per il delitto di omicidio stradale (art. 589-bis c.p.), ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. La sua difesa si basava principalmente su due punti:
1. L’errata ricostruzione del sinistro da parte della Corte d’Appello, sostenendo che la responsabilità fosse da attribuire esclusivamente al comportamento anomalo e imprevedibile del conducente dell’altro veicolo.
2. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

La Corte d’Appello aveva confermato la condanna, ritenendo l’imputato responsabile per la violazione di norme sulla circolazione stradale, in particolare l’art. 141 del Codice della Strada, che impone di regolare la velocità in modo da poter sempre mantenere il controllo del proprio veicolo.

La reiterazione dei motivi rende il ricorso per cassazione inammissibile

Il primo e fondamentale motivo di rigetto da parte della Suprema Corte riguarda la natura del ricorso. I giudici hanno evidenziato come le argomentazioni difensive fossero una mera riproduzione di quelle già presentate e motivatamente respinte nel giudizio d’appello.

La giurisprudenza costante della Cassazione (richiamata ampiamente nell’ordinanza) sancisce che un ricorso è inammissibile non solo per genericità e indeterminatezza, ma anche per la mancanza di correlazione tra le ragioni addotte e quelle esposte nella decisione impugnata. In altre parole, non è sufficiente ripetere le proprie tesi; è necessario contestare specificamente il ragionamento logico-giuridico seguito dal giudice precedente. Un ricorso che ignora le motivazioni della sentenza d’appello cade nel vizio di aspecificità, che conduce inevitabilmente all’inammissibilità ai sensi dell’art. 591, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Il diniego delle attenuanti generiche

Anche il secondo motivo di ricorso, relativo al diniego delle attenuanti generiche, è stato giudicato inammissibile. La Corte ha ricordato che, a seguito della riforma del 2008, la sola incensuratezza dell’imputato non è più un elemento sufficiente per la concessione del beneficio.

Il giudice di merito ha il potere di basare la sua decisione anche su un solo elemento negativo, ritenuto prevalente, tra quelli indicati dall’art. 133 del codice penale (gravità del reato, capacità a delinquere, ecc.). Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva correttamente negato le attenuanti valorizzando l’elevato grado della colpa e i numerosi e gravi precedenti penali dell’imputato, elementi che dimostravano l’assenza di qualsiasi fattore positivo meritevole di considerazione.

Le motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione di inammissibilità su due pilastri. In primo luogo, ha sottolineato che il ricorso era meramente reiterativo e non si confrontava con la logica della sentenza d’appello, la quale aveva già spiegato perché la condotta dell’imputato fosse stata causa del sinistro, anche alla luce dei limiti del principio di affidamento in materia stradale. L’appello si presentava, quindi, come un tentativo di ottenere un nuovo giudizio di fatto, non consentito in sede di legittimità. In secondo luogo, riguardo alle attenuanti, la Corte ha confermato la correttezza della valutazione del giudice di merito, che aveva congruamente motivato il diniego sulla base di elementi negativi concreti (precedenti penali e gravità della colpa), rendendo la decisione insindacabile in Cassazione.

Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un’importante conferma dei requisiti di specificità e concretezza che devono caratterizzare un ricorso per cassazione. La decisione ribadisce che il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. Per evitare una declaratoria di inammissibilità, è indispensabile che l’impugnazione instauri un dialogo critico con la sentenza che si intende contestare, evidenziandone vizi logici o violazioni di legge precise e non limitandosi a riproporre le medesime tesi difensive. La conseguenza di un ricorso inammissibile è severa: non solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

Quando un ricorso per cassazione è considerato inammissibile per genericità?
Un ricorso è inammissibile quando si limita a riproporre le stesse ragioni già discusse e respinte dal giudice del gravame, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della decisione impugnata. Manca, in tal caso, la specificità richiesta dalla legge.

Perché possono essere negate le circostanze attenuanti generiche anche a un soggetto incensurato?
Dopo la riforma dell’art. 62-bis c.p. del 2008, lo stato di incensuratezza non è più sufficiente per ottenere le attenuanti. Il giudice può negarle motivando la sua decisione sulla base di elementi negativi prevalenti, come l’elevato grado della colpa, le modalità di esecuzione del reato o la personalità del colpevole, anche se si tratta di un solo elemento.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
A norma dell’articolo 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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