LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso per Cassazione generico: inammissibilità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di tre imputati condannati per tentato furto aggravato. La decisione si fonda sulla natura dell’appello, considerato un ricorso per Cassazione generico, in quanto privo di critiche specifiche e dettagliate contro la sentenza della Corte d’Appello. La Corte ribadisce che un ricorso, per essere ammissibile, deve indicare precise ragioni di diritto e di fatto, non potendosi limitare a una generica lamentela. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso per Cassazione Generico: Guida Pratica all’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima via percorribile nel sistema giudiziario penale, ma richiede un rigore formale e sostanziale imprescindibile. Un ricorso per Cassazione generico, ovvero privo di motivi specifici e dettagliati, è destinato a un esito infausto: l’inammissibilità. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità possa precludere l’esame nel merito di un’impugnazione, con conseguenze significative per i ricorrenti.

I Fatti e il Percorso Giudiziario

Tre individui venivano condannati in primo grado dal Tribunale di Roma e successivamente dalla Corte d’Appello alla pena di sei mesi di reclusione e duecento euro di multa ciascuno per il reato di tentato furto aggravato in concorso. Ritenendo la sentenza d’appello viziata, gli imputati, tramite il loro difensore, decidevano di proporre ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione.

Il Problema del Ricorso per Cassazione Generico

L’unico motivo di impugnazione sollevato dai ricorrenti riguardava l’asserita ‘illogicità e inadeguatezza’ del percorso argomentativo seguito dalla Corte d’Appello. Tuttavia, la critica si è rivelata del tutto generica. I ricorrenti, infatti, non hanno articolato la loro doglianza in modo sufficientemente dettagliato, né l’hanno collegata agli elementi specifici della fattispecie concreta. In pratica, si sono limitati a contestare la decisione senza fornire alla Suprema Corte le ragioni di diritto e i dati di fatto necessari per una verifica.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili, evidenziando come la loro genericità rappresenti un ostacolo insormontabile. I giudici hanno chiarito che, per essere ammissibile, un ricorso non può limitarsi a una critica astratta della sentenza impugnata. È necessario, invece, indicare con precisione le carenze, le omissioni o le illogicità del ragionamento del giudice di merito, dimostrando come queste abbiano inciso negativamente sulla valutazione complessiva delle prove.

La Corte ha richiamato precedenti orientamenti giurisprudenziali, sottolineando che non è sufficiente lamentare l’omessa valutazione di una tesi difensiva alternativa. Il ricorrente ha l’onere di prospettare in modo chiaro e specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che dovrebbero essere sottoposti a verifica. Un ricorso per Cassazione generico, che si limita a riproporre le argomentazioni già esaminate e respinte nei gradi di merito senza una critica puntuale, non soddisfa i requisiti di legge e, pertanto, non può essere accolto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La decisione della Suprema Corte si traduce in conseguenze concrete e onerose per gli imputati. La dichiarazione di inammissibilità ha comportato non solo la condanna al pagamento delle spese processuali, ma anche il versamento di una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende. Questo provvedimento ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso al giudizio di legittimità è subordinato a un dovere di chiarezza e specificità. La redazione di un’impugnazione richiede un’analisi meticolosa della sentenza che si intende contestare, individuando con precisione i vizi e argomentandoli in modo puntuale e pertinente. In assenza di tale rigore, il ricorso è destinato a naufragare prima ancora di essere esaminato nel suo contenuto, con un inevitabile aggravio di costi per l’assistito.

Quando un ricorso per Cassazione viene considerato generico?
Un ricorso per Cassazione è considerato generico quando si limita a lamentare l’illogicità o l’inadeguatezza della motivazione della sentenza impugnata senza articolare la critica in termini sufficientemente dettagliati, senza collegarla alla fattispecie concreta e senza indicare precise carenze o omissioni argomentative.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, come previsto in questo caso, al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, non essendovi ragioni di esonero.

È sufficiente proporre una tesi difensiva alternativa per rendere un ricorso ammissibile?
No, non è sufficiente. La Corte ha ribadito che limitarsi a lamentare l’omessa valutazione di una tesi alternativa a quella accolta nella sentenza di condanna non rende il ricorso ammissibile se non vengono indicate precise carenze, omissioni o illogicità della motivazione che siano idonee a incidere sulla capacità dimostrativa delle prove.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati