Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22961 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22961 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 10/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato il 06/06/1969
avverso la sentenza del 27/11/2024 del GIUDICE COGNOME PRELIMINARE di NAPOLI NORD
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
NOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
NOME COGNOME ha presentato ricorso avverso la sentenza con la quale il Gip del Tribunale di Napoli Nord ha applicato nei suoi confronti la pena richiesta,. ai sensi degli artt. 444 e ss. cod. proc. pen., deducendo la mancata correlazione tra il fatto e la qualificazione giuridica data in sentenza che non tiene conto della riconducibilità del fatto contestato all’ipotesi di cui al comma 5 dell’art. 73 d.P.R. 309/1990.
Il ricorso è inammissibile per cause che possono essere dichiarate senza formalità ai sensi dell’art. 610, co. 5 bis, cod. proc. pen. in quanto basato su motivo non proponibile in sede di legittimità.
Con riferimento all’unico motivo di ricorso proposto dall’imputato, va premesso che, trattandosi di sentenza che ha ratificato l’accordo proposto successivamente all’entrata in vigore dell’art. 1, comma 50, legge n. 103 del 2017, trova applicazione il comma 2-bis dell’art. 448 cod. proc. pen. che limita il ricorso per Cassazione avverso la sentenza di patteggiannento ai soli casi in esso previsti («motivi attinenti all’espressione della volontà dell’imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all’erronea qualificazione giuridica del fatto e all’illegalità della pena della misura di sicurezza»).
In particolare, in tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, la possibilità di ricorrere per cassazione deducendo, ai sensi dell’art. 448, comma 2-bis, cod. proc. pen., l’erronea qualificazione giuridica del fatto contenuto in sentenza è limitata ai soli casi di errore manifesto, configurabile quando tale qualificazione risulti, con indiscussa immediatezza e senza margini di opinabilità, palesemente eccentrica rispetto al contenuto del capo di imputazione, sicché è inammissibile l’impugnazione che denunci, in modo aspecifico e non autosufficiente, una violazione di legge non immediatamente evincibile dal tenore dei capi di imputazione e dalla motivazione della sentenza (Sez. 4, n. 13749 del 23/03/2022, NOME, Rv. 283023).
Nella fattispecie, la sentenza impugnata dà atto dell’arresto in flagranza dell’imputato mentre cedeva sostanza stupefacente del tipo eroina per l’importo di 50 euro nonché del rinvenimento, presso la sua abitazione, di cocaina per un peso di 6.6. grammi diviso in nove palline di cellophane nonché di 168,9 di eroina già suddivisa in ovuli e palline.
A norma dell’art. 616 cod. proc. pen, non ravvisandosi assenza di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte Cost. sent. n. 186 del 13.6.2000), alla condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese del procedimento consegue quella al pagamento della sanzione pecuniaria nella misura indicata in dispositivo.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende. Deciso il 10 giugno 2025
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