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Ricorso patteggiamento confisca: limiti dell’appello

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso una sentenza di patteggiamento che disponeva la confisca di beni. L’imputato lamentava la mancanza di motivazione sulla misura, ma la Corte ha rilevato che la difesa aveva precedentemente prestato espresso consenso alla confisca, rendendo il ricorso per vizio di motivazione non proponibile ai sensi della specifica disciplina del ricorso patteggiamento confisca.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Patteggiamento Confisca: I Limiti dell’Appello Secondo la Cassazione

L’istituto del patteggiamento, o applicazione della pena su richiesta delle parti, rappresenta una via processuale alternativa al dibattimento, ma le sentenze che ne derivano non sono esenti da possibili impugnazioni. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione, la sentenza n. 10698 del 2024, offre chiarimenti cruciali sui limiti del ricorso patteggiamento confisca, delineando quando e perché un’impugnazione può essere dichiarata inammissibile.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli. Con tale provvedimento, un imputato, a seguito di accordo con il pubblico ministero, otteneva l’applicazione di una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione per reati fiscali. Oltre alla pena detentiva, il giudice disponeva la confisca di tutti i beni che erano stati precedentemente sottoposti a sequestro preventivo, tra cui rapporti finanziari, immobili, quote societarie e un motoveicolo.

I Motivi del Ricorso: Patteggiamento e Accordo sulla Confisca

L’imputato presentava ricorso per cassazione contro la sentenza, sollevando due questioni principali:

1. Violazione di legge sulla confisca: Si contestava la mancanza di motivazione in merito alla confisca disposta dal giudice. Secondo la difesa, le parti non avevano incluso la misura di sicurezza nell’accordo di patteggiamento. Inoltre, non era stata motivata la congruità dei beni confiscati rispetto ai profitti dei reati contestati.
2. Mancata motivazione sulle cause di proscioglimento: Il ricorrente lamentava che la sentenza non avesse motivato, neanche sinteticamente, l’assenza delle cause di proscioglimento previste dall’art. 129 del codice di procedura penale.

La Disciplina del Ricorso contro la Sentenza di Patteggiamento

L’art. 448, comma 2-bis, del codice di procedura penale, stabilisce limiti molto precisi per l’impugnazione delle sentenze di patteggiamento. Il ricorso è ammesso solo per motivi attinenti all’espressione della volontà dell’imputato, al difetto di correlazione tra richiesta e sentenza, all’erronea qualificazione giuridica del fatto e all’illegalità della pena o della misura di sicurezza. Un semplice vizio di motivazione, di norma, non rientra tra questi motivi.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una motivazione chiara e lineare. Gli Ermellini hanno innanzitutto ribadito che, sebbene un ricorso per cassazione per mancata motivazione sulla confisca sia generalmente ammissibile (in quanto attiene all’illegalità della misura di sicurezza), il caso di specie presentava una peculiarità decisiva.

Contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, la Corte ha accertato l’esistenza di un accordo esplicito sulla confisca. Dagli atti processuali emergeva un documento, sottoscritto dai difensori dell’imputato in data 22/05/2023, con cui si prestava espressamente il consenso a che il GIP disponesse la confisca di tutti i beni già in sequestro.

Questo elemento si è rivelato fondamentale. Se la misura di sicurezza (la confisca) è oggetto di accordo tra le parti, non è più possibile contestarla successivamente per un presunto vizio di motivazione. L’impugnazione sarebbe stata ammissibile solo se la confisca fosse stata illegale (ad esempio, perché applicata al di fuori dei casi previsti dalla legge), ma non per una mera carenza nell’argomentazione del giudice, quando la misura è stata concordata.

Anche il secondo motivo di ricorso, relativo alla mancata motivazione sull’art. 129 c.p.p., è stato respinto, poiché un vizio di motivazione su questo punto non rientra tra i motivi tassativi previsti per l’impugnazione della sentenza di patteggiamento.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione rafforza un principio fondamentale: l’accordo sottostante al patteggiamento vincola le parti. Se l’imputato, attraverso i suoi difensori, accetta espressamente non solo la pena ma anche l’applicazione di una misura di sicurezza come la confisca, perde la possibilità di dolersi in seguito della mancata o carente motivazione del giudice su quel punto specifico. Il ricorso patteggiamento confisca rimane possibile, ma solo entro i rigidi paletti dell’illegalità della misura, non per contestare aspetti che sono stati oggetto del consenso negoziale tra accusa e difesa.

È sempre possibile impugnare una confisca disposta con sentenza di patteggiamento?
No. L’impugnazione è possibile solo per specifici motivi previsti dall’art. 448, comma 2-bis, c.p.p., tra cui l’illegalità della misura. Non è possibile impugnarla per un semplice vizio di motivazione se la confisca era stata oggetto di accordo tra le parti.

Cosa succede se l’imputato accetta espressamente la confisca nell’accordo di patteggiamento?
Se l’imputato presta il suo consenso alla confisca, come avvenuto nel caso di specie tramite un atto sottoscritto dai difensori, non può successivamente presentare ricorso lamentando una carenza di motivazione del giudice su quella stessa misura.

Si può ricorrere contro una sentenza di patteggiamento per mancata motivazione sull’assenza di cause di proscioglimento?
No, la Corte di Cassazione ha confermato che la mancata o omessa motivazione sulla valutazione delle ipotesi di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. non rientra tra i motivi per cui è ammesso il ricorso contro una sentenza di patteggiamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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