Ricorso Inammissibile: quando la Cassazione non riesamina i fatti
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio sui fatti, ma di controllo sulla corretta applicazione della legge. La pronuncia in esame ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per truffa e appropriazione indebita, offrendo importanti spunti di riflessione sui limiti dell’appello in sede di legittimità, specialmente in presenza di una “doppia conforme”.
I Fatti del Caso: Truffa e Appropriazione Indebita
La vicenda processuale trae origine da una condanna emessa nei confronti di un individuo per i reati di truffa e appropriazione indebita. Secondo quanto ricostruito dai giudici di merito, l’imputato aveva posto in essere una serie di condotte fraudolente. In particolare, aveva utilizzato una mail falsa per ingannare la persona offesa e, per restituire del denaro ricevuto, le aveva consegnato un assegno di importo rilevante, risultato poi non incassabile a causa della falsità della firma di traenza. A ciò si aggiungeva l’appropriazione indebita di alcuni anelli.
La condanna, emessa in primo grado, era stata confermata anche dalla Corte d’Appello, realizzando così una “doppia conforme” sulla responsabilità penale dell’imputato.
L’Appello e i Motivi del Ricorso in Cassazione
Nonostante le due sentenze sfavorevoli, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, articolando la sua difesa su due motivi principali:
1. Contestazione della responsabilità: Il ricorrente ha cercato di rimettere in discussione la sua colpevolezza per i reati ascritti, proponendo una diversa lettura delle prove e una ricostruzione alternativa dei fatti.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche: In subordine, si doleva del fatto che i giudici non gli avessero concesso le attenuanti previste dall’art. 62 bis del codice penale, ritenendo la motivazione sul punto insufficiente.
La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile e la “Doppia Conforme”
La Suprema Corte ha respinto entrambe le doglianze, dichiarando l’intero ricorso inammissibile. La decisione si fonda su argomentazioni precise che delineano chiaramente i confini del giudizio di legittimità.
Le Motivazioni della Suprema Corte
In primo luogo, riguardo alla contestazione sulla responsabilità, la Corte ha sottolineato come, a fronte di una “doppia conforme”, il ricorso non possa limitarsi a criticare la valutazione delle prove operata dai giudici di merito. Le doglianze difensive, secondo gli Ermellini, tendevano a prefigurare una inammissibile rivalutazione delle fonti probatorie, proponendo criteri di valutazione diversi da quelli, ampiamente e congruamente motivati, adottati nelle sentenze precedenti. La Corte ha ribadito che il suo compito non è quello di riesaminare i fatti, ma solo di verificare la logicità e la coerenza della motivazione della sentenza impugnata, che nel caso di specie è stata giudicata “particolarmente estesa e puntale”.
Anche il secondo motivo, relativo alle attenuanti generiche, è stato ritenuto inammissibile. La Corte lo ha qualificato come “generico” e ha ricordato che la concessione o meno di tali attenuanti rientra nell’ambito della discrezionalità sanzionatoria riservata al giudice di merito. La Cassazione non può invadere tale sfera, a meno che la decisione non sia viziata da una “manifesta illogicità”, circostanza esclusa nel caso concreto.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia
La conseguenza diretta dell’inammissibilità del ricorso è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Dal punto di vista sostanziale, la condanna per truffa e appropriazione indebita diventa definitiva.
Questa ordinanza, tuttavia, offre una lezione più ampia: ribadisce con forza che il ricorso in Cassazione deve basarsi su vizi di legge o su difetti logici evidenti della motivazione, non su un disaccordo con la ricostruzione dei fatti. In presenza di una “doppia conforme”, le possibilità di successo di un ricorso che mira a una rivalutazione del merito sono estremamente ridotte. Ciò serve a garantire la stabilità delle decisioni giudiziarie e a preservare la funzione nomofilattica della Suprema Corte.
Perché il ricorso contro la condanna per truffa è stato dichiarato inammissibile?
Perché, essendoci state due sentenze conformi nei gradi precedenti (“doppia conforme”), l’appello si limitava a chiedere una nuova valutazione delle prove e una ricostruzione dei fatti diversa da quella dei giudici, attività non permessa alla Corte di Cassazione in sede di legittimità.
Cosa significa che la Corte di Cassazione non può invadere la discrezionalità del giudice di merito?
Significa che la Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice precedente su questioni come la concessione delle attenuanti generiche, a meno che la decisione del giudice non sia palesemente illogica, cosa che in questo caso è stata esclusa.
Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Di conseguenza, la sua condanna per truffa e appropriazione indebita è diventata definitiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 32062 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 32062 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 03/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a LECCE il 29/05/1971
avverso la sentenza del 11/12/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME
considerato che il primo motivo di ricorso, ove si contesta la responsabilità di truffa e di appropriazione indebita, non è consentito in questa sede poiché, una “doppia conforme” sulla responsabilità, manca la correlazione tra la compless ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fonda dell’impugnazione giacché, in sostanza, le doglianze difensive tendono a prefigu rivalutazione delle fonti probatorie e/o un’alternativa ricostruzione dei fatti me di valutazione diversi da quelli adottati dal giudice del merito;
che, nella specie, i giudici del merito hanno ampiamente e congruamente spieg ragioni del proprio convincimento, non sindacabili in questa sede (si vedano, in p pagg. 5 e seg. sulla predisposizione di una mail falsa per ingannare la persona off consegna alla persona offesa, a restituzione del denaro ricevuto di un assegno pe importo, non incassabile per falsità della firma di traenza; o, sulla appropriazione la confutazione -siccome irrilevante- della tesi difensiva); si tratta di una particolarmente estesa e puntale, del tutto adeguata alla complessità della vicend considerato che il secondo motivo di ricorso, sulla attenuante ex art. 62 bis cod generico a fronte di una motivazione immune da manifeste illogicità, sì da e qualsivoglia intervento censorio da parte di questa Corte che, occorre ricordare, non deve invadere l’ambito della discrezionalità sanzionatoria riservata al giudice d
rilevato che dall’inammissibilità del ricorso deriva la condanna del ricor pagamento delle spese e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle amme
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.