Ricorso Inammissibile: Quando il Ritardo Costa Caro
Nel processo penale, il rispetto dei termini non è una mera formalità, ma un requisito fondamentale per la validità degli atti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione tardiva di un’impugnazione, dichiarando il ricorso inammissibile e condannando il ricorrente a significative sanzioni economiche. Questo caso evidenzia come la precisione e la tempestività siano cruciali per poter far valere le proprie ragioni davanti a un giudice.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine da una condanna, confermata in primo e secondo grado, nei confronti di un imputato per il reato di detenzione illecita di 58 grammi di marijuana ai fini di spaccio. La difesa aveva presentato ricorso in Cassazione lamentando un vizio di motivazione riguardo alla ritenuta responsabilità penale, alla rilevanza della quantità di sostanza sequestrata (il cosiddetto dato ponderale) e al mancato riconoscimento dell’ipotesi di reato di lieve entità, prevista dal comma 5 dell’art. 73 del d.P.R. 309/1990.
Tuttavia, prima ancora di poter analizzare il merito delle censure, la Suprema Corte si è trovata di fronte a un ostacolo procedurale insormontabile.
La Questione Procedurale e il Ricorso Inammissibile
L’elemento decisivo che ha portato alla declaratoria di ricorso inammissibile è stato il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione. La Corte ha ricostruito meticolosamente la cronologia processuale:
1. Delibera della sentenza d’appello: 27 maggio 2022.
2. Termine per il deposito delle motivazioni: 90 giorni, come indicato nel dispositivo.
3. Scadenza per il deposito: 25 agosto 2022.
4. Termine per l’impugnazione: 45 giorni a partire dalla scadenza del termine per il deposito delle motivazioni (art. 585, comma 1, lett. c, cod. proc. pen.).
5. Scadenza ultima per il ricorso: 15 ottobre 2022.
Il ricorso, invece, è stato depositato solo il 21 novembre 2022, ben oltre un mese dopo la scadenza del termine perentorio stabilito dalla legge. Questa tardività ha reso l’impugnazione proceduralmente irricevibile.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, nel dichiarare l’inammissibilità, ha applicato rigorosamente la normativa processuale. L’inosservanza del termine per impugnare, stabilito a pena di decadenza, non consente al giudice di esaminare le ragioni di merito sollevate dal ricorrente. La legge non ammette deroghe, se non in casi eccezionali in cui la parte dimostri di essere incorsa nel ritardo senza colpa, circostanza che nel caso di specie non è stata né dedotta né provata.
La Suprema Corte ha inoltre richiamato i principi consolidati, anche a livello costituzionale, secondo cui la declaratoria di inammissibilità comporta, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, non solo la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. Tale sanzione pecuniaria, fissata equitativamente in 3.000 euro, ha lo scopo di scoraggiare impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate e di finanziare progetti di reinserimento sociale.
Le Conclusioni
La decisione in commento ribadisce un principio cardine del diritto processuale: la certezza dei rapporti giuridici e la ragionevole durata del processo passano anche attraverso il rispetto inderogabile dei termini. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è una sanzione fine a se stessa, ma la conseguenza diretta della violazione di una regola posta a presidio dell’ordinato svolgimento della giustizia. Per l’imputato, ciò si è tradotto non solo nell’impossibilità di vedere esaminate le proprie doglianze nel merito, ma anche in un ulteriore onere economico, a dimostrazione che nel processo penale ogni ritardo può avere un costo molto elevato.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato depositato il 21 novembre 2022, oltre il termine perentorio di legge che era scaduto il 15 ottobre 2022.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.
Come si calcolano i termini per presentare ricorso in Cassazione?
Il termine decorre dalla scadenza del termine concesso al giudice per depositare le motivazioni della sentenza precedente. In questo caso, la Corte d’Appello aveva 90 giorni per le motivazioni; da quella scadenza sono iniziati a decorrere i 45 giorni previsti dalla legge per proporre l’impugnazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27191 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27191 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 05/04/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TORREMAGGIORE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/05/2022 della CORTE APPELLO di BARI
dato av so alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che il ricorso – con cui COGNOME NOME, condannato in primo e secondo grado per il reato di cui all’art. 73, comma 4, del d.P.R. n. 309 del 1990, p senza autorizzazione, deteneva illecitamente, al fine di cederla a terzi, 58 gr di sostanza stupefacente del tipo marijuana, deduce il vizio di motivazi relativamente alla ritenuta responsabilità penale ed alla rilevanza del ponderale, nonché la violazione di legge, in ordine al mancato riconoscimento del lieve entità di cui all’art. 73, comma 5, del d.P.R. n. 309 del 1990 – è inammis in quanto proposto senza l’osservanza del termine per impugnare stabilito da legge;
che la sentenza è stata infatti deliberata in data 27 maggio 2022, indicazione di 90 giorni per il deposito della motivazione;
che da tale data – 25 agosto 2022 – ha iniziato a decorrere il termin quarantacinque giorni per proporre impugnazione, previsto dall’art. 585, comma 1, lettera c), cod. proc. pen.;
che tale termine è scaduto il 15 ottobre 2022, mentre il ricorso è s depositato il 21 novembre 2022;
che, tenuto conto della sentenza del 13 giuhlo 2000, n. 86, della Cor costituzionale e rilevato che, nella fattispecie, non sussistono elementi per ri che «la parte abbia proposto il ricorso senza versare in colpa nella determinazi della causa di inammissibilità», alla declaratoria dell’inammissibilità medes consegue, a norma dell’art. 616 cod. proc. pen., l’onere delle spese procedimento nonché quello del versamento della somma, in favore della Cassa delle ammende, equitativamente fissata in C 3.000,00.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di C 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 5 aprile 2024.