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Ricorso inammissibile: termini per l’impugnazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché presentato oltre i termini di legge. Il caso riguardava una condanna per detenzione di stupefacenti. La decisione sottolinea l’importanza del rispetto delle scadenze procedurali e le conseguenti sanzioni pecuniarie, confermando la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando il Ritardo Costa Caro

Nel processo penale, il rispetto dei termini non è una mera formalità, ma un requisito fondamentale per la validità degli atti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione tardiva di un’impugnazione, dichiarando il ricorso inammissibile e condannando il ricorrente a significative sanzioni economiche. Questo caso evidenzia come la precisione e la tempestività siano cruciali per poter far valere le proprie ragioni davanti a un giudice.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna, confermata in primo e secondo grado, nei confronti di un imputato per il reato di detenzione illecita di 58 grammi di marijuana ai fini di spaccio. La difesa aveva presentato ricorso in Cassazione lamentando un vizio di motivazione riguardo alla ritenuta responsabilità penale, alla rilevanza della quantità di sostanza sequestrata (il cosiddetto dato ponderale) e al mancato riconoscimento dell’ipotesi di reato di lieve entità, prevista dal comma 5 dell’art. 73 del d.P.R. 309/1990.

Tuttavia, prima ancora di poter analizzare il merito delle censure, la Suprema Corte si è trovata di fronte a un ostacolo procedurale insormontabile.

La Questione Procedurale e il Ricorso Inammissibile

L’elemento decisivo che ha portato alla declaratoria di ricorso inammissibile è stato il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione. La Corte ha ricostruito meticolosamente la cronologia processuale:

1. Delibera della sentenza d’appello: 27 maggio 2022.
2. Termine per il deposito delle motivazioni: 90 giorni, come indicato nel dispositivo.
3. Scadenza per il deposito: 25 agosto 2022.
4. Termine per l’impugnazione: 45 giorni a partire dalla scadenza del termine per il deposito delle motivazioni (art. 585, comma 1, lett. c, cod. proc. pen.).
5. Scadenza ultima per il ricorso: 15 ottobre 2022.

Il ricorso, invece, è stato depositato solo il 21 novembre 2022, ben oltre un mese dopo la scadenza del termine perentorio stabilito dalla legge. Questa tardività ha reso l’impugnazione proceduralmente irricevibile.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, nel dichiarare l’inammissibilità, ha applicato rigorosamente la normativa processuale. L’inosservanza del termine per impugnare, stabilito a pena di decadenza, non consente al giudice di esaminare le ragioni di merito sollevate dal ricorrente. La legge non ammette deroghe, se non in casi eccezionali in cui la parte dimostri di essere incorsa nel ritardo senza colpa, circostanza che nel caso di specie non è stata né dedotta né provata.

La Suprema Corte ha inoltre richiamato i principi consolidati, anche a livello costituzionale, secondo cui la declaratoria di inammissibilità comporta, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, non solo la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. Tale sanzione pecuniaria, fissata equitativamente in 3.000 euro, ha lo scopo di scoraggiare impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate e di finanziare progetti di reinserimento sociale.

Le Conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio cardine del diritto processuale: la certezza dei rapporti giuridici e la ragionevole durata del processo passano anche attraverso il rispetto inderogabile dei termini. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è una sanzione fine a se stessa, ma la conseguenza diretta della violazione di una regola posta a presidio dell’ordinato svolgimento della giustizia. Per l’imputato, ciò si è tradotto non solo nell’impossibilità di vedere esaminate le proprie doglianze nel merito, ma anche in un ulteriore onere economico, a dimostrazione che nel processo penale ogni ritardo può avere un costo molto elevato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato depositato il 21 novembre 2022, oltre il termine perentorio di legge che era scaduto il 15 ottobre 2022.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.

Come si calcolano i termini per presentare ricorso in Cassazione?
Il termine decorre dalla scadenza del termine concesso al giudice per depositare le motivazioni della sentenza precedente. In questo caso, la Corte d’Appello aveva 90 giorni per le motivazioni; da quella scadenza sono iniziati a decorrere i 45 giorni previsti dalla legge per proporre l’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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